Allergie e intolleranze alimentari: sintomi, cause e test

23 Ottobre 2010
Le reazioni avverse generate dal consumo di alimenti sono definite comunemente allergie alimentari, ma in realtà le cause che provocano tali
alterazioni possono essere anche di altra natura, come ad esempio un’intossicazione alimentare, una repulsione psicologica al cibo o un’intolleranza ad un determinato ingrediente.
L’allergia alimentare e’ un’alterazione immunitaria in cui una sostanza normalmente innocua, viene percepita come minaccia e attaccata dalle difese
immunitarie dell’organismo. A differenza di un’intolleranza alimentare, coinvolge direttamente il sistema immunitario producendo specifici anticorpi (immunoglobuline E – IgE), che reagiscono
con l’allergene e scatenano una reazione verso i mastociti (cellule dei tessuti) e i basofili (un tipo di globulo bianco). I mastociti si trovano sotto la superficie cutanea e nelle membrane
che rivestono naso, apparato respiratorio, occhi e intestino e rilasciano una sostanza chiamata istamina che è la principale responsabile dei sintomi caratteristici di tutte le reazioni
allergiche (prurito, naso che cola, tosse o affanno).
L’intolleranza alimentare invece, coinvolge il metabolismo ma non il sistema immunitario e si manifesta quando il corpo non riesce a digerire
correttamente un alimento. Se i soggetti allergici devono eliminare completamente il cibo incriminato, coloro che sono intolleranti possono invece sopportare minime quantità dell’alimento
senza sviluppare sintomi (ad eccezione dei soggetti sensibili al glutine e al solfito).
Inoltre le allergie alimentari possono manifestarsi subito dopo l’ingestione dell’alimento, mentre i sintomi di un’ intolleranza compaiono anche a distanza di ore o giorni (ipersensibilità
ritardata) e pertanto, risulta più difficile individuarla. Tuttavia, seppur in casi minori, possono manifestarsi reazioni allergiche molto violente se non addirittura letali.
A seconda della quantità e della qualità del cibo ingerito i sintomi variano in quantità, rapidità e intensità (Tab. 1).
(Tab.1) SINTOMI DI REAZIONI ALLERGICHE AGLI ALIMENTI
RESPIRATORI |
GASTROINTESTINALI |
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CUTANEI |
SISTEMICI |
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SOGGETTI A RISCHIO E INCIDENZA DELLE ALLERGIE ALIMENTARI
L’allergia alimentare colpisce il 2% degli adulti e il 3-7% dei bambini. Di questi soggetti circa l’80-90% supera l’ipersensibilità quando raggiunge il terzo anno di età. Il rischio
di “ereditare” l’allergia colpisce soprattutto i bambini nati da coppie in cui entrambi i genitori sono allergici: in tal caso, infatti, la probabilità aumenta da quattro a sei volte
rispetto alla norma.
Ma perché allergie e intolleranze sono sempre più diffuse?
- Diagnosi sempre più precise e riconoscimento dei sintomi;
- Cambiamento dello stile di vita e nuove abitudini alimentari
- Diminuzione del numero di donne che allattano al seno i propri figli
ALIMENTI E CAUSE
Qualsiasi alimento può far scaturire una reazione allergica, ma alcuni hanno maggiore incidenza, soprattutto quelli che contengono o liberano istamina nell’organismo generando orticaria
(cioccolato, fragole, ananas, frutti esotici, pesci, crostacei, uova, formaggi fermentati, cavoli, pomodori, spinaci, spezie, salsicce, salame, coppa, pomodori, peperoni, banane, spinaci,
alcuni vini, birra ecc.). Se consumati in quantità elevate, infatti, possono causare sintomi simili a quelli di un’allergia (pseudo allergie), in quanto rilasciano nell’organismo un
eccesso di istamina. Basterà limitarne il consumo per evitare di avere reazioni gravi e tornare ad una situazione di normalità.
Altra causa è ricondotta ai deficit enzimatici ossia all’assenza di particolari enzimi, necessari all’organismo per assimilare e metabolizzare gli alimenti.
Tra le allergie più comuni si segnalano l’allergia alle proteine del latte vaccino, ai vari tipi di noce e alle uova, che solitamente si manifestano fin da bambini con sintomi di natura
cutanea, gastrointestinale e respiratoria. Tra le intolleranze più diffuse si riscontrano quelle al lattosio e al glutine (celiachia), che generano un’alterazione delle pareti intestinali
causando debolezza, irritabilità, diarrea e crampi addominali.
TEST DIAGNOSTICI E NON CONVENZIONALI
Per diagnosticare la presenza di un’allergia alimentare esistono specifici test cutanei o esami di laboratorio, che si classificano in test diagnostici, basati su principi scientifici (Prick
test, RAST test e CAP- System, Test di provocazione orale) e test non convenzionali che non hanno basi scientifiche (Dria test, Vega test, Test citotossico, York foodscan). Oltre ai test
menzionati sono molto diffuse le diete di eliminazione che prevedono la sospensione per un periodo di tempo degli alimenti sospetti e in seguito una reintroduzione graduale che avviene con la
supervisione del medico.
RESPONSABILITA’ DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE E SVILUPPI IN MATERIA DI ETICHETTATURA
Tutti i produttori e i somministratori di alimenti, sono tenuti a rispettare particolari misure cautelative in materia di sicurezza alimentare e tutela del consumatore, adottando Pratiche di
Buona Fabbricazione e Sistemi di Analisi dei Rischi e Punti Critici di Controllo (HACCP).
La Commissione Europea ha emanato la direttiva 2003/89 CE, recepita dall”Italia con il D.Lgs. 114/2006, per garantire ai consumatori il diritto ad un’informazione trasparente sul contenuto degli
alimenti, introducendo una lista di sostanze “allergeniche” da indicare obbligatoriamente in etichetta (Tab. 2).
In base alla nuova normativa i produttori, i laboratori e i pubblici esercizi sono obbligati a riportare in etichetta la presenza di eventuali allergeni, anche se presenti in quantitativi
minimi o addirittura se presenti solo in via potenziale, ad esempio per contaminazioni crociate. A seguito dell’ordinanza del 29 gennaio 2010 (GU n.40 del 18-2-2010) del Ministero della Salute
infatti, “chiunque operi nel settore della ristorazione deve informare il consumatore sull’eventuale presenza di allergeni di cui al D.Lgs. 114/2006, di cui alle premesse, negli additivi e
miscele di additivi impiegati”.
(Tab.2) SOSTANZE CONSIDERATE ALLERGENI
– per ogni sostanza sono inclusi i derivati-
Cereali contenenti glutine (grano, segale, orzo, avena, farro, kamut o i loro ceppi ibridati),Crostacei, Uova, Pesce, |
Redazione Newfood.com+WebTv