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Incontro per sede Inps di Crema

By Redazione

Cremona – «Non abbiamo intenzione di lasciare Crema» sono le prime parole, pronunciate da Elide Longa, direttrice regionale dell’Inps, alle preoccupate segnalazioni
di alcune criticità nel servizio espresse dalle istituzioni cremasche, all’incontro, avvenuto nella sede di Crema della Provincia, per l’Inps erano presenti, oltre a Elide Longa, i
direttori della sede provinciale Franco Artese e dell’agenzia di Crema Lorenzo Maffucci.

Le istituzioni locali erano rappresentate dal vicepresidente della Provincia Agostino Alloni, dal sindaco di Crema Bruno Bruttomesso, dall’on. Cinzia Fontana, dall’assessore provinciale
Agostino Savoldi e dal consigliere comunale di Crema Felice Lopopolo.

L’incontro prendeva spunto dall’interpellanza al consiglio provinciale presentata dall’ex sindaco di Crema, Claudio Ceravolo, nella quale veniva segnalato come dallo scorso marzo non vengano
più effettuate a Crema le visite di accertamento dell’inabilità, costringendo i cittadini a recarsi a Cremona con comprensibili disagi. L’interpellanza chiede anche informazioni
circa la situazione dell’organico della sede di Crema, che secondo fonti sindacali sarebbe carente, analogamente a quella di Casalmaggiore.

Il sindaco Bruttomesso ha consegnato il testo di una mozione votata all’unanimità dal consiglio comunale proprio ieri sera, che riconoscendo i meriti della sede dell’Istituto, esprime le
medesime preoccupazioni di Ceravolo.

Alloni ha espresso l’apprezzamento per i «passi da gigante» che in questi anni hanno portato la sede cremasca dell’Inps a risultati molto soddisfacenti sul piano dell’efficienza,
della tempestività e della qualità nelle risposte ai cittadini. Tuttavia, ha aggiunto, noi siamo sempre all’erta perché in questi stessi anni il nostro territorio è
stato privato di sedi di servizi importanti, dall’Enel alla Telecom. Ci dispiacerebbe assistere a una regressione della qualità dei servizi dell’Inps, cui siamo affezionati, anche
indipendente dalla buona volontà di operatori e dirigenti.

Bruttomesso ha aggiunto la disponibilità del Comune, insieme a tutte le istituzioni, a corrispondere alle richieste dell’istituto che possano agevolare una sempre maggiore qualificazione
del servizio ai cittadini.

»Il decentramento e la vicinanza ai cittadini – ha risposto la direttrice regionale – sono principi sui quali l’Inps ha investito molto. Sulle 54 agenzie lombarde Crema è una delle
poche scelte per una riqualificazione strutturale della sede. In altre parole stiamo cerando una sede nuova, poiché quella attuale non è ottimale. E chiediamo aiuto anche alle
istituzioni locali nella ricerca».

Aiuto assicurato da Comune e Provincia.

Nel merito dei problemi: la sede Inps di Cremona, con le agenzie di Crema e Casalmaggiore, a parità di organico ha aumentato la produzione di quasi il 6%, contro una
media regionale inferiore al 3%. Questo, ha insistito il direttore provinciale, per dire che la nostra non è una struttura improduttiva, ma che ha saputo mantenere alti i livelli dei
propri servizi: qualitativamente meglio di noi ha fatto solo Mantova. Riguardo alle visite mediche, l’Inps dal 2007 ha dovuto svolgere anche gli accertamenti di secondo grado per le
invalidità civili. Si è trattato, per la provincia di Cremona, di ottomila verbali in un anno, da fare a parità di risorse umane, e in particolare mediche: sono infatti
rimasti due i medici dipendenti dalla sede.

«Ora siamo quasi a regime – hanno detto Longa e Artese – e quindi possiamo ricominciare a pensare a come ridurre, se non risolvere completamente, il disagio delle visite unicamente a
Cremona».

Verrà verificata la possibilità di una maggiore permanenza a Crema da parte del medico che oggi analizza i certificati di malattia (40mila all’anno), in modo che possa anche
svolgere alcune, se non tutte, le visite richieste. Nel 2007 le richieste di prima visita sono state 339 nel Cremonese e ben 231 provenienti dal Cremasco.

L’altro problema riguardava l’organico. E’ vero che la sede di Crema, come quella di Casalmaggiore, sono un po’in sofferenza, ma, hanno spiegato i dirigenti dell’istituto, quel che conta
è che il cittadino abbia il servizio, recandosi allo sportello, nei tempi più brevi possibili e nella qualità migliore. Dove poi venga «lavorata» la pratica,
conta poco, soprattutto oggi che la rete consente di non spostare fisicamente le carte. E la sede di Cremona è disponibile a effettuare parte della produzione che Crema non riesce a
sostenere. Quindi sul mantenimento, e sul miglioramento dell’impatto del servizio con i cittadini è la scommessa con cui la dirigenza dell’Inps si sente di mettersi in gioco.

Felice Lopopolo e Cinzia Fontana hanno ribadito che l’incontro non voleva lanciare grida d’allarme, ma segnalare una criticità e chiedere l’attenzione che l’agenzia di Crema, una delle
maggiori della Lombardia, merita per come ha fin qui risposto alle aspettative di un territorio in crescita, vera locomotiva economica e demografica dell’intera provincia.

Elide Longa ha ribadito che il rapporto con il territorio è vitale per l’istituto ed ha pertanto assicurato l’impegno a trovare soluzioni in grado di soddisfare sia le esigenze
dell’istituto che quelle del territorio cremasco e dei suoi utenti.

Non lasciamo che la macchina, viaggiando in riserva, si fermi» aveva detto Lopopolo.

Concludendo l’incontro, Alloni ha ripreso la battuta. «Abbiamo segnalato al conducente che siamo quasi in riserva. Abbiamo registrato la volontà di non lasciare che l’auto si
fermi, soprattutto per quanto riguarda il ritorno dell’effettuazione delle visite a Crema. Diamoci appuntamento tra un anno, «per inaugurare la nuova sede» se sarà pronta e
soprattutto per verificare i risultati degli impegni presi.

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