Edenred, progetto europeo FOOD: “Le abitudini alimentari in pausa pranzo”

21 Luglio 2011
Bruxelles – Edenred (leader nei buoni pasto con il marchio Ticket Restaurant®), ha promosso un incontro presso
il Parlamento Europeo alla presenza dei maggiori esperti di nutrizione per discutere delle abitudini alimentari in pausa pranzo e commentare insieme i
primi risultati del progetto europeo FOOD (Fighting Obesity through Offer and Demand).
FOOD è un consorzio pubblico-privato coordinato da Edenred che ha come obiettivo studiare il crescente fenomeno dell’obesità in Europa attraverso un approccio originale che
coinvolge ristoratori, aziende e lavoratori di 6 paesi europei (Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Italia, Spagna e Svezia).
I ricercatori impegnati hanno lavorato a stretto contatto per più di due anni con l’obiettivo di promuovere i principi di un’alimentazione bilanciata. L’Università di Perugia ha
preso parte all’iniziativa in qualità di partner scientifico a livello internazionale.
Dall’ultima ricerca realizzata dal Karolinska Institutet e dall’Istituto Paul Bocuse nell’ambito del progetto FOOD – che ha visto coinvolti 52.000 consumatori e 5.000 ristoranti – emerge che il
58% dei rispondenti è convinto di mangiare in maniera sana e corretta, ed il 75% si concede la pausa pranzo durante la giornata lavorativa.
Se complessivamente il 67% dei rispondenti consuma il pasto in un ristorante, in Spagna la percentuale è pari all’88%. Chi sceglie di pranzare in ufficio, lo fa principalmente per alcune
ragioni: porta il pasto da casa, non ci sono bar o ristoranti vicino alla sede lavorativa oppure non ha tempo per la pausa.
Nella preferenza di un locale o ristorante, entrano in gioco diversi criteri. La rapidità del servizio è il primo fattore di scelta, seguito dalla varietà nel menu e dalla
distanza dall’ufficio. I prezzi scendono al quinto posto nella scala motivazionale, seguiti dalla qualità nutritiva delle pietanze offerte. Il criterio di selezione meno importante
è la capacità del personale all’interno dei bar e ristoranti di informare circa le proprietà nutritive degli alimenti. Infine, emerge come dato evidente il desiderio da
parte del consumatore di mangiare secondo i propri gusti. Un altro importante criterio di selezione è rappresentato dalla composizione nutrizionale bilanciata dei piatti, dato menzionato
dal 39,3% degli intervistati.
Secondo i ristoratori coinvolti nel sondaggio, la maggior parte della clientela è composta da lavoratori che trascorrono nel bar/ristorante la pausa pranzo (82,5%). Nel 64% dei casi i
ristoranti offrono delle formule per guidare i clienti (menu completo, menu primo, menu secondo, sconti) ed il 57% offre menu a prezzo fisso. Il 24% degli esercenti ha assistito ad una crescita
nella richiesta di piatti bilanciati secondo criteri nutrizionali così come di porzioni ridotte.
Il PROGETTO FOOD
I – DESCRIZIONE. La ricerca sui bisogni e sulle aspettative
Dopo aver realizzato un inventario dei programmi esistenti per sapere e capire meglio i fabbisogni di ogni paese, sono state condotte nel corso del 2009 due distinte indagini destinate a
dipendenti e ristoranti.
-
INDAGINE QUANTITATIVA commissionata a CIRIHA, centro di ricerca belga per la salute alimentare e all’Istituto Paul Bocuse. Gli uffici Edenred dei paesi
membri si sono occupati di far circolare i questionari mentre i risultati sono stati analizzati dall’Istituto Paul Bocuse.
-
INDAGINE QUALITATIVA su un campione di 45 ristoratori in 12 paesi. Le indagini evidenziano stereotipi diffusi circa i principi di corretta
alimentazione, sia da parte dei ristoratori che da parte dei consumatori. Spesso i rispondenti affermano che il cibo sano è più costoso e più laborioso da preparare, che
ha poco gusto, che è simile a prodotti dietetici e che non appartiene alla tradizione gastronomica del proprio paese. Tuttavia, la grande maggioranza degli chef (90%) riconosce il
ruolo decisivo del piatto salutare. In particolare uno su due vorrebbe seguire training e corsi pratici per essere informato sulle buone pratiche ed il 44% sostiene che la domanda da parte
dei consumatori di cibo sano sia in aumento.
