Cocktail che passione: alcune proposte di drink da gustare anche in casa tra gli amici

31 Agosto 2020
Sei drink presentati da barman italiani, da bere nell’atmosfera di un film cult o sotto le stelle
di Maurizio Ceccaioni
Anche se l’estate è la stagione d’eccellenza per gustarsi un ottimo cocktail , questa bevanda si consuma tutto l’anno e in ogni occasione, specie nei sempre più rari momenti di relax, che si stia a bordo piscina o nelle serate all’aperto, magari per un’apericena al chiaro di luna, in uno dei ristoranti galleggianti ancorati lungo il Tevere.
Com’è risaputo, è la diversa natura e la quantità degli gli ingredienti che vengono miscelati, a creare quelle composizioni con tassi alcolici spesso molto diversi, che per certi versi possono essere considerate delle opere d’arte del gusto. E, grazie ai colori degli ingredienti usati, alle guarnizioni e anche all’abbinamento a determinati piatti, queste bevande basate sulla creatività, gusto e la fantasia dei loro creatori, oltre al palato rallegrano pure la vista. Caratteristiche che di certo non mancano ai tanti “maestri del cocktail” che frequentano le nostre serate. Come in queste ricette proposte per l’occasione da Marco Riccetti, Pietro Testa, Alessio Giovannesi, Max La Rosa, Ugo Acampora e Leandro Serra
Marco Riccetti, Maverick
Si parte dalla Città della Mole Antoneliana, dove il barman Marco Riccetti, head bartender dell’Inside Restaurant & Cocktail Bar di Torino (via Sant’Agostino, 17) presenta il drink Maverick, ispirato al film del 1986 Top Gun, di Tony Scott, il cui seguito sarà nelle sale a inizio 2021. L’idea è stata di realizzare un drink leggero che assomigliasse al bicchiere d’acqua con ghiaccio, che il tenente Pete ‘Maverick’ Mitchell (Tom Cruise), era solito bere durante il film.
Quella di Maverick è acqua solo in apparenza, grazie al tocco magico di Aviation American Gin, un gin “balsamico”, secco, fortemente aromatizzato al ginepro. Distillato da sempre nell’House Spirits Distillery di Portland (Oregon), nel 2016 e poi nel 2020 è stato acquistato da Davos Brands LLC di New York e poi dalla Diageo (gin Tanqueray, vodka Smirnoff, whisky Johnnie Walker). In Italia è distribuito da Rinaldi 1957.
È una bevanda con una moderata gradazione alcolica, in cui prevalgono le note floreali della miscela di erbe officinali presenti nel gin (ginepro, cardamomo, lavanda, salsapariglia indiana, buccia d’arancia dolce, semi di coriandolo e anice), lasciate in infusione per 18 ore in alcol da grano.
Ingredienti e preparazione
Usando la tecnica del Build on ice, mettete in un bicchiere highball 4,5 cl di Aviation Gin, 2 cucchiaini zucchero liquido aromatizzato, 1 dash bitter alla prugna e acqua naturale fino a colmare (circa 7 cl). Mescolate e servite.

Pietro Testa, Deep Red
Per il drink proposto da Pietro Testa, direttore e barman del Bistrot&Lounge Bar Al Tagliando (via Bartolomeo Eustachi, 32) e consulente del The Moss pub & bar di Milano (via Privata Umberto Masotto, 16), si è preso spunto dal film del 1975 di Dario Argento, Profondo Rosso. Un rosso intenso dato dal Vermouth Rosso Oscar 697, che in questo cocktail richiama alla vista quel rosso scarlatto, come il sangue, dominante in tutto il film Profondo Rosso. Un drink equilibrato e corposo, in cui l’inaspettata miscela di sapori fa passare dalla sorpresa al piacere, coinvolgendo le papille gustative dell’avventore e lasciando un senso di suspense ad ogni sorso. Proprio un cocktail Deep Red.
Ingredienti e preparazione
4,5 cl Aviation American Gin; 2 cl Oscar 697 Vermouth Rosso; 0,5 cl Bitter Del Professore; 1,5 cl succo di limone fresco; essenza al timo fatta in casa; 1 fragola, 2 more e 3 lamponi.
Bicchiere Tumbler basso e frutti di bosco e un rametto di timo per guarnire.
Con un pestello da barman, schiacciate i frutti di bosco in uno shaker. Aggiungete il succo di limone, 2 spruzzate di essenza al timo e amalgamare il tutto con un bar spoon. Versare l’Aviation Gin, l’Oscar.697 Vermouth Rosso, il Bitter Del Professore e, dopo l’aggiunta di ghiaccio, shakerate per 5/7 secondi.
Dopo aver filtrato il cocktail con tecnica double Strain (doppio colino), versandolo in un bicchiere tumbler basso, decorate con frutti di bosco, un rametto di timo e un’altra spruzzata di essenza di timo.

