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Agata di Riccione: la mia prima Cena con delitto a Cesenatico, nella Riviera Adriatica Romagnola…grazie a Newsfood

Agata di Riccione: la mia prima Cena con delitto a Cesenatico, nella Riviera Adriatica Romagnola…grazie a Newsfood

By Redazione

Riccione, 23 giugno 2013

Caro Newsfood, grazie, grazie…
sono Agata, come Agatha Chistie la mitica autrice di gialli, mi piacciono i suoi libri, mi piacciono i libri che trattano di intrigi e di deduzioni logiche, mi piace mangiare e stare in buona
compagnia ma le nostre serate ultimamente erano un po’ giù di tono, sempre le solite facce, sempre le solite cose…da qualche tempo cercavo un qualcosa di diverso con un po’ di suspense e
qualche brivido…
Pochi giorni fa ho acquistato un libro: Murder Party – A cena con il morto, gli autori sono Antonello Lotronto e Lorenzo Trenti.
L’ho divorato e sono subito andata su Google a cercare qualcosa in zona ed ho trovato il vostro articolo:

Notte Rosa a Cesenatico coi fuochi artificiali: cena con delitto al
Camping – Weekend Notte Rosa, a partire da Euro 40 a persona, in mezza pensione!


Ho chiamato il campeggio che è qui vicino, a Cesenatico. Comodo, non devo fare code in autostrada ed è al fresco sotto la pineta.

Ne ho parlato con Franco e l’ho convinto. Anche se un po’ controvoglia, il mio lui mi porterà a cena, non una cena romantica al lume di candela ma una cena con delitto. Sono certa che
anche il dopo cena sarà piuttosto “caldo” e sicuramente molto più intrigante di oggi.

Questi incontri conviviali sono nati all’epoca di Agatha Christie, che li organizzava per i propri amici, in Italia il fenomeno dei murder party è letteralmente esploso negli ultimi anni;
la cena con delitto, in genere, è ambientata in un ristorante, un teatro giallo che si svolge su un palcoscenico vero e proprio, c’è anche il murder party in costume dove ogni
partecipante interpreta un personaggio, fino alle proposte che riempiono un intero fine settimana di mistero, emozioni e indagini…come quello del Camping Cesenatico in programma dal 5 al 7 di
luglio. Qui l’obiettivo principale è il divertimento ed il buon mangiare, non in un castello ma in un campeggio sulla Riviera adriatica della Romagna, a Cesenatico in occasione della Notte
Rosa.

Ringraziamo Agatha e la esortiamo a raccontarci la sua avventura… sperando che non sia lei l’assassina e nemmeno la vittima del delitto. Le auguriamo un bel weekend con il suo Franco a
Cesenatico.

Note della Redazione su “Cena con delitto”
Invito a cena con delitto: ci sono addirittura diversi siti internet dedicati a questo tipo di incontri a cena dove i commensali diventano protagonisti del “film”.
La Cena con Delitto, conosciuta anche come “murder party”, è un gioco interattivo e coinvolgente che si sviluppa durante una cena: sono i commensali, comodamente seduti al proprio tavolo,
i detectives che devono risolvere il giallo della serata. L’obiettivo è quello di passare una serata in compagnia scherzando e giocando con imprevisti colpi di scena che coinvolgono i
commensali dall’antipasto al caffè.

(da wikipedia)
Invito a cena con delitto è un film del 1976 diretto da Robert Moore.
Scritto dal commediografo statunitense Neil Simon, il film è una parodia del genere giallo classico. Oltre a valersi di un cast di fama internazionale, l’opera vede la partecipazione
straordinaria dello scrittore Truman Capote, nella sua unica vera interpretazione cinematografica. Il film venne presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del
1976.

