Da Bologna l’Autogol delle Tagliatelle Taroccate

13 Gennaio 2010
Intervista “al peperoncino” a Gianluigi Veronesi sull’evento del 17 GENNAIO, TAGLIATELLE e RAGU’ alla BOLOGNESE, un evento che sta interessando i mezzi di comunicazione di mezzo mondo.
Ma oggi la qualità percepita sta sempre più prevaricando quella vera.
Ecco cosa ci dice Gianluigi Veronesi:
“Poteva essere un grande evento e avere un significato vero e importante, ma doveva essere fatto con i dovuti tempi e con tutte le strategie imprenditoriali che si utilizzano quando si
organizza un evento, motivo principale, questo, per il quale ho deciso di non supportare l’evento della TAGLIATELLA non vera, nel caso di specie, dichiarata
“al vero ragù alla bolognese” (ma la cosa é assolutamente falsa).
Queste le dichiarazioni del direttore del mensile nazionale DEGUSTA Gianluigi Veronesi, il giornalista che fin da piccino nel biberon aveva carne tritata (proviene da
generazioni di macellai bolognesi e vive la grassa città da 41 anni).
L’infelice ideazione andrà in scena il giorno 17 a Bologna ma ha tutto il sapore di una presa in giro verso un mondo genuino e sincero, quello dell’agricoltura e degli agricoltori, ma
anche degli artigiani e dei commercianti bravi e seri.
Ma anche dei consumatori.
Ai produttori agricoli si racconta a spron battuto che il prodotto IGP e DOP è quello che vale di più, é tutelato, garantito, ma poi quando è il momento di promuoverlo
con fermezza e autorità non lo si fa.
Stiamo pensando a coloro che lavorano e investono per consacrare l’importanza e il valore di un marchio IGP o di una DOP e sono in tanti.
Per ora l’unica certezza che abbiamo é che gli organizzatori, professando l’ “ANTITAROCCO” della tagliatella sono ignari del fatto che in realtà sono i primi a TAROCCARLA e
ad enfatizzarne il taroccamento.
“Il vero ragù bolognese ha un identità di sapori e aromi ma anche geografica e territoriale.
La tagliatella purtroppo molto meno, o qualcuno di voi ha la prova che la tagliatella sia veramente bolognese, visto che nemmeno l’Artusi ha mai citato una simile
corbelleria?
Il territorio bolognese ha una storia enogastronomica già riconosciuta dall’Unione Europea con l’assegnazione della IGP al Vitellone di razza Romagnola e della DOP
al Gran Suino Padano.
Ebbene, mentre ho la certezza che nessuno dei ristoratori bolognesi aderenti all’evento utilizzi carne di vitellone romagnolo IGP e lo potete verificare voi stessi visionando l’apposito
elenco pubblicato sul sito ufficiale del Consorzio del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, non posso dire lo stesso, ma ci giurerei, sull’uso di carne
di Gran Suino Padano DOP.
Allora il tanto sbandierato ragù bolognese, che vorremmo tutelare e promuovere, anche insieme alla tagliatella (ma non solo), come sarà tutelato o promosso da questo
avvenimento?
Il frettoloso evento che andrà in scena a Bologna addirittura amplificherà la possibilità di creare e divulgare i “tarocchi” anzichè contribuire a
debellarli . Reclamizzando la tagliatella con il ragù alla bolognese quando nessuno degli chef aderenti utilizzerà carne di vitellone IGP
(l’unica che può essere usata per un vero ragù bolognese) e tanto meno carne di gran suino padano DOP (l’unica che si può usare se vogliamo dire che si tratta di
un vero ragù bolognese) stiamo commettendo un errore mediatico e concettuale pazzesco.
Di fatto stiamo autorizzando tutti coloro che faranno e vorranno fare in futuro la tagliatella con il vero ragù di Bologna a farla con le carni bovine e suine
generiche che più comodamente reperiscono sui mercati locali di paesi quali Cina o Messico, ma anche Malesya o Arabia “.
Il giorno della reclamizzata “ola della tagliatella”, ovvero il 17 gennaio 2010, con quale carne quindi i vari chef in Italia e nel Mondo faranno il vero
ragù?
A questo punto i sapori autentici, tipici, inevitabilmente armonici da sempre, che fine faranno?
“E quando tutti si sentono autorizzati a usare gli ingredienti che vogliono” prosegue Veronesi “allora sì che abbiamo favorito il grande danno di immagine ma soprattutto lo
scempio culturale… ed è esattamente quello che andrà in scena con questo evento “.
Un dettaglio tra gli altri dà ragione a Veronesi: osservando la locandina dell’evento si nota che nessun imprenditore e nessuna impresa privata bolognese ha
sponsorizzato l’iniziativa, segno evidente che l’evento non é stato ideato e proposto in modo strategico e professionale, ma “confezionato” in malo modo pur di essere
vendibile da piazzisti a caccia di sponsor.
…E conclude il nostro Gianluigi Veronesi-
“Anche da questi particolari si desume la differenza fra organizzare e promuovere degli eventi enogastronomici con un senso culturale e fare dello “show” da riflettore
cinematografico per raccogliere denaro sonante, ma ormai sono in tanti a cedere alla decadente trappola dell’ enogastro…mania: fortunatamente a me non la
raccontano!”
Ciò che ci dice Gianluigi non fa altro che confermare i nostri dubbi. Non possiamo fare altro che sostenerne le ragioni senza nessun commento.
Aspettiamo i vostri!
Giuseppe Danielli
Redazione Newsfood.com