Fascionello, pizzuta d’Avola e romana: nella terra di Siracusa dominano le mandorle

8 Novembre 2010
La provincia di Siracusa è territorio storico di coltivazione di mandorle. I piccoli paesi come Avola, Rosolini, Canicattini Bagni e Noto ospitano una ricca produzione, divisa in tre
importanti varietà.
Del trio, la mandorla romana è quella che da i frutti migliori, famosi per la loro forma tozza ed irregolare. Abbiamo poi le “sconfitte”, la mandorla pizzuta e la fascioncello, vigorosa
come la prima e coi frutti simili alla seconda. Tutte e tre le forme hanno un guscio spesso e legnoso, abile a trattenere i grassi ed a conservare sapore e profumo del frutto.
Egualmente caratteristico il sistema di raccolta. Nel periodo tra luglio ed agosto, i contadini battono i rami con lunghi bastoni, facendo cadere i frutti nei teloni stesi a terra. Le mandorle
così raccolte, smallate meccanicamente e stese ad asciugare. Da questo punto, il lavoro non riguarda più i contadini. Le fasi successive (sgusciatura, tostatura, lavorazione) e la
vendita sono svolte da altri, ed i contadini non ricavano abbastanza da compensare il lavoro svolto
Ma le cose potrebbero cambiare. Recentemente, nella zona è stato creato un Presidio Slow Food, che ha portato alla stesura di un disciplinare e alla creazione di un consorzio dei
mandorlicoltori. Obiettivo di tale associazione è far si che l’intero processo (dalla raccolta alla vendita al pubblico) rispetti determinati standard e, sopratutto, venga svolto
direttamente dai produttori.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
Concetto Scardaci (referente locale Presidio Slow Food) tel: 320-6747170
Matteo Clerici
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