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«Un risparmio di 123 milioni di euro sulle importazioni di petrolio e 414.000 kilotonnellate di CO2 in meno»

By Redazione

Piano di azione del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili della Provincia di Viterbo: a cose fatte, la Tuscia viterbese avrà rispettato gli obiettivi di Kyoto. Non solo,
avrà portato a un ulteriore risparmio: quello economico. Di quanto? Ben 123 milioni di euro. La proposta di piano è stata presentata stamattina al tavolo di
concertazione, alla presenza delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria. Proposta che resta naturalmente aperta alle osservazioni dei presenti.

«Tutto – dicono il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli e l’assessore all’Ambiente Tolmino Piazzai – nasce da uno studio sulle emissioni di CO2 realizzato in
collaborazione col Diasfri dell’Università della Tuscia e dal finanziamento ottenuto dalla Regione Lazio pari a 830.000 euro. Da qui la ripartizione dei fondi attraverso incentivi
per la costruzione di nuovi impianti».

Una parte – circa 100.000 euro – verrà destinata agli enti locali per la redazione dei piani energetici e ambientali e l’analisi energetica degli immobili comunali. Il resto
è suddiviso per i seguenti generi di impianti:

Caldaie a condensazione: l’incentivo in questo caso è di 200.000 euro, per un massimo di 200 euro a impianto e del 10 per cento della spesa totale. Si prevedono quindi 1.000
impianti, tra nuovi e in sostituzione.

Biomasse: 250.000 euro andranno per impianti cogenerativi nel settore agricolo (incentivo pari al 10 per cento della spesa totale, per un massimo di 20.000 euro), 60.000 più 60.000
euro per altri in cogenerazione e trigenerazione e riscaldamento nei settori industriale, artigianale e terziario (10 per cento, fino a 20.000 euro) e in cogenerazione, trigenerazione e
riscaldamento ma di potenza non superiore a 100 kWe (10 per cento, fino a 10.000 euro).

Metano o biofuel: 100.000 euro per impianti cogenerativi, l’incentivo è del 10 per cento, fino a 10.000 euro a intervento.

Micro e mini eolico: gli ultimi 60.000 euro saranno utilizzati per favorire questo genere di impianti (20 e 30 per cento, 3.000 o 5.000 euro a seconda della potenza.

«Secondo le previsioni – spiegano ancora Mazzoli e Piazzai – con la piena applicazione del piano non solo saremo dentro i dettami di Kyoto, ma avremo 414.000 kilotonnellate di CO2
in meno».

Si fanno i conti anche col caro petrolio. «In termini energetici, avremo fatto a meno di 156.000 tonnellate equivalenti di greggio per quella elettrica e di 25.000 per quella
termica». Il risultato finale, in soldoni, è questo. «Facendo a meno di oltre un milione e 323.000 barili di petrolio – concludono – grazie alle iniziative
pubbliche e private nella provincia verranno risparmiati 123 milioni di euro».

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