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Aviano (PN): Convegno “Gli Irccs oncologici del Nord Est”. Kosic: “fare “rete”, a livello regionale e con il vicino Veneto”

By Redazione

Aviano (PN) – Stretta integrazione con l’area vasta di riferimento, con la rete ospedaliera e le Aziende sanitarie regionali; sviluppo e valorizzazione del rapporto con le
istituzioni scientifiche e di ricerca presenti in Friuli Venezia Giulia; avvio di iniziative coordinate e sinergiche con l’Istituto oncologico del Veneto. In altre parole, fare “rete”,
a livello regionale e con il vicino Veneto.

Sono queste alcune delle direttrici lungo le quali passa il futuro del Centro di riferimento oncologico Cro di Aviano (PN), delineate dall’assessore alla Salute del Friuli Venezia
Giulia, Vladimir Kosic, e dal direttore dell’Agenzia regionale della Sanità, Lionello Barbina, nel corso del convegno “Gli Irccs oncologici del Nord Est”, in cui è stato
fatto il punto sullo stato attuale dell’oncologia, sul ruolo degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico nel Servizio sanitario nazionale e sulla pianificazione e
programmazione strategica del settore.

Al confronto, introdotto dal direttore generale del Cro, Giovanni Del Ben, hanno preso parte professionisti, dirigenti, amministratori ed esperti, tra cui Fernando Antonio Compostella,
direttore dell’Agenzia della Sanità del Veneto, il segretario regionale Sanità e sociale per il Veneto, Giancarlo Ruscitti, il presidente del Consiglio di indirizzo e
verifica del CRO, Piero Della Valentina, il rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno, la presidente del Centro di biomedicina molecolare, Maria Cristina Pedicchio.

Il confronto, a cui è intervenuto anche il direttore generale della programmazione sanitaria del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, Filippo Palumbo,
è stato concluso dal presidente della Regione, Renzo Tondo.

Per favorire l’erogazione delle prestazioni assistenziali a costi adeguati, secondo l’assessore Kosic ed il direttore Barbina, vanno costruite reti integrate e sistemi ospedalieri,
pubblici e privati, costituite da centri di alta specializzazione ove sono concentrate competenze professionali e tecnologie, quale punto di riferimento della sanità
territoriale.

Uno di questi è, appunto, il Cro di Aviano, il cui fine istituzionale è, accanto all’attività clinica, la ricerca scientifica biomedica. Per questa ragione
l’Istituto deve accrescere il rapporto con le altre realtà di ricerca e con le Università, anche per fare formazione e didattica in un’ottica non competitiva ma
complementare.

Non solo. Sono possibili anche scelte condivise, investimenti congiunti su terapia e diagnostica con l’Istituto oncologico di Padova. Il tutto nel quadro delle crescenti intese tra
Friuli Venezia Giulia e Veneto che puntano a dar vita ad una casa comune della salute del Nord Est. Una casa comune che, ha concluso l’assessore Kosic, può in prospettiva andare
oltre i confini nazionali, aprire opportunità di intense e costruttive relazioni internazionali.

Istituito nel 1981 ed operativo dal 1984, il Cro, con un personale di 650 addetti, eroga ogni anno circa 300 mila prestazioni ambulatoriali, mentre i ricoveri sono circa 9.300.

Circa la metà delle persone che vi si rivolgono provengono da fuori regione. Di recente l’Istituto ha avviato anche una stretta collaborazione scientifica ed operativa con il
prestigioso Princess Margaret Hospital di Toronto (Canada), eccellente opportunità di crescita e valorizzazione internazionale.

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