Veneto: un workshop per presentare le opportunità di sviluppo del Polesine
12 Ottobre 2007
Fratta Polesine (RO), 5 ottobre 2007 – «Le opportunità insediative, economiche, turistiche e finanziarie della provincia di Rovigo» è il tema di un workshop,
tenutosi oggi a Villa Badoer di Fratta Polesine per iniziativa del CONSVIPO – Consorzio per lo Sviluppo del Polesine e della SCIP Società Consortile Idrovia Polesine. L’iniziativa alla
quale sono intervenuti il Vicepresidente della Regione del Veneto e assessore al turismo, Luca Zaia, e l’assessore all’urbanistica e alle politiche per il territorio, Renzo Marangon, ha voluto
presentare agli imprenditori e ai giornalisti nazionali le caratteristiche competitive del sistema Polesine e le sue opportunità di crescita. Nell’ottica regionale, il Polesine
rappresenta l’area economica veneta non «satura», che si è sviluppata e trasformata in sostanziale armonia ed equilibrio con l’ambiente e la natura e dove il settore
turistico ha un forte potenziale di crescita.
Nel suo intervento il Vicepresidente Luca Zaia ha sottolineato che il comprensorio del Delta con le sue oltre 800 mila presenze turistiche l’anno rappresenta, con le vie d’acqua, una forte
attrattiva e che quindi il Polesine ha grande possibilità di sviluppo. «A patto però – ha sottolineato – che si superino alcuni problemi. Primo fra tutti quello di saper
dare un’immagine uniforme del territorio con un progetto condiviso, al quale devono partecipare tutti gli operatori pubblici e privati e nel quale il territorio possa identificarsi. Il Veneto –
ha aggiunto – per quanto riguarda le presenze turistiche è, rispetto al calo registrato complessivamente in Italia, in controtendenza e il Polesine deve saper sfruttare tale situazione
cercando di attrarre presenze da quelle località regionali che oggi sono trainanti. se questo oggi non avviene, è perché è mancata l’organizzazione di una filiera
turistica che sappia offrire un prodotto, che sappia comunicarlo e venderlo».
Riferendosi infine proprio all’aspetto della promozione turistica e alle richieste rivolte alla Regione del Veneto per un maggiore impegno anche economico Zaia, dopo aver ricordato che la
Regione impegna circa 11 milioni di euro l’anno in questo settore ha evidenziato il fatto che molti si lamentano sempre di chi sta più in alto, senza però impegnarsi in prima
persona. A questo proposito Zaia ha detto che la Regione del Veneto ha approvato una legge con la quale delega l’aspetto commerciale ai Consorzi di Promozione Turistica. «Ma se poi – ha
precisato – andiamo a vedere questi consorzi che vivono di risorse regionali e che prevederebbero una compartecipazione di almeno 50% di privati, vediamo che hanno un numero di associati
bassissimo. Il che vuol dire che non c’è condivisione per un progetto territoriale. Purtroppo – ha concluso – ci si scontra con il problema delle risorse con le quali dobbiamo fare i
conti e che non sono quelle del Trentino, del Friuli Venezia Giulia o della Valle d’Aosta, che promuovono sui giornale e alla televisione la loro immagine, utilizzando le risorse che produciamo
in Veneto».
Da parte sua l’assessore Marangon ha detto che le potenzialità del Polesine sono molte ma per promuoverle è necessario adeguare la mentalità degli operatori pubblici e
privati alle opportunità che il territorio offre. «Purtroppo questa disponibilità non mi sembra alberghi nella mentalità di coloro che amministrano la Provincia e il
Comune di Rovigo molti dei quali, quando possono, dicono sempre di no. Ricordo – ha aggiunto Marangon – l’assessore all’ambiente di Rovigo il quale sostiene che nell’area industriale verranno
accolte solo aziende ad impatto zero, come a dire con non ve ne sarà nessuna. Per cui – ha ribadito – va bene parlare di sviluppo sostenibile, purchè sia sviluppo, perché
se non c’è, e vi è una pregiudiziale per cui si dice di no a tutto a priori, diventa problematico risolvere i problemi della nostra provincia. Ecco perché – ha concluso –
sollecito un’apertura mentale verso l’innovazione, altrimenti per quest’area si rischia solo l’autocontemplazione delle sue bellezze e vedremo i nostri giovani migrare verso altre zone della
regione o del paese.