Alpe Adria
20 Novembre 2007
Veneto – Proseguire nel processo di ristrutturazione della comunità di lavoro Alpe-Adria in modo tale che possa fungere da capofila anche per i progetti co-finanziati dall’Unione
europea, utilizzando in tal senso i risultati e le esperienze accumulate nell’ambito del progetto Interreg IIIB «Matriosca-AAP», in corso di realizzazione, per la creazione di
un’area di cooperazione trasnazionale nello spazio Alpe Adria-Pannonia.
E’ uno degli obiettivi della risoluzione approvata dall’assemblea plenaria di Alpe Adria, riunitasi nei giorni scorsi a Stegersbach, nel land austriaco del Burgenland che ha la presidenza di
turno della comunità. Per il Veneto era presente l’assessore regionale Oscar De Bona che ha espresso apprezzamento per il lavoro sin qui svolto per portare a compimento la riforma
strutturale della Comunità di Lavoro, decisa nel 2006. «La riforma strutturale – ha detto De Bona – è l’esito importante di un processo di ridefinizione e rilancio del ruolo
di Alpe Adria. Con l’allargamento ad est dell’Unione Europea, infatti, Alpe Adria non è più al confine dell’Unione, non ha più il ruolo di ponte fra Paesi membri
dell’Unione Europea e Paesi non membri, ma si trova al centro, nel cuore dell’Europa unita». L’assessore veneto ha concluso sottolineando che importanti spunti e suggerimenti per la
prosecuzione del cammino di rinnovamento di Alpe Adria sono arrivati proprio dal progetto europeo Matriosca, che ha indicato la strada da percorrere per una cooperazione sempre più
rafforzata ed integrata.
Nella risoluzione approvata l’assemblea ha affermato la propria ferma volontà di concludere entro il Trentennale dell’istituzione della Comunità di lavoro Alpe-Adria (avvenuta il
20 novembre 1978) il processo di rinnovamento della cooperazione regionale nel territorio dell’Alpe-Adria-Pannonia, resosi necessario per poter affrontare le attuali sfide. Inoltre, è
stato rivolto a tutti i membri l’invito ad impegnarsi nel 2008, anno di celebrazione del Trentennale, a dare maggiore visibilità alla Comunità di lavoro e al suo ruolo di testa di
ponte nell’area centroeuropea.