Autismo e vaccini, nessun legame

7 Gennaio 2011
Da tempo, gli scienziati discutono sulla (possibile) capacità di alcuni vaccini di causare l’autismo.
Tuttavia, dal dibattito emerge un messaggio inequivocabile: il principale studio che imputava alle vaccinazione alcuni casi di autismo si basava su dati falsi, ed è una frode consapevole
e deliberata.
Lo sostiene una ricerca del giornalista scientifico Brian Deer e pubblicata sul “British Medical Journal”.
Deer ha preso in esame la ricerca “sospetta”, svolta nel 1998 dal dottor Andrew Wakefield e pubblicata da “Lancet”. Alla fine del lavoro, il dottor Wakefield legava all’uso di vaccini contro
morbillo, parotite e rosolia l’arrivo la comparsa di autismo in alcuni bambini.
Il giornalista, dopo aver riesaminato le cartelle cliniche dei pazienti, ha scoperto alcune irregolarità. In primis, in almeno 5 minori i sintomi dell’autismo erano preesistenti alla
vaccinazione e non, come scrive Wakefield, legati all’uso del farmaco. Inoltre, la quasi totalità delle cartelle presenta discordanze tra le testimonianze dei medici e dei genitori e
quanto trascritto dal ricercatore.
Perciò, conclude Deer, il lavoro di Wakefield è “Una vera e propria frode”, eseguita in maniera volontaria e le cui conclusioni non sono perciò attendibili.
Pronta la risposta di Wakefield che, in un’intervista alla CNN, ha accusato Deer di essere un emissario al soldo delle cause farmaceutiche. Il dottore è poi andato più a fondo,
definendo il giornalista “Un assassino, incaricato di eliminarmi perché molti sono preoccupati per gli effetti negativi che i vaccini hanno sui bambini”.
FONTE: Brian Deer, “How the case against the MMR vaccine was fixed”, BMJ 2011; 342:c5347
Matteo Clerici
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