Coldiretti Torino: “No ai rifiuti del Sud. Stop a nuove discariche su terreni fertili”
15 Gennaio 2008
TORINO – «No ai rifiuti provenienti dal Sud, stop all’utilizzo di terreni fertili per localizzare nuove discariche, ricercare soluzioni tecniche innovative da affiancare agli
attuali inceneritori» Riccardo Chiabrando, presidente Coldiretti Torino, riassume così la posizione dei berretti gialli rispetto al problema rifiuti, e spiega: «Il territorio
torinese non può farsi carico dei rifiuti campani; Coldiretti Torino condivide la posizione del presidente della Provincia, Antonio Saitta.
Le capacità residue degli impianti esistenti sono limitate e vanno gestite con oculatezza prima dell’avvio dei nuovi siti per evitare che anche da noi si arrivi all’emergenza».
Chiabrando aggiunge: «Dal dibattito di questi giorni sembrerebbe, inoltre, che il territorio di Buriasco sia già stato individuato come nuovo sito per la discarica del Pinerolese.
Coldiretti ribadisce che i terreni di Buriasco sono a massima fertilità. Da sempre ci siamo detti non disponibili ad accettare localizzazioni di nuovi impianti di discariche e di
inceneritori su terreni fertili. Ribadiamo che nel Pinerolese esistono aree industriali dismesse, siti militari e terreni a bassissima fertilità che noi riteniamo idonei ad essere
individuati a tale scopo. Se l’Ato non prenderà in considerazione tutte le possibili alternative rispetto al sito di Buriasco la Coldiretti, assieme ai cittadini e agli amministratori
locali, non esiterà a scendere in strada e a mobilitarsi per sostenere le propria posizione».
«Per Coldiretti – commenta, inoltre, Chiabrando – la difesa del territorio è un punto da tenere in alta considerazione: in gioco c’è il futuro dell’agricoltura. Espansioni
urbanistiche, nuove aree industriali, individuazione di ulteriori siti per discariche e inceneritori, nuove arterie stradali e linee ferroviarie stanno infatti portando alla scomparsa dei
terreni fertili. In Piemonte, dal 1991 al 2001, i terreni impermeabilizzati di prima e seconda classe sono passati da 106mila e 113 mila ettari, con una perdita di oltre settemila ettari di
terreno produttivo. In quel decennio abbiamo perso per sempre quattromila ettari di suolo fertile, di cui mille ettari di prima classe. A fronte di questa cementificazione smodata, il suolo di
prima classe in Piemonte è oggi ridotto a poco più di centomila ettari».
Il presidente di Coldiretti Torino conclude: «Rispetto al problema generale dei rifiuti noi non siamo convinti che l’unica soluzione sia quella di disseminare sul territorio della nostra
Provincia una serie di inceneritori. Sarebbe saggio percorrere anche altre soluzioni tecniche innovative, oggi disponibili sul mercato».