I fiumi del Galles devono ancora ristabilire il loro equilibrio dopo le piogge acide del passato
10 Ottobre 2007
Uno studio dell’Università di Cardiff rivela che le piogge acide degli anni ’70 e ’80 possono avere ancora oggi delle conseguenze, molti fiumi nella regione scozzese del Galloway, nelle
Highlands scozzesi e nel Galles sono ancora altamente acidificati e il recupero biologico dell’ecosistema è stato particolarmente scarso.
Il progetto, condotto dalla Scuola di Bioscienze dell’Università di Cardiff, dal Centro per l’ecologia e l’idrologia e dal Museo Nazionale del Galles, ha rilevato che, nonostante sia
stata registrata una riduzione dell’acidità nelle sorgenti gallesi, tale diminuzione è stata inferiore alle aspettative. Due dei tre fiumi oggetto di studio presentano tuttora un
livello di acidità tale da poter causare danni biologici durante una piena.
Ne consegue che gli insetti che vivono lungo i fiumi tendono a morire dopo pochi giorni nei corsi d’acqua più acidi. Inoltre, vengono colpite anche le aree protette come il fiume gallese
Wye, nonché la pesca dei salmoni.
«Le riduzioni dell’inquinamento procedono lentamente nelle acque degli altipiani, ma c’è ancora molta strada da fare», dichiara il professor Steve Ormerod della Scuola di
Bioscienze all’Università di Cardiff. «I vasti effetti biologici delle piogge acide evidenziati da questo studio dimostrano che è di vitale importanza continuare a
monitorare questi ecosistemi se intendiamo proteggerli in futuro».
Nonostante l’azione intrapresa in Europa nel corso degli ultimi 20 anni, l’habitat naturale del Galles necessita di almeno 50 anni per ripristinarsi, avverte il professor Ormerod. Le scoperte
sono in contrasto con altri studi recenti che dimostrano l’esistenza di alcuni primi segnali incoraggianti, aggiunge.
Le piogge acide si verificano quando l’anidride solforosa e l’ossido di azoto vengono immessi nell’atmosfera, per esempio bruciando combustibili fossili nei generatori di energia e nelle
industrie. Essi vengono assorbiti attraverso le goccioline di acqua presenti nelle nuvole. Quando le gocce, che presentano un potenziale di idrogeno (pH) insolitamente basso, cadono sulla
terra, l’acidità del suolo aumenta e colpisce anche l’equilibrio chimico di laghi e corsi d’acqua.
Negli anni ’70 e ’80, le piogge acide erano uno dei principali fattori inquinanti al mondo e riguardavano vaste aree degli altipiani britannici, come pure il resto dell’Europa e il Nord
America. Nel Galles, più di 12 000 chilometri di fiumi e corsi d’acqua sono stati resi acidi. L’acidificazione ha danneggiato anche i pesci, gli insetti e gli uccelli di fiume.