Il futuro delle Marche sta nell’eccellenza agroalimentare

19 Febbraio 2012
Le Marche vogliono sviluppo e benessere economico e questo passa per la tutela della cucina regionale.
Questa la via indicata da“Il futuro delle Marche è qui, nelle sue eccellenze agroalimentari”, stand regionale presente alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo).
Per cominciare, lo stand offre il lavoro dei Cuochi di Marca: ricette, itinerari di gusto, sperimentazioni di sapore.
Altrettanto importante, la definizione delle strategie future. A spiegare è Paolo Petrini, vicepresidente e assessore all’Agricoltura.
Petrini è categorico “In un delicato momento della nostra agricoltura, l’attività dell’assessorato resta fortemente quella di puntare sulle eccellenze enogastronomiche della
nostra terra, tanto apprezzate in Europa e oggi ancora più apprezzate in paesi importanti come la Cina e gli Stati Uniti”.
Ad oggi, la Regione mette così in tavola carte valide. Per cominciare il vino, in primis il Verdicchio, vero ambasciatore nei mercati mondiali. Poi, la certificazione Qm,
il marchio di garanzia della regione, che tocca diversi settori, dall’ittica alle carni ovine, dal latte fino all’ortofrutta, dall’extravergine di oliva all’agriturismo.
Rimane molto da fare: in particolare, spiega Petrini, è necessario aumentare la collaborazione tra agricoltura, alimentare, e mondo della ristorazione. Insomma, i grandi chef
delle Marche devono marciare con la locale cucina.
Matteo Clerici