Carne rossa: se è magra, è promossa

16 Febbraio 2012
Chi vuole una dieta sana non è obbligato ad eliminare la carne rossa. Anzi, può consumarla: basta che sia magra (senza grassi) ed assunta con moderazione.
Questo il messaggio di una ricerca dell’Università della Pennsylvania, diretta dal dottor Michael Roussell e pubblicata sul “American Journal of Clinical Nutrition”.
Come spiegato, ad attivare gli esperti la caccia alle streghe di cui la carne rossa è vittima. Negli USA, sempre più nutrizionisti sostengono la dieta DASH (Dietary Approach to
Stop Hypertension) che raccomanda di assumere proteine tramite legumi e carni bianche, riducendo al minimo le dosi di carne rossa. Per questo, molti consumatori hanno iniziato a vedere la carne
come causa certa di malattie cardiovascolari.
Per verificare tale ipotesi, gli scienziati hanno messo a confronto la dieta DASH, la dieta BOLD (Beef in an Optimal Lean Diet) e la dieta BOLD+ (come la BOLD ma a contenuto maggiorato di
proteine, provenienti da manzo ma anche da formaggi e legumi); ognuna di queste aveva il 12% di grassi saturi al giorno e 20 grammi di carni rosse di manzo. Le tre diete in esame prevedevano
tutte la metà dei grassi ma dosi crescenti di carni di manzo (30 grammi la DASH, 100 la BOLD e 150 la BOLD +). In più, era presente una dieta di controllo: 12% di grassi saturi
al giorno più 20% grammi di carne rossa di manzo.
Gli esperti hanno poi selezionato 42 volontari, adulti con livelli alti di colesterolo LDL, hanno seguito ciascuno stile per cinque settimane, con 1-2 settimane di pausa tra l’uno e l’altro.
Prima e dopo di ogni dieta, i volontari hanno subito prelievi di sangue. Infine, l’ordine di assegnazione delle diete è stato casuale e tutti i volontari hanno mantenuto il peso
costante.
Alla fine, è emerso come i partecipanti abbiano visto calare il colesterolo, sia totale che LDL con tutte le diete a basso contenuto di grassi ma
che tuttavia prevedevano il consumo di carne rossa. In dettaglio, la dieta DASH ha ridotto il colesterolo del 6%, quella BOLD del 5% e la BOLD+ del 4,5%.
Perciò, spiega il dottor Roussell, tutte le diete hanno fatto calare il rischio cardiovascolare (legato la colesterolo) e, cosa più
importante l’hanno fatto anche in presenza di carne rossa: il vero problema è infatti legato ai grassi.
Conclude allora il medico: ” Questo è il primo studio che dimostra come un incremento dell’apporto di carne di manzo non modifichi in peggio il
rischio cardiovascolare e consenta comunque di ridurre il colesterolo. A patto però di ridurre i grassi saturi e non esagerare con le porzioni di carne rossa, scegliendo tagli magri ed eliminando il grasso visibile”.
FONTE: Michael A Roussell et al, “Beef in an Optimal Lean Diet study: effects on lipids, lipoproteins, and apolipoproteins”, Am J Clin Nutr January 2012
ajcn.016261
Matteo Clerici
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