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Il FLOP della Tagliatella, autocastrazioni alla bolognese

Il FLOP della Tagliatella, autocastrazioni alla bolognese

By Redazione

IL FLOP DELLA TAGLIATELLA, AUTOCASTRAZIONI ALLA BOLOGNESE

Bologna 14 gennaio: “Per far dispetto alla moglie si sedette sul bidet e con un martello si schiacciò i maroni” – anonimo bolognese

Il Consorzio di tutela del Vitellone di razza romagnola IGP non ha aderito all’evento della giornata “pubblicitaria” della tagliatella nel Mondo, tagliatella che nei documenti di presentazione dell’evento veniva definita come fatta al “vero ragù alla bolognese”.
Cerchiamo di capire i retroscena di questa decisione.
Gianluigi Veronesi, giornalista esperto di carni (nel biberon beveva carne tritata e lavorava dietro al banco carni di famiglia sin da quando aveva 5 anni) ha valutato tra i primi l’ipotesi di questo evento che poteva essere un’occasione per la città di Bologna.
Da qui é scaturito subito l’incontro con Roberto Golinelli, attualmente uno dei più quotati macellai gastronomi (il COBAS della salsiccia, grande esperto di carni e allevatore di 500 capi di razza romagnola) e una precisa discussione con Stefano Mengoli, presidente del Consorzio per la tutela del Vitellone Bianco di razza Romagnola IGP.

“Abbiamo subito capito che questo evento non si poteva fare, perlomeno nei termini in cui ci era stato presentato” spiega Gianluigi Veronesi, giornalista esperto di carni “e le zone d’ombra erano numerose.
Dapprima sono stati chiesti 10.000 euro che di fronte ai nostri dinieghi di colpo sono diventati 3.000, ma soprattutto ci siamo accorti che non esistevano i tempi per poter fare una cosa seria e professionale.
A questa rimostranza gli organizzatori ci hanno risposto che “tanto la data era decisa e non si poteva cambiare”.
Non c’erano contenuti, non c’era rispetto della cultura della “vera tagliatella” e soprattutto del  “vero ragù bolognese”.

Però l’evento si sta organizzando ugualmente, anche senza di voi, perché?
“A mio avviso non si sta organizzando un evento, quello che si sta facendo a Bologna é solo un tentativo di recuperare all’ultimo secondo pur di cavalcare l’onda di una notizia fra microfoni telecamere e giornali, ma non ci si rende conto del danno che si sta facendo alla salvaguardia e tutela di un “prodotto artigianale della tradizione” come il vero ragù bolognese.
Il verò ragù fa capo a sapori ben precisi, aromi e profumi derivati dall’amalgamarsi di prodotti tra cui due ingredienti sono la carne di manzo e quella di suino.
L’errore comunicativo sta proprio qui: se non si usano i prodotti consacrati e vocati dalla tradizione, così come riconosciuti già dall’Unione Europea quali vitellone razza romagnola IGP e gran suino padano DOP si sta autorizzando qualsiasi cuoco in qualsiasi posto a prendere un pezzo di carne di manzo ed una di suino (magari suino vietnamita oppure bovino yak o wagyu) e a dire che quello é il vero ragù bolognese ma non lo é!

Sicché chi assaggerà quel ragù taroccato non comprenderà il vero perché siamo così devoti a quel ragù”.
Ma il gusto del ragù sarà poi così diverso?
Forse è meglio approfittare per fare l’evento e tutto il mondo parlerà di tagliatella con un grande ritorno per Bologna “No, non sono d’accordo”.
Proprio a causa dell’incapacità di comunicazione e dei fraintendimenti si sono generati irreparabili danni, basti l’esempio dello SPAGHETTO BOLOGNAISE… si combattono liti furibonde per differenziare l’aceto balsamico dal condimento balsamico, si spendono milioni di euro in pubblicità per spiegare a tedeschi, americani e australiani che non si dice “grana” o “parmesanito”, ma Parmigiano-Reggiano DOP.
E allora perché svilire e drammaticamente autorizzare nelle cucine di tutto il mondo, addirittura con un evento patrocinato dalla camera di commercio e altre istituzioni che si usi manzo e suino qualunque?

Resta il fatto che tutto il mondo parlerà delle “taglietelle”e allora?
Chi ha detto che le tagliatelle sono Bolognesi?
Pellegrino Artusi é l’unico a citarle con cognizione e ne parla pochissimo, ma lo fa citando le tagliatelle romagnole… chi può arrogarsi il diritto di dire che le tagliatelle romagnole, cioé quelle che si mangiano a Ravenna, a Bertinoro, a Cesena non sono buone o addirittura migliori di quelle fatte a Bologna?
Vogliamo poi dimenticare le tagliatelle reggiane, modenesi e quelle buonissime che si mangiano a Ferrara?”.

Insomma le tagliatelle avranno pure una identità culturale, per mezzo mondo se lei dice tagliatella tutti pensano a Bologna!
“Questo è vero, ma la gente pensa a Bologna anche se si parla di spaghetti e di ragù, le assicuro che ho personalmente acquistato in numerosi paesi nel mondo e assaggiato personalmente almeno una cinquantina di ragù che a dir poco bisognerebbe vietare dal commercio!
In stazione ad Amsterdam con 2 euro ho assaggiato un walky cup tipo bicchiere di coca cola da autogrill, che conteneva “tagliatelle bolognaise”, stavo per rimettere!… Ci scopiazzano in tutto il mondo e taroccano le nostre tagliatelle, ma soprattutto il vero tarocco é il nostro ragù e con questo evento avremo aiutato il Mondo a restare nella medesima confusione di sempre, anzi, l’avremmo addirittura amplificata. Insomma tante lamentele avranno alla fine qualche proposta?
“Certo che sì, io sono un imprenditore e quindi persona pragmatica. Dobbiamo invocare l’aiuto del Consorzio di tutela del vitellone e del gran suino padano DOP, nonchè delle nostre istituzioni più attente e vicine alla città e con esse partire da subito alla conquista del marchio STG ovvero specialità tradizionale garantita, proprio come l’esempio recentemente avuto dalla vera pizza napoletana e poi cominciare a fare gli eventi coinvolgendo il mondo universitario con i suoi nutrizionisti, perché va anche detto che un piatto di
tagliatelle al ragù vero di bologna contano più di 500 calorie e anche su questo aspetto ci sarà molto da lavorare: tutti sanno che io sostengo la qualità e non le
quantità!

Gianluigi Veronesi
Redazione Newsfood.com
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