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I blogger Usa verso il segreto professionale

By Redazione

WASHINGTON (Usa) – La commissione del Senato statunitense ha approvato un emendamento al Free Flow of Information Act (libera circolazione delle informazioni) che estende anche ai
blogger alcuni privilegi finora riservati solo ai giornalisti.

Tra questi anche il segreto professionale, che tutela le fonti delle notizie che desiderano rimanere anonime. Il testo approvato dalla commissione estende infatti l’accezione del termine
giornalismo a ogni forma di «raccolta, preparazione, collezione regolare oltre alla fotografia, la registrazione, l’editing e la pubblicazione di informazioni locali, nazionali e
internazionali su eventi e altri fatti di pubblico interesse destinate alla diffusione al pubblico». L’emendamento estende anche ai processi federali, e non solo a quelli dei singoli
stati, i privilegi riservati ai giornalisti. Aspre critiche alla decisione (approvata con una maggioranza di 15 contro 2) giungono dai repubblicani, preoccupati che il provvedimento, se
approvato anche dal Congresso, possa facilitare i terroristi iracheni o i pedofili a presentarsi sotto mentite spoglie da giornalisti/blogger, godendo così di una maggiore
impunità. Inoltre alcune obiezioni puntano sulla mancanza di un codice etico e deontologico che i giornalisti sottoscrivono e rispettano, mentre i blogger no.

ETICA E LIMITI – Ci sono comunque delle limitazioni al segreto professionale nella legislazione statunitense vigente, una delle più garantiste dei diritti di espressione e di
cronaca. Tra queste il rischio per la sicurezza nazionale, che rimarrebbe anche nell’emendamento suddetto come limite alla libertà di espressione. Un altro provvedimento analogo
presentato alla Camera dei rappresentanti lo scorso agosto prevede un limite ulteriore per discriminare tra le forme di giornalismo. Solo chi si guadagna da vivere, o comunque ci guadagna nel
fare la professione, può essere considerato alla stregua di un giornalista. Entrambe i disegni di legge dovranno passare lo scrutinio del Congresso prima di diventare a tutti gli effetti
leggi federali. E l’iter per la sua approvazione, nonostante la schiacciante vittoria nella commissione del Senato, sembra non essere privo di ostacoli.

Gabriele De Palma
05 ottobre 2007

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