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Beta-glucani: cosa sono, a cosa servono, dove trovarli

Beta-glucani: cosa sono, a cosa servono, dove trovarli

By Giuseppe

Con queste interessanti note sui beta-glucani, il Dott. Carmine Goldoni dà l’avvio su Newsfood.com ad una rubrica dedicata alla nostra salute, con particolare interesse agli integratori alimentari.
Il Dott. Goldoni lo abbiamo incontrato a Orsara di Puglia da Peppe Zullo, il cuoco che da oltre 20 anni prepara piatti fantastici, pieni di gusto e di salute, usando i semplici prodotti del territorio: la sua Daunia, la parte foggiana della Puglia.

ORZO E AVENA: BETAGLUCANI CONTRO COLESTEROLO, DIABETE E…
L’avena e l’orzo, cereali quasi dimenticati, sono stati rivalutati da recenti ricerche scientifiche perché sono la più importante fonte di betaglucani, una fibra solubile che aiuta a ridurre il colesterolo. Un effetto riconosciuto anche dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), a patto che si consumino almeno 3 grammi di beta glucani – da orzo o avena – al giorno. Inoltre i betaglucani hanno anche altre effetti positivi sulla risposta glicemica, sul senso di sazietà, e per ultimo ma non perché meno importante, possiedono anche una spiccata attività prebiotica.

I beta-glucani riducono l’assorbimento del colesterolo nell’intestino

Secondo una meta analisi dell’ American Journal of Clinical Nutrition , in cui sono stati analizzati 28 studi che prevedevano il confronto fra diete con almeno 3 grammi quotidiani di beta-glucani e diete povere di beta-glucani, i ricercatori hanno osservato che le prime comportavano una riduzione media del colesterolo LDL («cattivo») di 9.6 mg/dL (corrispondenti a circa il 7%), con un effetto maggiore nelle persone con livelli di colesterolo più elevato e nei diabetici. «I beta-glucani, grazie alla loro viscosità, riducono l’assorbimento del colesterolo nell’intestino e non è escluso agiscano anche in altri modi» commenta Domenico Sommariva, vicepresidente della Sezione lombarda della Società italiana studio dell’arteriosclerosi.

I beta-glucani riducono la glicemia post-prandiale

Il beta-glucani rallentano l’assorbimento dei carboidrati e così riducono le variazioni della glicemia (e anche dell’insulina) che si osservano dopo un pasto. Questo può essere utile per le persone che soffrono di iperglicemia e di diabete, ma è comunque una caratteristica positiva in senso salutistico per tutti.

I beta-glucani: effetti sul senso di sazietà

Gli effetti positivi dei beta-glucani legati al consumo di alimenti che li contengono riguardano anche la capacità di ottimizzare il senso di sazietà dato da un alimento.
L’effetto saziante è dovuto a vari motivi tra i quali la capacità di trattenere acqua ed abbassare la densità energetica del chimo, il miglioramento della risposta glicemica, l’aumento del tempo di contatto tra i nutrienti e l’intestino dato dalla viscosità della fibra. Il consumo di beta-glucani è in grado di modulare la secrezione post ingestiva di  peptidi gastrointestinali aumentando la secrezione di colecistochinina e di PYY (peptide YY) e diminuendo la concentrazione di grelina. Tra le risposte fisiologiche alla colecistochinina ed al PYY vi sono la riduzione del tempo di svuotamento gastrico, l’abbassamento del picco glicemico e l’aumento della sensazione di sazietà; per quanto riguarda la grelina essa è considerata il più importante ormone oressizzante (ovvero stimolante l’appetito) del nostro organismo, le variazioni nella secrezione di tali peptidi sono dunque correlate al buon effetto saziante di questo ingrediente.

I beta-glucani: attività prebiotica

Diversi studi clinici evidenziano l’attività prebiotica dei beta-glucani in quanto  favoriscono la selezione e la crescita nell’intestino della flora batterica (bifidobatteri, lattobacilli) la cui fermentazione produce acidi grassi a catena corta (SCFA). Gli SCFA migliorano significativamente il trofismo e la contrattilità dell’enterocita e sembrano in grado di diminuire l’incidenza di varie patologie del colon; solo recentemente è stato chiarito il meccanismo riuscendo ad isolare il recettore specifico per gli SCFA chiamato GPR41 presente sulla mucosa del colon.
Inoltre, i beta-glucani assorbendo acqua a livello del lume intestinale, aumentano il volume della massa fecale facilitando così il transito intestinale.

Dott. Carmine Goldoni
Key Account Manager, Golden Pharma s.r.l.
http://www.cpgolden.it

Redazione Newsfood.com
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