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Dop: Accettata la domanda per il “Peperone di Pontecorvo”

Dop: Accettata la domanda per il “Peperone di Pontecorvo”

By Redazione

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 27 marzo 2010, serie C 78, della domanda di riconoscimento come DOP della denominazione ‘Peperone di Pontecorvo’. La normativa
comunitaria vigente prevede che debbano trascorrere sei mesi, termine entro il quale gli altri Stati membri possono presentare obiezioni, prima dell’iscrizione ufficiale della denominazione nel
registro europeo delle Dop e Igp.

“La pubblicazione europea della domanda di registrazione del Peperone di Pontecorvo è l’ulteriore conferma di quanto sia apprezzato il patrimonio agroalimentare del nostro Paese. Una
ricchezza capace di coniugare le sapienze dei produttori con la predisposizione naturale e fertile del territorio italiano”. Così il Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia trova il tempo di
commentare all’indomani del suo exploit elettorale che lo ha portato alla guida del Veneto   

Il ‘Peperone di Pontecorvo’, rende noto il Mipaaf, appartiene all’ecotipo locale “Capsium annum”. Presenta un’elevata sapidità e una migliore digeribilità, associata alla buccia
sottile che, al termine della masticazione, resta in bocca in quantità molto inferiore rispetto a quella di altri prodotti dello stesso genere.   

Queste particolari caratteristiche sono strettamente legate alle condizioni pedo-climatiche ed umane dell’area di produzione, che ricade nella provincia di Frosinone. I terreni sui quali viene
coltivato il ‘Peperone di Pontecorvo’ sono molto fertili, particolarmente ricchi di elementi nutritivi e permettono, in combinazione con le caratteristiche di piovosità della zona
geografica, la coltivazione di un prodotto con una elevata sapidità. Ai fattori naturali si associa il contributo offerto dal lavoro degli operatori del luogo che hanno saputo selezionare
di anno in anno le migliori bacche locali, producendo giovani piantine in semenzai accuratamente preparati e scegliendo per queste le cure colturali più adatte così da valorizzare
le qualità proprie dell’ecotipo.

Ansa.it per NEWSFOOD.com

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