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Università e Ricerca: Rosolen: Nessun taglio ai fondi

By Redazione

Trieste – “In Friuli Venezia Giulia non abbiamo bisogno di nuovi centri di ricerca, ma di buona ricerca nei centri esistenti. In un momento storico di scarse risorse per tutti infatti,
nessuno può contare unicamente sulle proprie forze e la competizione si gioca a livello europeo, se non globale. Per farlo bisogna unire le forze e chi pensa il contrario fa mera
demagogia politica, perché, se il legame con il territorio è fondamentale, è invece deleterio quando diviene chiusura, rifiuto e preclusione”.

Intervenendo questa mattina all’Open Day dell’ ICTP (Centro internazionale di fisica teorica) l’assessore al Lavoro, Università e Ricerca Alessia Rosolen ha gettato così
un sasso nello stagno della polemica riaffermando la volontà sua e della Giunta “di comporre una piattaforma unica regionale per la didattica e la ricerca che sia in grado di
presentarsi a livello nazionale ed internazionale come un modello di eccellenza per qualità dell’insegnamento, dei processi e dei risultati della ricerca, oltre che per
attività, progettualità, capacità divulgativa e relazionale” e ribadendo che “mai c’è stata la volontà di togliere forza o risorse economiche alle
Università o ad altri istituti meritevoli del territorio”.

“Tra le nostre priorità non c’è l’intenzione di distruggere senza ricostruire – ha detto Rosolen – ma la volontà di migliorare e consolidare il sistema regionale
della ricerca e dell’Università, un sistema che, probabilmente a causa di un processo di sovrasviluppo, ha in parte perso il controllo e oggi, pur considerandosi “centro europeo
della scienza e della conoscenza”, non si è accorto d’esser stato superato in Italia ed in Europa.

L’assessore, che alla manifestazione era presente assieme al sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia, al vicepresidente della Provincia di Trieste, Walter Godina e al presidente del
Consiglio Comunale triestino Sergio Pacor, ha affermato che da parte sua e della Giunta non c’è mai stata l’intenzione di “uccidere la scienza, uccidere Fest, penalizzare
l’Università”. Anzi.

Tutti però debbono rendersi conto che altre conseguenze del sovrasviluppo sono “una forte despecializzazione regionale e una politica pubblica degli investimenti caratterizzata
dalla frammentazione delle risorse” ha dichiarato l’assessore, sottolineando che gli effetti sono sotto gli occhi di tutti e si concretizzano talvolta “in carenza di risultati in
termini di fruibilità e di impatto generale sull’economia e sulla società ed in una forte conflittualità”.

In pratica, ha spiegato l’assessore, è mancata la compenetrazione tra il territorio e quella che è una delle sue principali ricchezze e quindi la comprensione, da parte
dei cittadini, delle potenzialità del sistema scientifico. “Negli anni – ha detto Rosolen – abbiamo fatto delle Università, dei laboratori e dei parchi scientifici dei
mondi a sé, mentre invece avremmo dovuto fare del mondo che ci circonda e della nostra comunità regionale il nostro laboratorio, i nostri centri di ricerca, le nostre
Università”.

Nel progetto di riordino che si intende portare avanti in questa legislatura hanno un ruolo primario le Università. “Intendiamo – ha detto Rosolen – ridare piena
centralità sociale, educativa, formativa ed economica alle Università del Friuli Venezia Giulia, ma vogliamo anche ridefinire la governance della ricerca regionale agendo
a livello normativo, ma soprattutto a livello di condivisione, consenso, discussione e valori positivi”.

Rosolen ha sottolineato l’importanza dell’ICTP “che da oltre 40 anni rappresenta una pietra miliare per Trieste e per l’intero sistema scientifico, sociale e didattico del Friuli
Venezia Giulia” ringraziando il direttore dell’Istituto, K.R. Sreenivasan, per il suo impegno ai vertici del Centro Internazionale di Fisica Teorica.

Assente per gravi motivi personali, Sreenivasan ha voluto comunque esser presente con il suo saluto, in cui ha sottolineato sia gli aspetti positivi che quelli pericolosi della scienza.

“L’unica vaccinazione contro un ruolo indesiderabile della scienza e della tecnologia è una popolazione attenta e in grado di vigilare affinché la classe politica agisca
apertamente nel momento di gestire ciò che le compete”. “Un mondo migliore si realizza – ha detto il direttore dell’ICTP – solo se l’opinione pubblica ben conosce la scienza in
tutte le sue manifestazioni: solo così, infatti, suoi frutti saranno ben impiegati. Gli Open Day come quello di oggi possono dare un importante contributo affinché
ciò avvenga”.

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