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Consumi, Coldiretti: la trasparenza sulla pizza fa paura alla FIPE

Consumi, Coldiretti: la trasparenza sulla pizza fa paura alla FIPE

By Redazione

La trasparenza sugli ingredienti utilizzati nella preparazione della pizza non deve far paura perché è una opportunità per le imprese e i consumatori che hanno il diritto
di conoscere se vengono usate cagliate provenienti dall’est Europa invece della tradizionale mozzarella, pomodoro cinese invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o
addirittura olio di semi al posto dell’extravergine italiano e farina canadese o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale. E’ quanto risponde la Coldiretti alle
preoccupazioni espresse dalla Fipe in riferimento alla presentazione della prima pizza firmata dagli agricoltori per garantire l’originalità degli ingredienti.

Senza alcuna indicazione per il consumatore, oggi più della metà delle pizze vendute in Italia contiene – denuncia la Coldiretti – ingredienti principali che vengono dall’estero
nonostante si tratti di prodotti per i quali l’agricoltura italiana ha conquistato primati sul piano quantitativo e qualitativo: dalle conserve di pomodoro alla mozzarella e al fior di latte
fino all’extravergine di oliva.

E’quindi doveroso, oltre che del tutto legittimo per la Coldiretti, fermare la deriva che sta portando allo scadimento qualitativo della pizza con circa la metà dell’extravergine, delle
mozzarelle e della farina utilizzata per la pizza che vengono importate dall’estero mentre il concentrato cinese che entra nelle frontiere italiane è ben il 20 per cento del pomodoro
coltivato in Italia. Cosa che il consumatore attuale non sa perché le certificazioni attuali non lo prevedono e che la Coldiretti vuole fare sapere. Che male c’è? Perchè la
Fipe è preoccupata?

Siamo di fronte ad una situazione che – sottolinea la Coldiretti – mette a rischio il prodotto italiano piu’ conosciuto nel mondo e la stessa immagine del Made in Italy all’estero dove si sta
radicando una cucina italiana che non ha nulla a che vedere con il sistema produttivo nazionale.

La pizza firmata dagli agricoltori, realizzata nell’ambito del progetto della Coldiretti “una filiera agricola tutta italiana” garantisce l’origine nazionale di tutti gli ingredienti utilizzati
oltre al rispetto del disciplinare per la pizza napoletana Sgt (Specialita’ tradizione garantita) in corso di riconoscimento da parte dell’Unione Europea. Peraltro il costo degli ingredienti
per la pizza firmata dagli agricoltori  tra farina, lievito, pomodoro, mozzarella ed extravergine di qualità e origine garantita Made in Italy rimane abbondantemente sotto i due
euro e non rende dunque necessario alcun ritocco dei listini in pizzeria che dipendono soprattutto da altri fattori (lavoro, affitti, ecc.). A titolo di esempio – conclude la Coldiretti – sette
grammi di olio extravergine italiano sulla pizza costano dieci centesimi all’esercente e danno il massimo per digeribilità, sapore e valori nutrizionali rispetto agli altri oli
alimentari come  colza, soia, mais, girasole e arachide.

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