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Copenhagen: L’industria agroalimentare concorre al 50% nell’emissione di gas serra

Copenhagen: L’industria agroalimentare concorre al 50% nell’emissione di gas serra

By Redazione

Roma – Prendendo l’agricoltura dalla grandi multinazionali agro-alimentare e mettendola nelle mani dei piccoli agricoltori, siamo in grado di ridurre della metà le emissioni globali
di gas serra.

Lo ricorda l’Aiab (l’Associazione italiana agricoltura biologica) proposito dei dati citati da Henry Saragih, coordinatore generale di Via Campesina nel Klimaforum, il controvertice della
società civile a Copenaghen, in base ai quali l’agricoltura industriale e il sistema alimentare globalizzato sono responsabili per il 44- 57% del totale delle emissioni di gas serra a
livello mondiale.     

Alla radice del problema, riporta l’Aiab, c’é il modello industriale agroalimentare. “Se vogliamo veramente affrontare la crisi dei cambiamenti climatici – afferma l’associazione – l’unico
modo che abbiamo è fermare l’agricoltura industriale che non solo ha fortemente contribuito alla crisi climatica, ma ha anche massacrato i piccoli agricoltori del mondo”.
  

Secondo l’Aiab, recuperare la materia la materia organica nel suolo potrebbe ridurre le emissioni dal 20 al 35%, invertire la concentrazione della produzione di carne negli allevamenti intensivi
e reintegrare la produzione zootecnica e vegetale per un altro 5-9%, rimettere i mercati locali di alimenti freschi al centro del sistema alimentare ridurrebbe le emissioni dal 10 al 12% e
arrestare la deforestazione fermerebbe il 15-18% delle emissioni.

Ansa.it per NEWSFOOD.com

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