Alessio Giovannesi, La Poderosa
Alessio Giovannesi, Bar Manager del Ristorante Baccano di Roma (via delle Muratte, 23), al 70° posto in The World’s 50 Best Bars 2019, per il suo cocktail La Poderosa si è ispirato al film del 2004 ‘I diari della motocicletta’, di Walter Salles. Nel film si racconta del lungo e avventuroso viaggio del giovane Ernesto “Che” Guevara attraverso l’America Latina, in sella alla sua Norton 500 M18 del 1939. Moto soprannominata appunto ‘La Poderosa’.
Usando come riferimento un grande cocktail classico come l’Espresso Martini, a base di vodka e servito in una coppa Martini da cui il nome, Alessio Giovannesi ha creato un suo twist cocktail a usando il Ramsbury Single Estate Gin, per ottenere alla fine un ottimo e robusto tonico, che avrebbe apprezzato sicuramente il “Che” durante il suo viaggio.
Il Ramsbury Single Estate Gin (distribuito da Rinaldi 1957 Spa) è prodotto a chilometro zero tra Londra e Cardif, secondo principi di ecosostenibilità. Nella sua preparazione si usano angelica, arancia, cannella, coriandolo, ginepro, limone, liquirizia, mela cotogna e giaggiolo (radice dell’iris). Nove componenti botaniche distillate assieme usando un alambicco tradizionale in rame per gin.
Ingredienti e preparazione
60 ml Ramsbury Gin; 30 ml cordiale di amaretti fatti in casa; 1 tazzina di caffè espresso.
Prima di tutto va preparato per tempo il cordiale di amaretti mettendo in infusione 200 grammi di amaretti in una bottiglia di gin per 12 ore e dopo aver shakerato tutti gli ingredienti per 15 secondi, filtrate il contenuto con un passino e guarnite con un amaretto.

Max La Rosa, La Mandrakata
Proprietario e barman eclettico del Divan Japonais in via Goffredo Mameli 9 a Frascati (Rm), da amante del cinema Max La Rosa ci presenta La Mandrakata, ispirata al noto film di Steno del 1976, Febbre da Cavallo, interpretato tra gli altri da Gigi Proietti, Enrico Montesano e Catherine Spaak.
La Mandrakata è un drink da assaporare ascoltando le inconfondibili note della colonna sonora del film Febbre da cavall (di Bixio-Frizzi-Tempera), magari sognando di scommettere sui cavalli Soldatino o D’Artagnan assieme a Mandrake (Proietti) e al Pomata (Montesano).
L’ingrediente base è il Jim Beam Rye, un whiskey di segale del Kentucky, distribuito in Italia dal gruppo Stock Spirits. A caratterizzarlo, note di vaniglia e aromi di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero, ben miscelati con i sapori di menta, agrumi e amarena. Il riferimento per il cocktail La Mandrakata è al il Mint Julep, un grande classico del ’38 servito agli oltre 120mila spettatori durante il Kentucky Derby, la più famosa competizione ippica statunitense riservata ai purosangue inglesi di tre anni, che si corre dal 1875 all’ippodromo Churchill Downs di Louisville.
Ingredienti e preparazione
Servono 3,5 cl di Jim Beam Rye Whiskey; 3 cl di Cherry Stock; 12 foglie di menta marocchina; 4 cl succo di limone; 3 cl di sciroppo allo Zafferano di Navelli fatto in casa, 3 spruzzate di bitter agli agrumi fatto in casa e quanto basta di Gosling’s Ginger beer (acqua, zucchero e zenzero).
Dopo aver pestato delicatamente la menta in un bicchiere highball doppio da 450 ml, versare tutti gli ingredienti meno la Gosling’s Ginger beer che va versata dopo aver messo il ghiaccio nel bicchiere. Dopo aver mescolato bene il tutto, decorare con una fetta di limone e della menta cosparsa di zucchero a velo vanigliato.

