Armani inaugura a Milano il suo negozio piu’ grande al mondo

26 Aprile 2010
Rincontriamo Giorgio Armani, cittadino onorario di Pantelleria, questa volta a Milano, dove al numero 9 di via Sant’Andrea inaugura la nuova sede milanese di Armani Casa, 1600 mq dedicati a un
tempio del design e di uno stile raffinato ed elegante anche nell’abitare la casa. Il look è leggermente diverso dalla maglietta essenziale e pantaloncino bianco, come siamo abituati a
vederlo a Pantelleria, ma il rigore è lo stesso, abito nero e leggerissima camicia in jersey bianca.
La via è assediata da stampa e fotografi, in fermento per riuscire ad essere ammessi, pochi i privilegiati all’interno del negozio seguono Re Giorgio in religioso silenzio, intervallato da
piccole soste, qualche domanda alla quale risponde con gentilezza. E’ felice, sorride agli scatti dei fotografi e ha gli occhi raggianti di chi sta per ricevere un premio per questo nuovo
successo nel design della casa. Ne è passato di tempo, da quando ha aperto negli anni ’80 la sua prima boutique, la “location” è la stessa, ma nel frattempo quella che era una
promessa del fashion system è diventata la realtà più consolidata del panorama internazionale. A chi gli chiede se preferisca la semplicità o l’eleganza lui risponde
che ama soprattutto la coerenza.
Nella Sua Casa niente contrasti, ma finiture preziose. Colori, materiali e forme seguono un percorso creativo lineare ma mai rettilineo nelle proposte, che spaziano dai mobili all’illuminazione,
dagli accessori al tessile per la casa. Diverse atmosfere, tutte suggestive, in uno stile lussuoso ma sempre discreto, che racconta uno stile di vita.
Il più grande negozio di Armani Casa al mondo, com’è nato questo progetto?
“Questo negozio era necessario, avevamo bisogno di avere un grande spazio, una grande vetrina dove poter esporre tutto quello che produciamo e rappresentare il nostro design nei diversi momenti
del tempo, che trascorriamo in una casa. Sono legato a questo negozio, perché è stato il primo di moda di e proprietà a Milano con l’insegna Armani. Mi ricordo che non era
tanto diverso da adesso, in quanto c’erano delle pareti neutre, appena illuminate, dei ripiani con i prodotti e nient’altro. Un famoso architetto mi vide in negozio, entrò e mi disse -noi
dobbiamo imparare da lei, perché mentre noi carichiamo i nostri negozi di cose e di arredi, lei ha trovato la formula per far vedere i vestiti e il modo essenziale per rappresentarli al
meglio- e io che con molta timidezza e umiltà avevo appena cominciato questo lavoro, con la curiosità di sapere se fossi stato in grado di farlo, ne fui davvero lusingato. Mi resi
conto che seguendo il mio gusto e il senso pratico avevo creato qualcosa di nuovo e davvero importante.”
Una lunga esperienza nella moda e poi il design della casa, come si divide fra queste due realtà?
“La casa è una realtà molto importante, che ormai occupa il 35% del mio tempo, ma è anche un lavoro impegnativo e diverso rispetto a quello della moda. Quando crei un vestito
puoi fare delle modifiche in corso d’opera, il mobile invece è quello, non puoi ritagliarlo per fare un rèvers o accorciarlo, ma è un lavoro anche divertente, soprattutto se
si pongono dei limiti alla propria volontà. Non ho mai voluto fare design d’avanguardia, perché per questo ci sono fior di creativi, che senza l’impegno di reggere un impero che
deve rendere ed essere nutrito come il mio, hanno meno problemi a lasciare libera la propria fantasia. Io devo creare delle cose che si vendano e che abbiano un seguito economico importante per
una realtà industriale come la nostra. Sulle copertine dei giornali vedo tante cose meravigliose, eccentriche, originali, poco consuete, fatte per decorare, ma che poi difficilmente
trovano un’applicazione sul piano di una vita quotidiana. Tutto quello che noi presentiamo, invece, viene effettivamente prodotto e venduto.”
Qual è l’oggetto che ha venduto di più, un best-seller?
“Pensavo che vendessimo delle candeline (sorride n.d.r.) e invece vendiamo dei mobili, questo è per me il vero successo. E’ interessante e totalmente differente sapere di vendere un divano
che costa 10.000 euro dal vendere un accessorio che costa molto meno. In questo settore si possono guadagnare dei soldi solo con coerenza e in modo corretto. Si può proporre un prodotto
caro solo se ha i requisiti per essere definito tale e riconoscibile dal consumatore. Deve essere un oggetto di ricerca, innovativo, realizzato con materiali di pregio e non riscontrabile sul
mercato. La differenza è che se si fa un prodotto più commerciale, questo deve essere più competitivo.”
Soggiorni, camere, bagni e cucine, qual è secondo lei il focus della casa moderna?
“Ritengo che il bagno sia un luogo della casa dove trascorriamo molto del nostro tempo. Mediamente in casa ormai ci stiamo anche poco, ma è il bagno dove ti rifugi quando torni dal lavoro,
uno spazio importante e intimo dov’è fondamentale avere l’atmosfera giusta. Ho cercato di creare sempre atmosfere particolari anche in altri spazi della casa, come nei soggiorni, con
angoli attraenti anche prevedendo il televisore. E’ divertente che quando con i miei collaboratori iniziamo un progetto, abbiamo sempre il problema di dove introdurre il televisore, così
adesso iniziamo da lì e progettiamo intorno la casa. E’ assurdo, ma è così.”
Come sono i colori della casa moderna?
“I colori in una casa sono un grande rischio, perché potrebbe accedere che quando li usi in modo inappropriato dopo una settimana tu non possa più vederla. E’ fondamentale dosare
l’uso del colore, preservandolo esclusivamente all’accessorio, al complemento o a qualche elemento che possa essere tolto dopo un mese, senza compromettere la tua economia. Come nel caso di un
divano, che forse non dovrebbe essere rosso, anche se io ho realizzato una poltrona di questo colore ed è la mia preferita.”
Una vita divisa fra impegni e successo, come trascorre il tempo a Pantelleria?
“Per me la nostra isola, o l’isola di Pantelleria, rappresenta l’evasione totale da tutto il mondo di lavoro, di impegni e di stress, che vivo durante ogni anno. Cerco il più possibile di
vederla solo come un’isola, con il mare e le colline, un rifugio meraviglioso da tutto e da tutti, dove con la mia famiglia e gli amici più cari ricomincia un altro mondo.”
Mascia Maluta – Per gentile concessione di Pantelleria.com
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