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Alimentare e pelle: l'Irpinia va in Canada

By Redazione

Crescono le opportunità per le imprese in Canada, paese che sta diversificando sempre di più la sua economia.
L’Irpinia ha già una consolidata tradizione di interscambi importanti, ma si possono fare ulteriori passi in avanti. Tutte le possibilità per le aziende vengono illustrate dalla
Camera di commercio di Avellino e dallo sportello Sprint Campania. L’obiettivo è attuare politiche di internazionalizzazione. Esiste una importante convenzione operativa a cui aderiscono
Regione, Ministero delle Attività produttive, Ice, Sace, Simest, enti camerali, finalizzata ad assistere le imprese a sviluppare progetti di promozione dell’export. Dopo la Tunisia, il
Canada, che ha una politica di importazione piuttosto liberale. Al work shop che si è tenuto ieri mattina presso la Camera di commercio di Piazza Duomo, ha preso parte il presidente
della Camera di commercio Italiana in Canada, Albert De Luca. A fare gli onori di casa, oltre al presidente dell’ente camerale irpino Costantino Capone, Augusto Strianese, vice presidente di
Assocamerestero, l’Associazione delle camere di commercio italiane all’estero.
Ad illustrare le opportunità di cooperazione e di investimento per le imprese Raffaele Farella, responsabile di ricerca dell’Istituto Affari Internazionali. Emanuele Giusti, Trade
Analyst dell’Ice di Montreal, che affronta le tematiche concernenti l’approccio al mercato canadese e, in particolare, gli adempimenti amministrativi e le formalità doganali.
Sulle politiche regionali per l’internazionalizzazione e sulle agevolazioni per le Pmi intervengono Edoardo Imperiale, direttore di Sprint Campania e Aldo Corapi, di Simest, la società
italiana per le imprese all’estero. Gli strumenti di pagamento e le linee di credito, infine, vengono illustrate da Giuseppe Lepore, responsabile del servizio estero della Banca della
Campania.
I rapporti commerciali tra la provincia di Avellino ed il Canada sono consolidati e registrano per il 2006 valori di interscambio pari a circa 1 milione di euro di importazioni e 8,6 milioni di
euro di esportazioni.
Essi appaiono fortemente concentrati su settori produttivi che sono rappresentativi delle produzioni del territorio irpino: le produzioni agricole e l’industria dei prodotti alimentari,
nonché la produzione del cuoio e dei prodotti in cuoio, tant’è che sia per il 2004 che per il 2005 il volume delle esportazioni di questi tre settori assorbe intorno al 90 per
cento del totale.
All’anagrafe delle Ditte Operanti con l’Estero (Sdoe) risulta che circa 70 imprese irpine hanno frequenti rapporti commerciali con il mercato canadese, si tratta per lo più di concerie e
di imprese che esercitano l’attività di trasformazione di frutta e ortaggi. Nel dettaglio, per quanto attiene al settore dei prodotti agricoli si registrano volumi di export superiori ai
3 milioni di euro sia per il 2004 che per il 2005; il dato al terzo trimestre 2006 è poco significativo, dal momento che questi volumi sono dovuti a produzioni agricole la cui
commercializzazione appare concentrata nel quarto trimestre dell’anno, probabilmente funghi, castagne e nocciole. L’industria alimentare registra un interscambio superiore ai 4 milioni di euro
nel biennio 2004-2005; analizzando i diversi comparti emerge che la voce più significativa è quella degli altri prodotti alimentari, comprendente i prodotti dolciari e la pasta
con ammontare che per il biennio 2004-2005 è superiore ai 2 milioni di euro, tanto da rappresentare oltre il 50 per cento dell’export settoriale.
Ugualmente interessante è la voce dei preparati e conserve di frutta e ortaggi, rispetto alla quale la provincia di Avellino ha una consolidata tradizione, che sebbene registri una lieve
flessione nel corso del 2005, si attesta su valori di interscambio importanti. È da mettere in rilievo la crescita nelle esportazioni del omparto degli olii e grassi vegetali e animali,
che per il periodo preso in esame registra una crescita intorno al 40 per cento.
In riferimento al settore del cuoio e prodotti in cuoio, nonostante i volumi siano rilevanti, nel periodo preso in esame, si registra una flessione del comparto, che conferma l’andamento
negativo del biennio precedente, in linea con la congiuntura negativa che il distretto Industriale di Solofra registra ormai dal 2002 su tutti i mercati internazionali.
In un’ottica più generale, il Canada rappresenta l’1,5 per cento del totale delle esportazioni della provincia di Avellino, ma analizzando i settori principali emerge come il loro peso
rispetto all’interscambio provinciale sia molto più rilevante. Il mercato canadese acquista l’11,3 cento delle produzioni agricole irpine destinate all’estero e circa il 4 per cento dei
prodotti dell’industria alimentare e del cuoio.

Filomena Labruna

http://www.denaro.it

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