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L’enologia al femminile: meno cantina e più vigna

L’enologia al femminile: meno cantina e più vigna

By Redazione

Vinitaly 2010 incorona il nuovo protagonista delle cantine italiane: la donna. Non più  solo “moglie di..” oppure relegata in ruoli comprimari, come il laboratorio e le pubbliche
relazioni, le nuove donne del vino emergono con progetti sempre più ambiziosi.

Il più noto e strutturato è “Prime Donne” nelle cantine di Donatella Cinelli Colombini, le prime in Italia ad avere un organico interamente in rosa. Sono donne le cantiniere, gli
addetti all’accoglienza turistica e al commerciale con la new entry Violante, figlia di Donatella e fresca di laurea in economia aziendale.

La novità in questo “gineceo enologico” è l’arrivo dell’enologa Valérie Lavigne, 43 anni, una vita dedicata alla ricerca all’Università di Bordeaux  e
un’attività di enologa consulente insieme a Denis Dubordieu e Christophe Olivier in alcune delle più importanti cantine del mondo come gli Châteaux d’Yquem, Margaux e Cheval
Blanc.

Nelle cantine di Donatella Cinelli Colombini del Casato Prime Donne di Montalcino e della Fattoria del Colle nel Sud del Chianti, Valérie ha impostato il lavoro mettendo al centro i
vigneti di Sangiovese e Foglia Tonda un antico vitigno toscano, quest’ultimo, per cui ha dimostrato un’autentica predilezione.

Il progetto Prime Donne comprende anche un Brunello di Montalcino selezionato da un panel di 4 assaggiatrici, la Master of Wine Maureen Ashley, l’enotecaria di Stoccarda Astrid Schwarz, la
presidente dei sommelier di Roma Daniela Scrobogna e la PR italo – americana Marina Thompson.

C’è poi un premio assegnato ogni anno a giornalisti, fotografi e studiosi del territorio di Montalcino ma anche a una “Prima Donna” che è di aiuto o di esempio al gentil sesso.
Ripercorrendo il palmares troviamo la virologa Ilaria Capua l’olimpionica Josefa Idem, la scrittrice Frances Mayes, le volontarie del telefono rosa, Kerry Kennedy paladina dei diritti umani
… Donne straordinarie che hanno lasciato una traccia permanete del loro passaggio nei vigneti di Brunello. Qui ci sono le loro dediche e le opere di giovani artisti locali che intercalano
un trekking sportivo e meditativo insieme. Questo è un esempio del contributo femminile al mondo del vino; non solo grandi bottiglie ma soprattutto cultura e un forte radicamento nel
territorio.

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