II – AZIONE: raccomandazioni utili per ristoratori e consumatori
Il secondo step ha previsto la realizzazione di una guida di consigli pratici per i ristoratori al fine di aiutarli a rendere i menu più sani, senza costi aggiuntivi.
Alcuni suggerimenti per i RISTORATORI:
- Scegliere metodi di cottura che riducono l’impiego di grassi (prediligere la cottura a vapore, al forno o su grill)
- Non lasciare i contenitori del sale a disposizione sui tavoli (Belgio)
- Servire sistematicamente acqua del rubinetto (Francia)
- Proporre i piatti in due modalità, normale o piccola (Italia)
- Proporre più cereali, verdure e frutta, prodotti regionali e di stagione, conditi con olio di oliva ed olio di semi di colza (Repubblica Ceca)
- Indicare chiaramente i piatti maggiormente sani all’interno dei menu (Spagna)
- Creare dei vassoi che raffigurano il pasto completo e bilanciato (Svezia)
Alcuni suggerimenti per i CONSUMATORI:
- Assaggiare il cibo prima di aggiungere sale e/o provare altri condimenti
- Diminuire l’uso di grassi e scegliere preferibilmẹnte quelli vegetali
- Limitare il consumo di grassi saturi (che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari) con grassi insaturi come olio di oliva
- Mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura ogni giorno
- Preferire dessert a base di frutta fresca o, in alternativa, yogurt e latticini
- Scegliere metodi di cottura che richiedono pochi grassi (al forno, al vapore o alla griglia)
- Bere preferibilmente acqua durante il pranzo
III – GLI STRUMENTI: come comunicare ai soggetti coinvolti
Il programma ha previsto l’implementazione di vari strumenti per facilitare la divulgazione e l’impiego dei suggerimenti FOOD sia verso la rete dei ristoranti che presso gli utilizzatori. In
particolare, il sito pan-europeo www.food-programme.eu rappresenta un canale utile dove poter scaricare in maniera gratuita guide pratiche e schede
informative. Per identificare più facilmente i ristoranti aderenti a FOOD ed impegnati nella diffusione del programma, è stato spedito un certificato e una vetrofania da esporre
all’interno del proprio locale. Il programma è stato inoltre pubblicizzato attraverso i carnet Ticket Restaurant®.
Nel complesso, sono state attivate 85 iniziative di comunicazione che hanno permesso di raggiungere 350.000 ristoratori e più di 4.000.000 utenti tra tutti i paesi aderenti.
V – IL FUTURO: sviluppare il programma e condividere best practices
L’Unione Europea ha finanziato il progetto sino ad aprile 2011. Ora le aziende coinvolte su iniziativa di Edenred, hanno scelto di proseguire in autonomia ma sono sempre alla ricerca di nuovi
partner che possano rafforzare il consorzio. Un esempio: la Slovacchia si è unita a febbraio 2011 attraverso il Ministero della Salute e la locale sede Edenred.
Milano – Edenred, leader mondiale nei buoni e nelle carte di servizio, nonché primo operatore nel mercato dei buoni pasto con il marchio
Ticket Restaurant®, progetta e sviluppa soluzioni che facilitano la vita dei dipendenti e migliorano l’efficacia delle organizzazioni.
Nel mese di maggio 2011 Edenred ha affidato ad AstraRicerche un’indagine sul welfare aziendale con l’obiettivo di ascoltare i lavoratori italiani e i loro bisogni legati al welfare aziendale –
cioè quei servizi offerti dalle aziende ai dipendenti sia direttamente, che tramite una rete convenzionata.
Dalla ricerca, emerge una enorme e crescente domanda (59%) di welfare aziendale in particolare di servizi legati alla persona e al nucleo familiare (88,5%) e, allo stesso tempo, una profonda
insoddisfazione (48,7%) di quanto attualmente offerto dalle aziende. L’indagine evidenzia anche un dato molto positivo per lo sviluppo futuro di piani di welfare aziendale.
Emerge, infatti, una condivisione da parte dei lavoratori delle motivazioni e dei principali benefici portati dal welfare aziendale, con un 38% a favore dell’incremento della
produttività e riduzione dell’assenteismo, un 33% al rafforzamento del senso di appartenenza all’azienda e alla valorizzazione del capitale umano (32%).
