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Il Servizio sanitario toscano 'guarisce' dal precariato

By Redazione

Toscana, 13 Dicembre 2007 – Niente più lavoro precario nelle strutture del Servizio Sanitario della Toscana, a questo obiettivo mirano, in un arco triennale, le “Linee di
indirizzo sul lavoro a termine” e la proposta di legge intitolata “Disposizioni per il personale delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale con rapporto di lavoro a termine”
licenziate nella sua ultima seduta dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi.

I due provvedimenti si richiamano entrambi ad una delibera dell’aprile scorso che dettava misure di razionalizzazione della spesa, al contenuto della legge Finanziaria nazionale e seguono il
positivo confronto tra Regione Toscana, rappresentanti delle strutture aziendali e delle organizzazioni sindacali del comparto che il 14 novembre scorso hanno siglato un verbale di intesa. I
provvedimenti che ne seguiranno interessano gli oltre 1000 dipendenti del comparto inquadrati a tempo determinato, parte dei 184 operatori con contratto di collaborazione coordinata e
continuativa e la quota dei 763 con incarichi di tipo professionale che appartengono al comparto. In tutto i dipendenti del comparto nelle strutture sanitarie toscane sono circa 40.400 (dato al
31 ottobre 2007).
La delibera n.285 del 23 aprile 2007 aveva chiesto alle Aziende sanitarie una ricognizione dei posti di lavoro coperti con personale precario (rapporti di lavoro a tempo determinato,
collaborazioni coordinate e continuative, incarichi libero professionali e ex lavoro interinale). Ora si dovrà procedere a una serie di adempimenti. In primo luogo trasformare i posti
coperti con personale dipendente a tempo determinato che rispondono ad esigenze stabili delle Aziende in posti da coprire con dipendenti a tempo indeterminato. Per quanto riguarda le
modalità di copertura in questo caso entra in scena la legge regionale che la giunta propone al consiglio e che prevede specifiche procedure di concorso riservate.

Per quanto riguarda le posizioni di lavoro coperti dalle collaborazioni coordinate e continuative o dagli incarichi professionali essi verranno trasformati in posti da coprire con personale
dipendente, a tempo indeterminato se si tratta di posti che rispondono ad esigenze aziendali stabili (tramite i concorsi pubblici ordinari), a tempo determina o se corrispondono a esigenze
aziendali temporanee (attraverso selezione riservata i cui criteri vengono stabiliti nella legge). Infine i posti di lavoro ex interinali verranno trasformati, quando rispondano a esigenze
aziendali stabili, in posti di lavoro a tempo indeterminato e coperti con normale concorso. L’effettiva trasformazione dei posti avverrà gradualmente, secondo un piano triennale che ogni
Azienda dovrà stilare e senza costi aggiuntivi, ossia senza uscire dal limite degli obiettivi aziendali di equilibrio economico finanziario concordati annualmente con la Regione.

Susanna Cressati

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