Trama
La trama del film è ispirata al celebre romanzo Dieci piccoli indiani di Agatha Christie.
In una tetra e nebbiosa serata, cinque vetture si dirigono al castello di Lionel Twain, milionario eccentrico e misterioso. Sono i cinque più grandi investigatori viventi, invitati per il
fine settimana con i rispettivi accompagnatori: Sidney Wang e suo figlio Willie, Dick Charleston e sua moglie Dora, Milo Perrier e il suo autista Marcel, Sam Diamante e la sua segretaria Tess,
Jessica Marbles e la sua infermiera.
Un’atmosfera poco rassicurante aleggia però intorno alla casa, e già al momento di farvi ingresso gli ospiti sono messi alla prova, subendo un attentato ciascuno. Dopo essere stati
accolti da uno sconcertante maggiordomo cieco dall’improbabile nome di Jamesignora Bensignore, i detective prendono alloggio nelle rispettive camere e si incontrano in sala da pranzo. Nel
frattempo, si presenta a Bensignore una nuova domestica non meno bizzarra di lui: è la cuoca, sordomuta, che non comprende gli ordini del maggiordomo e perciò non fa nulla. La
serata riserva incidenti ridicoli, ma anche inquietanti attentati che lasciano presagire l’imminenza di un crimine. D’improvviso, tra i convitati fa una teatrale apparizione Lionel Twain. Egli
rivela che a mezzanotte in punto sarà commesso un delitto, il cui colpevole e la cui vittima siedono entrambi fra le persone riunite a tavola. Promette inoltre un premio di un milione di
dollari a colui che risolverà il caso. Da questo momento gli ospiti vengono lasciati soli e, prima dell’ora convenuta, sono distratti da una serie di colpi di scena e avvenimenti
paradossali. Pochi istanti prima della mezzanotte però si ritrovano nuovamente in sala da pranzo, dove decidono di tenersi per mano così che un eventuale delitto non possa avvenire
o comunque non possa sfuggire agli occhi dei testimoni.
L’ora scocca e nella stanza non accade nulla, ma qualcuno bussa alla porta. È Lionel Twain, che stramazza a terra con un coltello piantato nella schiena. Subito i brillanti detective si
buttano alla ricerca della soluzione del giallo. Esclusi il maggiordomo (che è stato trovato morto in cucina prima di mezzanotte) e la cuoca (che si rivela in realtà un androide),
agli ospiti non resta che accusarsi a vicenda. Si scopre così che ciascuno degli invitati aveva un movente per uccidere Lionel Twain. Nell’impossibilità di pervenire a una
soluzione, tutti raggiungono le proprie camere per passarvi la notte. Qui restano intrappolati e subiscono l’ennesimo attentato, scampandovi per miracolo. La soluzione sembra ormai prossima. I
cinque investigatori compaiono davanti a un misterioso personaggio, che nel frattempo sta depennando i loro nomi credendoli morti. L’uomo ha le fattezze di Bensignore, eccetto che non è
cieco.
Attribuendogli di volta in volta un’identità diversa, Wang, Marbles, Charleston, Perrier e Diamante reclamano a turno il milione di dollari. Wang è il primo a proporre una
soluzione, rivelando che il colpevole è il maggiordomo; la Marbles invece lo chiama Ervine Goldman, un archivista nel cui archivio era stato trovato un cadavere; Charleston lo incolpa di
essere Jan Metzler, un socio in affari di Twain che lo odiava a morte; Perrier lo chiama Eloise Twain, la figlia deforme di Lionel. Diamante rivela invece che si tratta del vero Sam Diamante,
mentre lui è un attore sotto copertura. L’accusato confessa tutte le volte le verità differenti, ma all’ultimo momento si toglie la maschera di Bensignore e si rivela per Lionel
Twain. L’eccentrico milionario canta vittoria e rivendica di aver umiliato i cinque investigatori per vendetta nei confronti degli scrittori di romanzi gialli, i quali rendono impossibile al
lettore scoprire l’identità dell’assassino, con trame carenti di indizi o introducendo a sorpresa personaggi decisivi. Delusi, gli investigatori lasciano il castello. Mentre partono, il
loro ospite si toglie per l’ennesima volta la maschera e, sotto le fattezze di Lionel Twain, si rivela essere la cuoca.
 
 Redazione Newsfood.com

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