Consorzi di Bonifica: malaffare, malagestione e costi senza servizi

13 Novembre 2018
Movimento Riscatto: Fermiamo e bonifichiamo i Consorzi di Bonifica; malaffare, malagestione e costi senza servizi
Altamura, 13.11.2018
UN ENTE CHE NON HA MAI EROGATO I SERVIZI ESSENZIALI,
IL MOVIMENTO RISCATTO CONTRO LE CARTELLE PAZZE DEL CONSORZIO DI BONIFICA
Giovanni Mercadante
Assemblea di mobilitazione lunedì 12 novembre 2018 nella sala convegni Tommaso Fiore presso l’ex Monastero del Soccorso ad Altamura. Con gli slogan: Fermiamo e bonifichiamo i Consorzi di Bonifica; malaffare, malagestione e costi senza servizi, si è dato appuntamento la task force del Movimento Riscatto con a capo il Presidente Domenico Viscanti, insieme ad altre organizzazioni: Tavolo Verde con Pietro Ricci; Rete Municipi Rurali con Salvatore Pace; LiberiAgricoltori con Angelo Candita; Altragricoltura con Gianni Fabris.
Al loro fianco anche i sindaci di Altamura, Gravina di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola, Minervino Murge, Poggiorsini.
Non hanno fatto mancare il loro supporto i rappresentanti politici del territorio: tra cui l’on. Rossano Sasso della Lega e il Cons. Reg. Enzo Colonna.
Il debito accumulato dal Consorzio di Bonifica è pari a circa 182 milioni di Euro
L’introduzione è stata fatta da Domenico Viscanti sulla grottesca situazione di cui si è reso artefice il Consorzio di Bonifica* che continua a sollecitare il pagamento delle cartelle per servizi mai erogati, in primis la bonifica e la manutenzione dei canali di acque piovane, addirittura intimando gli agricoltori e le aziende agricole con metodi coercitivi, come il sequestro dei loro beni.
Il debito accumulato da questo ente (comprende: Terra d’Apulia, Stornarettara, Terra d’Ugento) è pari a circa 182 milioni di Euro, almeno fino ad ora, e tutti devono contribuire a sanarlo.
Subito dopo è intervenuto l’on. Rossano Sasso, il quale ha annunciato una notizia in anteprima: a giorni arriveranno dei rinforzi alla Stazione dei Carabinieri di Altamura nella misura di 5 unità per contrastare il fenomeno della criminalità che specialmente nelle ultime settimane ha assunto una elevata recrudescenza.
Nel contempo ha voluto sottolineare il suo impegno a seguire in prima persona e col governo nazionale il balzello delle cartelle pazze messo in atto dal Consorzio di Bonifica alla cui testa comunque risulta la Regione Puglia che finora non ha dato risposte concrete alla categoria.

Presidente nazionale Movimento Riscatto
Un Ente inutile la cui costituzione risale ad una norma del 1933 interpretata nel tempo sempre più in modo flessibile per favorire l’assunzione di personale clientelare ed elargendo favolosi stipendi a dirigenti che non fanno nulla se non appesantire la macchina amministrativa.
L’on. Sasso ha detto a chiare lettere che la giurisprudenza parla chiaro: se non c’è stato alcun servizio da parte dell’ente erogatore, questo non può pretendere il pagamento di alcunché.
Anche la sindaca avv. Rosa Melodia, dal canto suo, si è allineata allo stesso pensiero aggiungendo tra l’altro che tutti i cittadini si vedono addebitare nelle loro cartelle esattoriali delle piccole somme che sono dirottate al Consorzio di Bonifica. Quindi un paradosso inspiegabile, il contributo viene preteso due volte: dalle aziende agricole e dai cittadini.
Gianni Fabris, voce autorevole del Movimento Altragricoltura, dichiara che è una questione sociale, perché il Consorzio di Bonifica investe tutto il territorio per la manutenzione dei corsi d’acqua. L’attuale situazione non può essere più gestita da detto Ente, perché è diventato assolutamente inutile e addirittura dannoso; è un problema di normativa nazionale, così come viene interpretata e amministrata.
I Consorzi di Bonifica sono diventati carrozzoni solo per pagare lauti stipendi a dirigenti e masse clientelari
In realtà, ha ribadito G. Fabris, i Consorzi di Bonifica sono diventati carrozzoni solo per pagare lauti stipendi a dirigenti e masse clientelari. E’ in atto una grande distorsione, complici anche le categorie sindacali che si sono avvicendate all’interno dei Consorzi. C’è un problema di democrazia che non viene rispettato.
Il Movimento Riscatto non c’entra con la Coldiretti
Il Movimento Riscatto non c’entra con la Coldiretti, da cui da tempo ha preso le distanze, proprio per il fenomeno perverso, di collusione, senza vie d’uscita.

Presidente Altragricoltura
Ogni regione sta navigando a vista, perché le competenze non sono chiare; in Basilicata addirittura l’ente andrà a gestire la forestazione. Tutto questo disservizio, aggiunge ancora G. Fabris, viene pagato dalle aziende agricole, quando oggi la loro redditività è crollata, con servizi che non funzionano.
Una estorsione vera propria
Si è di fronte ad una estorsione vera propria.
Per questo problema sarà costituito un coordinamento nazionale per chiedere la riforma dell’attuale normativa.
A conclusione del convegno è stato deciso lo stato di mobilitazione con le prime due manifestazioni: una a Bari nei primi dicembre 2018, l’altra a Potenza nel corso dello stesso mese e successivamente tutti a Roma, sotto il Palazzo di Montecitorio per essere ascoltati per gli opportuni provvedimenti.
Giovanni Mercadante
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Giovanni Mercadante
Corrispondente da Altamura per Newsfood.com
Altamura, capitale dell’Alta Murgia Barese
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