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Vino Etrusco Metodo Mondini – Vigna, Orci, bottiglie e anfore – (Parte prima con Video 1 di 4)

Vino Etrusco Metodo Mondini – Vigna, Orci, bottiglie e anfore – (Parte prima con Video  1 di 4)

By Giuseppe

Etruschi… chi erano, cosa ci hanno insegnato ma non abbiamo ancora imparato

NOTA DEL DIRETTORE
Come si fa il Vino Etrusco Metodo Mondini – Chi erano gli Etruschi – Video 1 di 4 con un interessante articolo di Maurizio Ceccaioni su questo popolo pacifico e saggio, spazzato via nel I° secolo A.C.

L’avventura di Francesco Mondini e il suo vino Etrusco è iniziata da diversi anni ed ora finalmente, dopo tanti tentativi, prove su prove, delusioni e successi, il vino Etrusco Metodo Mondini (poco e prezioso) c’è ed è pronto da gustare; è arrivato anche un encomio dell’UNESCO.
Gli ostacoli più ostici da superare?…  le pastoie della burocrazia!
Interviste in video di Giuseppe Danielli

Vedi anche:

Vino Etrusco Metodo Mondini  – Video e articolo 1 di 4

Vino Etrusco Metodo Mondini  – Video 2 di 4

Vino Etrusco Metodo Mondini  – Video  3 di 4

Vino Etrusco Metodo Mondini  – Video 4 di 4

Vedi anche l’articolo di Maurizio Ceccaioni:

Gli Etruschi, ma chi erano costoro?

11 DICEMBRE 2020 – Etruschi, alla scoperta di un popolo a cui dobbiamo molto – Si parla spesso, con fiction e docufilm dello splendore dell’Antica Roma e gli intrighi di palazzo che portarono alla fine dell’Impero. Poco si sa invece dei predecessori …
(Testo e foto: Maurizio Ceccaioni)

– Il vino degli etruschi

L’uso di bevande provenienti dalla fermentazione della frutta, si perde nella notte dei tempi e, in questo, di certo non ne hanno fatto a meno Greci, Etruschi e Romani. Ma ben prima di loro, la Bibbia ci ricorda che anche Noè non si tirava indietro dal bere quello che poi per i Romani era Il nettare di Bacco. Il vino fu una bevanda usata da loro anche durante i riti religiosi, specie funerari; e sembra che pure la ricorrenza dei Vinalia, festività romana in onore di Giove e Venere provenisse da loro. Nei  Vinalia si dava il via per bere il vino dell’anno precedente, ma solo dopo averlo offerto nella cerimonia  per primo a Giove. Solo poi poteva essere distribuito alla popolazione.

Una cosa è certa: il vino metteva d’accordo tutti. Non era propriamente come quello prodotto ai giorni nostri, tuttavia il vino etrusco veniva molto apprezzato nel Mediterraneo ed era un prezioso prodotto di scambio. Tanto che per gestire il crescente commercio vinicolo e altre mercanzie con le regioni galliche del sud e iberiche, nacque un fiorente mercato delle anfore da trasporto vinarie. La principale produzione fu tra Cerveteri, Vulci e Pisa e le navi da trasporto partivano principalmente dai porti di Pyrgi (Cerveteri) e Regisvilla (Vulci).
Precursori nella coltivazione della vite e della vinificazione, gli Etruschi furono anche in questo maestri dei Romani, ma sui metodi usati, si sa che facevano più o meno quello che si usava fare oltre un secolo fa nelle campagne nostre. L’uva veniva pigiata con i piedi e mani nei pigiatoi detti palmenti, composti da due vasche con diverse altezze che venivano coperte con tettoie e scavati nel tufo presso le vigne. Il mosto che si depositava, si faceva poi passare per un canale a quella inferiore, prima di essere messo in contenitori di terracotta impermeabilizzati internamente. In primavera, una volta fermentato e decantato, si travasava nelle anfore da trasporto.
Ai più poveri si lasciava il “vinello”, fatto con le vinacce lasciate a fermentare in acqua e poi filtrate. C’erano anche diversi modi per adeguare il sapore, l’acidità e la gradazione del vino, a seconda dei gusti, aggiungendo acqua, miele o spezie.

Tra le divinità più importanti per la religione etrusca vi era Fufluns, il dio del vino. Ebbe inizialmente patria a Vulci ed era l’equivalente del greco Dioniso e del romano Bacco. Il vino era anche il protagonista principale dei banchetti Etruschi, consumati tra danze, ebrezza, canti e giochi. Dando seguito alla prassi Etrusca, il vino fu poi usato principalmente tra i ceti aristocratici Romani dal IV secolo a.C., specie durante i culti dionisiaci, ma in generale serviva per alleviare le fatiche della vita quotidiana per le classi più povere. Però si doveva stare attenti, perché In vino veritas e, se abusato, il vino mette a nudo i pensieri più reconditi delle persone e poi sono dolori: ieri come oggi.

– Da tante popolazioni, le Dodecapoli della nazione etrusca
– I Lucumoni, capi, sacerdoti, maghi
– Le case degli Etruschi, ricostruite attraverso le tombe
– Religione e magia nel mondo dell’aldilà
– Il potere di Roma e l’integrazione etrusca
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Vedi anche:

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Redazione Newsfood.com

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