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Alitalia, Formigoni: «ricorso Governo? Prova di totale ostilità»

By Redazione

Milano – «Il Governo vuole impugnare la nostra legge bipartisan sul sistema aeroportuale? E’ l’ennesima dimostrazione di una volontà preconcetta e distruttiva contro la
Lombardia e contro il Nord», secca la dichiarazione congiunta del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e dell’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele
Cattaneo, alla notizia trapelata dal ministero dei Trasporti.

«La nostra legge – insistono Formigoni e Cattaneo – attua quanto prevede il Titolo V della Costituzione, per il quale porti e aeroporti civili costituiscono materia concorrente, in cui
cioè devono avere voce in capitolo sia lo Stato che le Regioni. La legge lombarda è rispettosissima delle prerogative di ciascuna di queste istituzioni e quindi non c’è
alcun motivo di contesa davanti alla Corte. Se il Governo la impugnerà si mostrerà nemico della stessa Costituzione. Sarà solo una volontà di dilazionare i tempi per
impedire che la Lombardia legiferi e intervenga nel momento crucialissimo in cui Air France vuole prendere possesso dell’Italia e distruggere Malpensa».

E non è affatto vero che le normative europee escludano le Regioni dalle decisioni sugli slot. «Le norme europee – continua la dichiarazione – sono espressamente rivolte agli Stati
membri, questo è ovvio, per disciplinare i criteri con cui slot e diritti aeroportuali devono essere decisi. Tocca a ogni Stato membro organizzare il processo decisionale di sua
competenza.
Dopo il varo di quelle norme europee l’Italia, nel 2001, ha riformato la Costituzione ed ha legittimato le Regioni ad avere un ruolo in questa materia. Le Regioni non possono non essere
coinvolte. La verità è che il Governo ha preso decisioni disastrose per Malpensa e vuole addirittura impedirci di intervenire a difesa dei nostri aeroporti».

«Riflettano – concludono Formigoni e Cattaneo – certi editorialisti e anime belle che invitano la Lombardia a essere fiduciosa nelle regole di un presunto mercato aereo libero e quindi ad
essere felice della vendita di Alitalia ad Air France, ‘tanto il mercato lombardo se la caverà lo stesso’. Noi siamo i primi liberisti e i primi a conoscere le nostre potenzialità
ma una volta di più si dimostra che il mercato aereo è iper-protetto con regole feudali e che gli Stati nazionali e le compagnie di bandiera la fanno da padroni anche quando
penalizzano metà del Paese, come in questo caso. Dovrebbero cambiare campo e schierarsi finalmente, se vogliono essere coerenti, per la vera introduzione di norme liberali e per il
rispetto dell’autonomia. E quindi dovrebbero battersi contro la pazzesca situazione per cui una Regione come la Lombardia, grande più di numerosi Stati europei, è costretta a
subire logiche oltraggiose e deleterie da parte di uno Stato che si mostra sempre più nemico della società del Nord e del mercato».

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