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Vigneti e vini biologici Gorghi Tondi nell’ Oasi Naturale WWF

Vigneti e vini biologici Gorghi Tondi nell’ Oasi Naturale WWF

By Giuseppe

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Vigneti e vini biologici Gorghi Tondi, amore per il territorio e il proprio lavoro

Testo e foto
Maurizio Ceccaioni

Proseguendo con il racconto della visita di inizio ottobre nella Tenuta Gorghi Tondi, dopo aver parlato dell’azienda in generale ci soffermiamo sulla materia prima che li rende famosi in Sicilia e non solo: vigneti e vini.

Il Grillodoro Gorghi Tondi, unicità al mondo

Quando arriviamo nei vigneti in Contrada Ramisella, verso il mare, si stavano raccogliendo a mano gli ultimi grappoli di Grillo e sui filari rimaneva solo uva ammuffita. «È per fare il Grillodoro», dice Michele Scavone che ci accompagna. «Un passito muffato molto particolare e unico, che deve le sue caratteristiche a questa muffa grigia detta volgarmente Botrite».

L’enologo dell’azienda Michele Scavone che mostra in vigna gli acini per il muffato

Michele Scavone è l’enologo della Gorghi Tondi, ma il deus ex machina in azienda – non me ne voglia Michele – è Tonino Guzzo, un enologo esterno, personaggio molto noto in Sicilia in campo vitivinicolo.

Dall’alto della sua lunga esperienza, si occupa della direzione di massima della produzione dei vini, consiglia i vari tagli, le tecniche da utilizzare in cantina o in campagna, su quale appezzamento di terra e come produrre un determinato tipo di vino.

A dirigere le operazioni in campagna, ma anche nella cantina, è Salvatore Làmia, l’agronomo. Lui coordina gli operai sia per la produzione che a livello amministrativo/burocratico, relazionandosi direttamente con la proprietà.

Vigna vicino al mare per il Grillodoro muffato

«Solo pochi grappoli accuratamente scelti, di quelli lasciati sui filari a surmaturare sotto l’effetto di questa muffa, diventano Grillodoro»
Rimango perplesso a scoprire che quella muffa che faceva tanto arrabbiare mio padre nella nostra piccola vigna, qui viene considerata una manna dal cielo.

L’enologo ci spiega che la Botrytis Cinerea, se di norma è nociva, in determinate condizioni di clima più caldo e secco con alternanza di umidità – come tra questi vigneti vicino al mare – viene tenuta sotto controllo e diventa una “muffa nobile”.

«L’effetto – dice Michele Scavone, mostrando gli acini ingrigiti – è che la buccia non si danneggia eccessivamente, ma assottigliandosi favorisce l’evaporazione dell’acqua, l’appassimento e l’aumento del grado zuccherino della polpa, trasformandosi in botte, in questo particolarissimo vino dolce, ma meno liquoroso dei tradizionali passiti».

E mostrando alcuni grappoli, precisa «Sono pochi e ben selezionati quelli che in cantina diventeranno questa unicità tra i molteplici e ottimi vini siciliani».

 

Vista aerea Riserva Wwf e vigneti Gorghi Tondi in Contrada San Nicola

Nell’appezzamento di San Nicola – la parte umida – sono impiantati in prevalenza vitigni di Nero d’Avola e Merlot, ma pure Grillo, Frappato, Zibibbo, Damaschino e Catarratto.

Nel primo dei due appezzamenti in Contrada Ramisella, circa il 75% dei vitigni è Grillo, poi Müller Thurgau e Catarratto. Nel secondo, Syrah e Nero d’Avola. Nella parte alta, attorno alla cantina, Zibibbo, Nerello Mascalese, Cabernet Sauvignon, Grillo e Pinot Nero.

Qui e là porzioni di terreno pronte per nuovi impianti e parlandone, si capisce che verso il mare si vorrebbe sperimentare del Frappato per fare vino rosé, del Catarratto e altro Zibibbo. Ma in una piccola porzione in un’altra parte, anche il Perricone, antico vitigno autoctono della Sicilia occidentale a bacca nera, con una forte componente tanninica e conosciuto anche come Pignatello.

La cantina e la bottaia

In cantina scendiamo col montacarichi in acciaio, come dello stesso materiale sono i moderni impianti di lavorazione sotto di noi. Qui si svolgono i processi di vinificazione, chiarificazione, stabilizzazione e imbottigliamento dei vini.

Cantina di produzione Gorghi Tondi

In questi tini e silos d’acciaio inossidabile, si producono quei vini di straordinaria qualità che troviamo nelle enoteche più importanti. Vini come il Grillodoro, ma anche gli altri bianchi, rossi e rosé prodotti dalla cantina Gorghi Tondi, frutto del lavoro di mani esperte, alla ricerca di metodi nuovi per diversificare e migliorare la loro produzione, con una continua sperimentazione.

Ceste metalliche ben allineate colme di bottiglie di spumante prodotte col Metodo Charmat lì a riposare. Un operaio sta pulendo le apparecchiature appena usate con potenti getti d’acqua perché, come aveva detto l’enologo: «Il vino si produce in vigna, se si hanno uve perfettamente sane e attrezzatura pulita, ma la cantina fa la sua parte».

