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Apofruit “rilancia” partendo da Vignola (Modena)

Apofruit “rilancia” partendo da Vignola (Modena)

By Redazione

Apofruit Italia ha tracciato un bilancio dell’attività in Emilia e presentato le proprie strategie di sviluppo nell’area modenese, venerdì 17 aprile, a Vignola durante il Convegno
“Le proposte di Apofruit per l’ortofrutta modenese”. «A due anni dalla fusione fra Apofruit ed Agra Aiproco -ha sostenuto Enzo Treossi, presidente di Apofruit Italia- tutti si sono
accorti che non volevamo colonizzare nessuno, ma  abbiamo sviluppato ulteriormente le produzioni per cui è vocato questo territorio.  Unire le produzioni emiliane alle altre
permette di avere una più ampia gamma. Cercheremo, nel giro di qualche anno, di raggiungere in Emilia un conferimento di 130 mila tonnellate (50 mila fresco e 80 mila tonn. per
l’industria. Siamo aperti all’adesione di nuove aziende agricole che credano nella qualità e nell’innovazione».

«Fino ad ora abbiano razionalizzato ed organizzato. Adesso è il momento di passare al gioco di attacco -ha sottolineato Renzo Piraccini, Direttore Generale di Apofruit Italia-
andremo a differenziare la produzione dei nostri soci. Vogliamo convertire il 10% della nostra produzione emiliana al Biologico, dove Apofruit è leader nazionale ed europea con il
marchio Almaverde Bio. Un altro 20% sarà indirizzato verso la linea di alta qualità a marchio Solarelli. Inoltre valorizzeremo ulteriormente il “plus Vignola”, ad esempio
arrivando a produrre in zona 6-700 tonnellate di ciliegie (nel 2008 sono state 220 ton) e 3.500 ton di susine».

Una parte dello stabilimento di Vignola sarà destinato alla lavorazione della linea Solarelli di Apofruit, prodotti ortofrutticoli freschi di alta qualità, commercializzati
soprattutto nei negozi specializzati. L’aumento di specializzazione riguarderà tutte le principali colture dell’area (pere, meloni, cocomeri, patate, cipolle e asparagi), attraverso il
miglioramento degli impianti e nuove varietà.

«Bravi -ha iniziato Luciano Sita, presidente Lagacoop Agroalimentare- perché vi siete messi assieme per essere grandi e quindi in grado di avere maggiore forza nel rapporto con la
distribuzione organizaata.  E poi Apofruit “tratta” con la distribuzione anche con un proprio marchio. Tutto questo consente di dare sicurezza al consumatore, innovare le varietà
per incrementare i consumi e portare a casa il valore più alto possibile. Infine, essere grandi vuol dire avere maggiori risorse per aumentare i livelli di servizio e quindi esaudire
meglio le richieste della GDO».

«Senza le cooperative l’agricoltura sarebbe nelle mani delle multinazionali -ha esordito Emilio Sabatini, Presidente della Provincia di Modena- dobbiamo guardare alla Romagna dove le
cooperative agricole hanno fatto scelte che consentono di “stare sul mercato” con risultati soddisfacenti, mentre nel nostro territorio, nonostante prodotti di alta qualità come
Parmigiano Reggiano, Lambrusco, Aceto Balsamico, abbiamo situazioni a rischio. Dobbiamo compiere un salto di qualità per competere sul mercato globale e Apofruit ci offre un modello.
Però possiamo chiedere a questa cooperativa di inserire anche il nostro territorio quando concorrerà ai Bandi di Filiera ed di far trovare i nostri prodotti nei negozi al
dettaglio e non solo nella GDO».

Tiberio Rabboni, Assessore regionale all’Agricoltura, concludendo il Convegno di Vignola si è complimentato con Apofruit Italia ed ha portato il plauso del Presidente della Regione
Errani e di Muzzarelli, «Tempo fa -ha proseguito Rabboni- ho salutato con favore la fusione Apofruit-Agra, così come quella di Intesa e altre più recenti nel campo
vitivinicolo, perché c’è una necessità di crescita dimensionale per le cooperative. Si diluiscono i costi, si va verso nuovi mercati, evitando di tenere nei magazzini le
sovrapproduzioni e si può accorciare la filiera. Infine, si può fare innovazione adeguandosi ai nuovi stili di vita. Oggi iniziamo a vedere i risultati di questa fusione, ma
soprattutto ci sono prospettive importanti. Dal Biologico al Marchio aziendale che vuole identificare l’agricoltore e valorizzarlo. Regione e Assessorato, vogliono essere a fianco delle aziende
che come Apofruit si sono attrezzate per il futuro. Non a caso abbiamo stanziato 934 milioni di Euro per PSR, destineremo 140 milioni per i bandi dei progetti di filiera, abbiamo stretto
rapporti con 14 fra le banche più importanti della Regione, puntiamo all’aggregazione degli agrifidi e ci sono 21,5 milioni per ricerca ed innovazione. Però, mentre il Governo
dà soldi nuovi a banche, auto e elettrodomestici, l’agricoltura è trascurata. Non chiediamo SOLDI NUOVI, ma il mantenimento dei VECCHI fondi per i Consorzi di Difesa. E’
incredibile che a fine aprile la questione sia ancora aperta».

Apofruit Italia -Gruppo ortofrutticolo cooperativo, con 4.100 soci, 12 stabilimenti di produzione in varie regioni d’Italia, 6 centri di ritiro e stoccaggio, un volume di 290.000 tonn. di
prodotto per 230 milioni di euro, 165 dipendenti fissi e 2.240 stagionali.

Stabilimento di Vignola: superficie totale 61.250 metri quadri; superficie coperta 23.300 mq; capacità frigorifera 108.000 quintali. Tutti possono accedere allo spaccio aziendale (mart,
giov, sab orario 8.30-14.30)dove si comprano prodotti di stagione.

In Emilia, con gli stabilimenti di San Martino Spino, Vignola ed Altedo (più i centri di ritiro e stoccaggio di S. Pietro in Capofiume e S. Matteo della Decima – Bologna, e di Ostiglia
-Mantova) Apofruit Italia ha una superficie totale di lavorazione di 189.727 mq ed una capacità frigorifera per 37.500 tonn. Ha 922 soci conferenti con 32 dipendenti fissi e 248
stagionali (per un totale di 45.278 giornate lavorate nel 2008).

In Emilia, nel 2008, ha ritirato 39.800 tonn di prodotti ortofrutticoli freschi, più 25.000 tonn. per l’industria. Il preventivo 2009 è di 53.600 tonn. di freschi e 40.000 tonn.
per l’industria.

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