LE VIE DEL SALE TRA POTERE E RELIGIOSITA’

1 Marzo 2019
Tutta la verità sul sale italiano migliore
IL PERCORSO DEL SALE FRA POTERE E RELIGIOSITA’ LUNGO LE VIE DEL SALE
Dall’epoca romana (VI-V°sec a.C.) la richiesta di sale aumenta enormemente, rendendo necessario un aumento della produzione e quindi del trasporto e del commercio. E’ in questo periodo che la costruzione delle prime città e delle prime strade è guidata non solo dalla conquista ma anche dal trasporto, il più sicuro possibile, di beni importanti come il sale. Da qui le fondamenta della famosa via Salaria che collegava l’Adriatico con il Tirreno, passando dal Tevere, da Ostia all’Etruria centrale.
Da questo momento in poi, per le popolazioni del continente antico europeo, il sale rappresenterà oltre che un’ambita merce di scambio, anche uno strumento di potere. (NB: dalla tassa-obolo per il passaggio sulle “via salarie”, passando per la gabella richiesta da Filippo il Bello, fino alla tassa sull’importazione, abolita in Italia solo nel 1975; arricchisce popoli, scatena rivoluzioni fino alla famosa “marcia del sale” guidata da Gandhi nel 1930). E’ sempre con la crescita del potere romano nella penisola italica-etrusca-gotica e di conseguenza con una religiosità sincretista e pluralista di divinità identificate umanamente e invocate con miti e riti naturali e reali che al sale sono attribuiti poteri di accezione, di dialogo, di contatto con le divinità stesse e l’oltretomba.
Il sale fu utilizzato già secoli prima (2000 anni a.C.) nel processo di mummificazione dagli Egizi, oppure come medicamento o medicina dalle proprietà taumaturgiche dai Maya, infine impiegato durante i sacrifici da greci e romani. Da qui le informazioni tramandate nei secoli che vedono il sale legato a leggende, fatti mitologici, superstizioni, apparizioni, segnali evidenti di presenze strane, a manifestazioni folcloristiche e tradizionali di diversi popoli. Per esempio esiste la credenza che far cadere per terra il sale sia presagio di disgrazia, mentre il sale unito all’olio luminosi allontani le forze del male dall’uomo.
Tralasciando le manifestazioni antiche di altri popoli oltre oceani e le credenze ancora abbastanza evidenti oggi in alcuni villaggi sud americani, asiatici o africani (anche solo nel processo di estrazione e trattamento di produzione del sale marino esistono ritualità, strumenti, materiali obbligatori da usare per non far perdere al sale il suo potere naturale), ricordo che il galateo medioevale a tavola nelle grandi famiglie potenti e nobili imponeva che i servi non potessero toccare il sale in nessun modo e che non venisse toccato neanche dalle mani aristocratiche, ma bisognava usare solo la punta del coltello per distribuirlo sulle pietanze nel piatto.
Solo con la religione monoteista ebraica, il sale è citato come simbolo di felicità in diverse profezie e metafore riportate nell’Antico Testamento, fino ad assumere nella parole di Gesù Cristo riportate dai Vangeli il significato di saggezza, incorruttibilità e alleanza, quando Gesù raccomanda ai suoi discepoli di allontanare gli uomini dalla corruzione del mondo, divenendo “il sale della terra”.
Un percorso ricco di interazioni sociali, di rapporti economici e di confluenze tra sistemi religiosi e leggendari. Un viaggio che parte dalle origini della civiltà e che, unendo tradizioni, abitudini e culture, giunge sulle nostre tavole tutti i giorni.
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Giampietro Comolli
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Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici
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Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
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