Ugo Acampora, Lo Smeraldo
Il partenopeo Ugo Acampora, vincitore dello Strega Mixology 2018 con il cocktail ‘Testa Dura’, dal 18 gennaio 2018 gestisce con i fratelli Giorgio (il gemello) e Gianluca, il Twins – cocktail wine coffee cocktail bar di Napoli (Piazza Sannazaro, 66). La sua proposta, Lo Smeraldo, si ispira al film del 1983 ‘Sapore di Mare’, di Carlo Vanzina, con Jerry Calà, Marina Suma, Christian De Sica e Virna Lisi. Un grande classico della commedia all’italiana ambientato a Forte dei Marmi negli anni 60 del 1900, diventato emblema del rito di un certo tipo di vacanze estive ormai lontano dai nostri tempi.
Il nome è derivato dal colore che gli dà lo sciroppo all’alga l’alga marina, detta Spirulina (Arthrospira). Lo Smeraldo è una variante estiva e fresca del classico cocktail French 75 del 1927 (gin, champagne e succo di limone) e il protagonista principale è il Fifty Pounds London Dry Gin (importato in Italia dai Fratelli Rinaldi di Bologna), prodotto da oltre due secoli dalla Thames Distillers, una piccola distilleria della zona sudorientale di Londra, in cui il mastro distillatore (Master distiller) è anche il presidente dell’Associazione dei Distillatori Inglesi.
Ingredienti e preparazione
4,5 cl Fifty Pounds London Dry Gin infuso ai limoni scottati; 2 cl succo di limone; 2 cl di sciroppo di alga spirulina; Falanghina “carbonata”. Come bicchiere si usa una coppa da champagne o calice Flûte, che va guarnito trasversalmente creando una leggera crosta con l’alga spirulina in polvere.
Usando la tecnica shake & strain – utilizzata dai barman per la preparazione di cocktail con ingredienti difficilmente mescolabili tra loro – si versano in uno shaker tutti gli ingredienti ad esclusione della Falanghina carbonata. Dopo aver agitato il tutto per circa 10 secondi, si versa il contenuto nel bicchiere, colmandolo con la Falanghina “carbonata” messa in un sifone per la soda, per renderla più frizzante con l’aggiunta di anidride carbonica.

Leandro Serra, Karalis
Leandro Serra bar manager del The Duke Cocktail Lounge Bar in via Giuseppe Garibaldi, 55 a La Maddalena (Ss), propone il suo cocktail ispirandosi alla sua terra, quella Sardegna descritta così, in seicento battute tipografiche, dalla grande poetessa Grazia Deledda, che racconta una terra che rimane tutt’oggi per molti versi misteriosa e selvaggia.
«Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell’immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi».
Karalis è il nome del colle dove sta la “città vecchia” di Cagliari: il quartiere Castello. Una “spesiata”, come i componenti di Karalis, il cocktail realizzato da Leandro Serra. Dalle dolci note di vaniglia, mandorle e arancio, che abbinate al rum Don Papa al sapor di datteri e caramello, lo rendono un drink da gustare nelle notti stellate.
Ingredienti e preparazione
4 cl Rum Don Papa; 2 cl liquore Crema alla mandorla, Giardini d’amore; 1,5 cl liquore all’arancia; 1 cl sciroppo di vaniglia.
Versare tutti gli ingredienti in uno shaker e agitare energicamente prima di servire in coppetta nera, usando come decorazione, stella cannella, fiori e anice.

Immagine di apertura: Baja Roma – cocktail al tavolo