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ECONOMIA ITALIA: Pensionati e Pensioni by Giampietro Comolli

ECONOMIA ITALIA: Pensionati e Pensioni by Giampietro Comolli

By Giuseppe

 ECONOMIA ITALIA. Pensionati, veri artefici di un rilancio reale dei consumi interni.

L’inflazione dell’anno 2015 è stata pari allo 0,1% come media di tutti i prezzi, meglio del previsto (+0,2%) come aveva dichiarato qualcuno. Come sono lontani i tempi della lira che viaggiava al 15-18% di inflazione annua facendo crollare in breve tempo il valore della moneta, e aumentando il valore dei beni materiali più o meno rifugio. Anni ’80 in cui ci sono stati boom continui dell’edilizia con case in montagna e al mare ovunque, alla faccia anche del buon senso e dell’ambiente. L’italiano medio era povero.

Ebbene oggi l’inflazione non esiste, eppure le bollette gas, telefonia, energia, rifiuti e le imposte su auto, sigarette, autostrade, treni, aerei crescono più dello 0,4-0,8%, eppure il pane, il latte, i formaggi, la verdura al consumo crescono anche loro dello 0,3-0,9% rispetto al 2014.

Ma di quale inflazione stiamo parlando? Quella dei costi del carburante?

Nel 2015 il crollo del prezzo del petrolio è stato del 30-33% al pozzo, perché solo del 10,3% alla pompa? La differenza dove è andata, dove si è fermata? Forse è diventata “robin-tax”? quindi in un anno oltre 12 mld/euro di valore destinati all’ambiente, al clima, alla tutela, alla cultura?  Il ministro Franceschini ha messo a disposizione 360 milioni ( milioni) per i siti culturali-turistici del sud Italia. Soli 300 milioni per tutto il nord Italia.

Il 2016 si apre ancora, e continuerà per tutto l’anno, con dinamiche negative di reddito per dipendenti e non, prezzi al consumo crescenti non per inflazione ma per trasporti, stallo degli investimenti privati, calo del valore medio del risparmio, giovani laureati ancora disoccupati.  “meno soldi pubblici alle banche, più soldi alle pensioni e pensionati”, questo è il solo meccanismo che può far crescere i consumi interni, far girare i soldi, spendere per ricavare, supportare le piccole imprese, creare posti di lavoro, quindi versamenti contributivi assistenziali, ammodernamento piccole imprese.

Trovo comico, seppur la legge è questa, che causa il rapporto inflazione/rivalutazione ci saranno pensionati che restituiranno 15-25 euro allo stato per aver percepito nel 2015 più pensione! No comment! Giusto o sbagliato (propendo personalmente per la seconda ipotesi) il nostro paese ha favorito pensioni baby, pensioni a invalidi, facilità di accesso a prepensionamenti, rivalutazione contributiva di pensioni basse per 40 anni, circa 17 milioni di italiani oggi, non si può pensare che in 10 anni si ribalti la situazione creata ad hoc. Solo due fondi gestioni di pensioni (coldiretti e pubblico) presentano un rosso di 80 e 40 mld maturati nei tempi d’oro grazie ad alchimie politiche.

Bisogna pensare a una Inps che sia impresa-pensione-nazionale divisa per età di contributi: coloro che  hanno già versato almeno 30-35 anni di contributi devono essere accompagnati  portando a termine il percorso fino alla pensione, creare meccanismi di compensazione e di voltura per chi è oggi fra 5-35 anni di contributi versati (aiuti, incentivi, opzioni di ristorno o rimborso), liberare tutti i neo-iscritti con meno di 4-5 anni e incentivarli a farsi una pensione privata autonoma attraverso una volontarietà di contributi, ma curando il comportamento di assicurazioni e banche private, con controlli severi, rispetto accordi, sanzioni vere per chi sgarra.

Da un calcolo fatto, molto veritiero, vorrebbe dire che il nostro paese per i prossimi 20-25 anni deve tirare fuori ( scoperto di cassa) circa 25-27 mld/euro all’anno per liquidare tutte le posizioni, ma con un termine preciso di non ritorno ai continui ripianamenti. Una grande finanziaria annuale. Così, nel 2040, l’Inps avrà terminato la sua funzione. I fondi-pensione saranno di più, ognuno si creerà la pensione che vuole, la finanza sarà fuori dal settore, sarà possibile fallire.

L’importante è mettere regole di trasparenza, impedire acquisti di prodotti pericolosi, fare controlli veri, sanzioni pesanti immediate al primo che sbaglia. A quel punto solo pensioni volontarie (previdenza), ognuno si crea il paracadute che vuole, non lo stillicidio continuo di leggi, recuperi, riordini, scale e finestre. Se pensiamo che 800 mld/euro l’anno non sono sufficienti a far funzionare bene questo Stato, qualche motivazione negativa all’ “interno del sistema governance e burocratico” ci sarà pure!

L’Italia può investire per i propri cittadini 700 mld/euro in 30 anni per dare certezze civili, sociali, urbane, salutari. Il vero welfare è questo e così proponiamo una certezza sicura 30 anni prima. Una generazione nuova sa come comportarsi.

Giampietro Comolli
in esclusiva per Newsfood.com

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