La produzione è variabile in base alle stagioni, anche se in vigna si cerca di stabilizzarla al meglio, spiega Giovanni. La cantina è tarata per 1,2 milioni di bottiglie, ma in media se ne producono circa 800 mila l’anno.

 

Cantina Gorghi Tondi – Bottiglie di spumante a riposo

Da una porta metallica si accede alla cosiddetta bottaia o barriccaia, la vera stanza del tesoro (vedi foto di apertura). È una grande cantina condizionata sui 15°C, dalle alte volte a botte, dove circa 800 ettolitri di vino si affinano e invecchiano in botti di rovere francese accatastate metodicamente, con un processo che può durare da uno a più anni.

Vini dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, con nomi che sono un continuo richiamo alla storia di questa terra e alle origini della loro famiglia. Le tipologie prodotte dalla Gorghi Tondi sono sei: Cru, Spumanti, Maioliche, Vivitis Bio e Territoriali.

Il termine ‘Cru’, dal verbo francese ‘croitre’ (crescere), in campo enologico si riferisce a tutti quei vini che hanno una precisa zona geografica di origine, vitigno, modalità produttiva e storia qualitativa dell’azienda di provenienza.

Per Gorghi Tondi Cru significano vini Doc Sicilia come Kheirè (100% Grillo), nome che riporta al saluto con la mano in greco, a rievocare i fasti della Magna Grecia.

Ma pure Rajáh (100% Zibibbo), il “monarca”. Vino secco dall’intenso ‘bouquet’ , il Rajàh si sposa bene specialmente col pesce. Conosciuto anche come ‘Moscato d’Alessandria’, lo Zibibbo fu introdotto in Sicilia dai Fenici, a cominciare da Pantelleria, dov’è il principale vitigno.

 

Hospitality Manager Gorghi Tondi Giovanni Greborio nella sala degustazioni

Segreante (100% Syrah), è un vino corposo, fermo e secco dal colore rosso rubino. Il nome richiama la posizione rampante del grifone, animale mitologico rappresentato nello stemma di famiglia. Altro nome evocativo in araldica a raffigurare un uccello mentre spicca il volo, è il Sorante (100% Nero D’Avola), un vino corposo dagli aromi intensi.

Per gli spumanti, Gorghi Tondi ha scelto Palmarès Brut (Grillo), Palmarès Extra Dry (Nero D’Avola) e Müller Thurgau Extra Dry. Le etichette della linea Maioliche, si rifanno alle antiche mattonelle smaltate della tradizione siciliana.

Babbìo è un termine probabilmente di origine dell’antica Grecia, che in siciliano fa riferimento a babbiàri, cioè scherzare, divertirsi alle spalle degli altri. E, forse “scherzando”, alla Gorghi Tondi hanno creato due miscele di uve da vitigni autoctoni aromatici, da cui sono nati vini biologici Igp Terre Siciliane, presentati per la prima volta nella vetrina del Vintaly 2017.

Babbìo bianco, fresco e profumato e Babbìo rosso, un ‘blend’ di vitigni a bacca rossa, sono due vini leggermente frizzanti, molto apprezzati specialmente dai più giovani.

Dumè e Midor sono i nuovi vini Doc Sicilia Bio della collezione Maioliche presentati a Vinitaly 2018. Il primo è un Frappato rosso rubino chiaro tendente al viola, con profumo e gusto che non si dimenticano facilmente. Il secondo è un Catarratto che ricorda la primavera, e si sposa bene col pesce.

Vivitis Bio Terre Siciliane Igt, sono la risposta ‘vegan’ per un pubblico che ama vini da pasto più strutturati. Vivitis bianco (100% Grillo) e Vivitis rosso (100% Nero d’Avola), sono due vini da raccolta anticipata per conservare una buona acidità, fermentazione con lieviti naturali e senza solfiti aggiunti. Adattabile a tutte le portate.

 

La selezione di vini Gorghi Tondi

I Territoriali sono di tre tipi. I due Coste a Preola prendono il nome dai vigneti di contrada San Nicola, che si affacciano sui laghi della Riserva naturale del Wwf. Il Bianco (100% Grillo), è un vino Terre Siciliane Igp, dal profumo delicato e intenso, gradevole al palato. Adatto in particolare con antipasti di pesce crudo, crostacei (pesce in generale).

Il Rosso (100% Nero d’Avola), è un Doc Sicilia rosso rubino, che si sente piacevolmente nelle narici e sul palato. Un vino dove il tannino si palesa in bocca e ben si abbina con piatti tartufati, carne rossa grigliata, cacciagione e formaggi piccanti e stagionati.

Il 12° meridiano, quello che attraversa Roma passando su San Pietro giù fino a Marsala, dà il nome a Meridiano 12 , vino rosso Doc Sicilia (100% Syrah in purezza), che nasce dai vigneti attraversati, appunto, da questo meridiano.

Anch’esso è un vino più adatto alle carni rosse e formaggi stagionati, ma è ottimo anche col pesce al sugo, come il baccalà alla siciliana, con olive nere e capperi.
Detto questo non c’è che da passare dalle parole ai fatti.
Schede Tecniche Vini
Per info Tenuta Gorghi Tondi:

tel. 0923 657364;
info@gorghitondi.com;
http://www.gorghitondi.com

 

Testo e foto
Maurizio Ceccaioni
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