Fao: Allarme crisi alimentare, servono almeno 44 miliardi di dollari l’anno

12 Novembre 2009
Roma – La fame nel mondo colpisce oltre un miliardo di persone e “ogni 6 secondi un bambino muore di fame”. Inoltre “nel 2009 con la crisi gli affamati sono cresciuti di 105 milioni”. Dati
già drammatici che potrebbero ulteriormente aggravarsi “senza azioni decisive da parte degli Stati”, anche perché, nell’attuale situazione “non può essere esclusa una nuova
crisi alimentare”.
A lanciare l’allarme è il direttore generale della Fao Jacques Diouf che, in vista del vertice mondiale sulla sicurezza alimentare di Roma dal 16 al 18 novembre, ha ribadito ai governi del
mondo l’invito ad investire circa 44 miliardi di dollari l’anno per sconfiggere la fame, aumentando la produzione agricola e rilanciando il settore rurale nei Paesi in via di sviluppo.
Nella sua offensiva anti-fame, illustrata nel corso di una conferenza stampa, Diouf ha anche lanciato la proposta di una giornata mondiale di sciopero della fame alla vigilia del vertice sulla
sicurezza alimentare che inizierà lunedì, per esprimere “solidarietà con il miliardo di persone affamate del pianta”.
“Propongo – ha detto – che sabato o domenica tutti coloro che credono che la sicurezza alimentare debba essere una priorità dell’agenda politica internazionale facciano uno sciopero della
fame solidale con i più poveri del mondo. Io personalmente – ha precisato Diouf – non mangerò per 24 ore a partire da sabato mattina”. Altra singolare iniziativa escogitata da Diouf
è il lancio di una petizione on line dal titolo ‘I agree’ (sono d’accordo). Tramite l’accesso nel sito sito http://www.1billionhungry.org chiunque potrà “con un solo clic – ha
precisato – registrare il proprio dissenso rispetto all’ attuale situazione e ogni clic – ha proseguito il direttore generale della Fao – servirà come spinta ad agire per i nostri capi di
stato e di governo”. L’obiettivo, che Diouf si è detto “sicuro di raggiungere”, è quello di un miliardo di adesioni.
Ma “pensare di sradicare la fame in tempi di crisi economica senza un rilancio del settore agricolo e rurale ed un sostegno concreto ai 2 miliardi di piccoli agricoltori che rappresentano un
terzo della popolazione mondiale, è impensabile”, ha detto il direttore generale della Fao. Quindi, occorre investire nel settore rurale e agricolo circa 44 miliardi di dollari all’anno:
cifra che, secondo gli esperti della Fao, corrisponde a quel 17% del totale degli Aiuti allo sviluppo (Oda) che negli anni Ottanta consentì all’India e all’America Latina di risollevarsi
dalla crisi alimentare con la ‘rivoluzione verde’. “Ad oggi invece – ha detto Diouf – all’agricoltura è destinato solo il 5% delle risorse, contro il 3,6% di prima del G8 dell’Aquila”.
La battaglia contro la fame, che colpisce 1,02 miliardi di persone nel mondo, però, secondo Diouf “può essere vinta” e lo dimostra un rapporto della Fao relativo a 31 Paesi (su 79
monitorati) in cui a partire dagli anni ’90 c’é stato un significativo calo del numero degli affamati. “Sono esempi positivi che ci indicano la strada da seguire”, ha detto Diouf, fatta di
investimenti nelle risorse idriche, nello stoccaggio delle derrate agricole, nelle infrastrutture rurali e negli strumenti per la produzione agricola, a cominciare dalle sementi, i fertilizzanti,
i mangimi o i vaccini per gli animali.
Graziella Marino – Ansa.it per NEWSFOOD.com