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2012, crollo del cibo etnico: -24% rispetto al 2011

2012, crollo del cibo etnico: -24% rispetto al 2011

By Redazione

Nel 2012, il consumo di cibo etnico è andato in controtendenza: dopo anni di crescita si è registrato un calo deciso, -24% rispetto a 365 giorni prima.

A dirlo è Coldiretti, che parte da una recente operazione dei NAS di Milano per descrivere il brutto momento del cibo non italiano in Italia.

Tra le cause del cambio di rotta, al primo posto la sfiducia, dovuta a notizie di cronaca ed azioni giudiziarie. In particolare, la citata indagine del gruppo Anti Sofisticazione dei
carabinieri ha interessato prodotti cinesi: scoperti in un’azienda lombarda, erano stati acquistati da una ditta fallita.

Riscontrando irregolarità, i militari hanno sequestrato 4.200 conserve vegetali, destinate a market e ristoranti etnici in tutto il Paese.

Proprio la Cina, ricorda Coldiretti, ha il primato UE per notifiche a prodotti alimentari per contaminazione di additivi e coloranti illegali, nonché micotossine pericolose per la
salute. Su un totale di 3.721 allarmi per irregolarità segnalate nel Vecchio Mondo, 569 (15%) si riferivano al Paese del Dragone. In Italia poi, la cucina cinese è al secondo
posto tra le gastronomie straniere, solo recentemente insidiata dall’arrivo dei kebab.

Oltre che alla sicurezza, il calo dei consumi è motivato dalla crisi: i cittadini vedono cioè il portafoglio svuotarsi e ripiegano su quello che sentono più buono e vicino
alla loro dieta, cioè l’agroalimentare italiano.

Matteo Clerici

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