COSA DESIDERANO I LAVORATORI ITALIANI
In particolare, l’indagine porta alla luce il desiderata dei lavoratori italiani, cosa vorrebbero ricevere in termini di aiuto e assistenza dalla propria azienda. Innanzitutto, il 57% degli
intervistati richiede i buoni pasto e la mensa aziendale (54%) ancora considerati necessità di primaria soddisfazione, seguiti dall’orario di lavoro flessibile 56% e dal telelavoro al
53%, sottolineando l’esigenza di poter organizzare e conciliare al meglio il tempo dedicato al lavoro e quello dedicato alle pratiche familiari, il così detto worklife balance.
A questi quattro bisogni definibili primari, seguono i servizi legati alla mobilità come car sharing e car pooling, l’assistenza medica, corsi e servizi culturali, il maggiordomo
aziendale – ovvero quella figura preposta allo svolgimento di alcune pratiche per conto dei dipendenti 48% -, l’asilo nido aziendale 47% e l’assistenza a bambini ed anziani 46%.
Emerge, quindi che le richieste rivolte alle aziende coincidono solo in parte con i bisogni legati all’alimentazione (11,5%), a favore di bisogni più strettamente legati alla persona e
al nucleo familiare stesso 88,5%. E’ interessante notare come i separati e divorziati avvertano maggiormente il bisogno del telelavoro e del job-sharing, dell’asilo aziendale e del maggiordomo,
così come di convenzioni con servizi dedicati alla persona per affiancarli nelle pratiche più diffuse nella vita quotidiana, spesso contesa tra lavoro e casa. Anche la presenza di
bambini e/o soggetti anziani o non autosufficienti sostiene la richiesta di servizi alla persona.
Questa grande richiesta di welfare aziendale è sicuramente sostenuta da una debolezza dell’assistenza pubblica, da un basso potere d’acquisto e dall’indebolirsi della “famiglia
allargata” quale ammortizzatore sociale e fornitore di assistenza gratuita. Tutto questo sommato dalla comparsa di nuovi bisogni e a una presenza femminile sempre più massiccia nel mondo
del lavoro rispetto agli anni passati.
A QUALI SERVIZI HANNO GIA’ ACCESSO I LAVORATORI ITALIANI
A fronte di una grande richiesta di welfare aziendale, più di un terzo del campione intervistato non beneficia di alcun sostegno da parte dell’azienda, in particolare i dipendenti di
aziende con 16-50 dipendenti con un 51% di totale assenza di programmi di aiuto e sostegno, per arrivare a un 39% nelle aziende pubbliche. I servizi maggiormente offerti sono i buoni pasto e la
mensa aziendale rispettivamente al 27,5 e 25,5% seguito da orario flessibile e assistenza medica.
Per tutte le altre voci analizzate tra cui telelavoro, servizi di tipo culturale, convenzioni per servizi e assistenza alla persona, maggiordomo aziendale, corsi culturali, servizi legati alla
mobilità e job-sharing, la percentuale di utilizzo scende sotto l’8% per toccare punte minime di 4% per quanto riguarda l’asilo nido aziendale.
Ma anche laddove vengono offerti i servizi, solo il 29% degli intervistati è soddisfatto, mentre il 49% ritiene che il programma di welfare aziendale non sia adeguato o da
migliorare/incrementare 29%. Si determina, quindi, una forte insoddisfazione per quanto riguarda la quantità dei servizi offerti 71% e la qualità 49%. Anche la realizzazione delle
aspettative, ovvero il rapporto tra HO e VORREI, tranne per i bisogni legati all’alimentazione, trova una percentuale di soddisfazione molto bassa, sottolineando chiaramente il divario tra
utilizzo e desiderio di un servizio. Il divario è molto evidente per quanto riguarda l’orario flessibile, il telelavoro, l’assistenza per anziani e bambini e in generale i servizi alla
persona, il maggiordomo aziendale e i corsi culturali.
CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI E DEI VANTAGGI DEL WELFARE AZIENDALE
Nonostante la grande domanda e l’atteggiamento critico nei confronti di quanto offerto, i lavoratori italiani sono ottimisti nei confronti di possibili sviluppi futuri di piani di welfare
aziendale (54%) mentre solo l’11% parla di un possibile calo. In generale, il 59% degli intervistati sono molto favorevoli all’attuazione di nuovi servizi contro un 27% che evidenzia un
atteggiamento negativo ed ostile dovuto a cattive esperienze o al fatto di considerare il welfare aziendale un inutile spreco di risorse.
