Costretto ad assaggiare per lavoro ingrassa di 32 chili. Ed ora fa causa a McDonald’s

In causa contro McDonald’s per gli hamburger e le patatine che, a suo dire, la multinazionale USA gli imponeva di mangiare.

Questa la storia di un manager del Brasile che ha deciso di portare in giudizio la catena di fast food a causa dei chili di troppo, secondo lui causa della professione.

L’uomo ha lavorato per circa 10 anni come direttore di produzione in un locale. Come scrivono i giornalisti locali, l’azienda inviava giornalmente ispettori di qualità travestiti da
clienti per verificare i prodotti. Inoltre, McDonald’s consentiva ai dipendenti di consumare liberamente patatine, panini e gelati.

Quindi, sia a causa dei controlli-qualità, sia per le tentazioni, il soggetto in questione ha consumato notevoli dosi di junk foods ingrassando di ben 32 chilogrammi.

La prima sentenza è stata a favore del manager sovrappeso: a Porto Alegre, il giudice Joao Filho ha condannato i suoi ex-datori di lavoro ad un risarcimento di 17.500 dollari.

Un portavoce McDonald’s ha reso subito pubblico come la ditta presenterà appello. Secondo i rappresentanti del colosso alimentare, la sentenza è ingiusta in quanto i menù
dei locali offrono anche alimenti a pochi grassi. Così infatti un comunicato dell’azienda degli States: “I nostri ristoranti offrono una larga varietà di scelte e un menù
equilibrato. Ciò è fatto anche per rendere soddisfacente la dieta quotidiana dei nostri dipendenti”.

FONTE: “Judge: McDonald’s must pay obese employee $17.5K”, Associated Press (AP), 29/10/010

Matteo Clerici

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