Vino Cevico, crescita di export e fatturato

9 Gennaio 2013
Nonostante la crisi, il Gruppo Cevico continua ad essere realtà solida e di successo. A provarlo, i numeri presentati all’Assemblea di Bilancio, svoltasi a Lugo il 13 dicembre.
Per cominciare, i dati commerciali: nel 2012, il vino del Gruppo ha mostrato una crescita, sia nel fatturato (+23%), che nell’export (+43%), trainato dalle richieste in Asia ed Est Europa.
Poi, quelli di qualità: l’80% dei vigneti produce vini DOC o IGT. Tra loro, etichette di riconosciuto valore come Malvasia, PinotBianco, Chardonnay. O Sangiovese di Romagna D.O.C,
Cagnina ed Albano. O ancora Pagadebit, Fontana e Rebola. In totale, 6.600 ettari vitati, dal Delta del Po alla provincia di Rimini fino alle Colline Romagnole, al confine con la Toscana.
Questo consente di ottenere 1,3 miliardi di uva lavorata all’anno (il 17% del vino in Emilia Romagna e il 2,5 % in Italia), 650 milioni di litri imbottigliati.
Fiore all’occhiello di tale sistema, i due stabilimenti di Lugo di Romagna e Forlì (136.00 mq) ma anche le associate “Cantina Colli Romagnole” e “Le Romagnole”, con 18 cantine di
vinificazione.
Numeri, 4500 famiglie di viticoltori e 9 cooperative, ma anche qualità, con progetti che ottengono il plauso degli addetti ai lavori.
Tra questi, la linea Gdo, il cui Sancrispino, vino in brik, è stato promosso con uno spto che ha visto come attori i viticoltori del Gruppo Cevico.
Oppure, il marchio Galassi, con il suo Sangiovese di Romagna D.O.C, miglior vino Emilia-Romagna 2011 secondo la Guida vini per il mass market ‘Berebene Low Cost’ di Gambero Rosso.
Matteo Clerici