Il dato positivo emerso dall’indagine riguarda, in particolare, le motivazioni e il valore dato al welfare aziendale. I lavoratori sono concordi nel dire che l’obiettivo delle aziende è
quello di incrementare la produttività (38%), ridurre l’assenteismo (34%), accrescere il senso di appartenenza all’azienda (33%), valorizzandone il capitale umano (32%) e migliorando il
clima aziendale (30%). Ma al welfare aziendale viene anche riconosciuto il ruolo di attrazione di nuovi talenti (22%), nonché di soddisfazione e fidelizzazione dei lavoratori (28%).
“Dall’indagine emerge quindi che, se ben impostato e gestito, il welfare aziendale può contribuire a un nuovo ‘patto’ tra i lavoratori e le loro organizzazioni produttive
migliorando il clima aziendale e motivando i dipendenti, a favore di una maggior efficienza aziendale e di un miglioramento dell’immagine sociale dell’impresa stessa”, commenta Enrico Finzi,
sociologo e Presidente di AstraRicerche. “Per le aziende non si tratta di soddisfare tutti i bisogni emersi, ma di attuare un programma di welfare aziendale con un approccio selettivo in grado
di dimostrare impegno e interesse nella valorizzazione del proprio capitale umano”, conclude Finzi.
“Abbiamo deciso di condurre questa ricerca perché come azienda siamo concretamente impegnati nell’attuazione e nello sviluppo di programmi di welfare aziendale. Per questo abbiamo
sentito la necessità di dare voce ai lavoratori italiani per capire e conoscere a fondo le loro esigenze e i loro desiderata”, commenta Graziella Gavezotti, Presidente e Amministratore
Delegato di Edenred Italia.
“L’ascolto per un’azienda è fondamentale in quanto permette di identificare le attese e i bisogni prioritari del personale dipendente. I lavoratori esprimono un bisogno evidente di un
nuovo welfare aziendale, che non sia solo un contributo per l’alimentazione, ma anche un sostegno per l’acquisto di servizi di conciliazione tempo libero, lavoro e famiglia. E’ una nuova
tendenza, che sta emergendo in maniera forte e ben delineata. Il dipendente vive il proprio ambito familiare con un affanno irrisolto sulle due aree più critiche: infanzia e anziani e i
carichi di cura familiare spesso inibiscono una maggior produttività. Molte aziende iniziano a comprendere questo trend e sanno che soddisfare queste attese permette di ottenere in tempi
brevi numerosi vantaggi per l’azienda e per i lavoratori stessi, avvalendosi anche della competenza e dell’expertise di partner affidabili”, conclude Gavezotti.
Edenred, inventore di Ticket Restaurant® e leader mondiale dei servizi prepagati, progetta e sviluppa soluzioni che facilitano la vita dei dipendenti e migliorano l’efficacia delle
organizzazioni. Le soluzioni proposte da Edenred garantiscono la finalizzazione delle risorse stanziate dalle imprese per le finalità desiderate e permettono di gestire:
- i Programmi di incentivazione e motivazione (Ticket Compliments, Ticket Cultura)
- i Programmi di Welfare Pubblico e Privato per il sostegno alla famiglia e ai cittadini (Ticket Service, Domiphone, Ticket Family e PeopleOne)
- i Benefits per le risorse umane (Ticket Restaurant)
- le Spese professionali (ExpendiaSmart, Cleanway)
In Italia, Edenred è attivo dal 1976 e conta oggi 1,2 milioni di utilizzatori (di cui 200.000 con carte elettroniche), 55.000 aziende clienti, 120.000 locali affiliati per un totale di
oltre 280 milioni di voucher emessi / anno e 31 milioni di transazioni card / anno (pari al 12% dei volumi totali). Quotato alla Borsa di Parigi, il Gruppo Edenred è presente in 40 paesi
con 6.000 collaboratori, 530.000 imprese ed enti clienti, 1,2 milioni di affiliati e 34,5 milioni di beneficiari. Nel 2010, Edenred ha realizzato un volume di emissione di 13,9 miliardi di euro
di cui oltre il 55% nei paesi emergenti.
Redazione Newsfood.com+WebTv