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Ue: non lecite le espulsioni di massa

By Redazione

Il Parlamento Europeo, con la risoluzione del 15 novembre 2007, ha stabilito che non è lecito praticare espulsioni di massa dai Paesi Ue ed ha condannato pesantemente le dichiarazioni
rilasciate al quotidiani Il Messaggero dal vicepresidente della Commissione Franco Frattini dopo l’omicidio di Giovanna Reggiani: “Quello che si deve fare – aveva affermato il commissario –
è semplice: si va in un campo nomadi a Roma, ad esempio sulla Cristoforo Colombo, e a chi sta lì si chiede: tu di che vivi? se quello risponde: ‘non lo so’, lo si prende e lo si
rimanda in Romania. Così funziona le direttiva europea. Semplice e senza scampo”.

Nella risoluzione, infatti, si legge che il Parlamento Ue “ritiene che le recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa italiana da Franco Frattini, Vicepresidente della Commissione, in
occasione dei gravi episodi verificatisi a Roma, siano contrarie allo spirito e alla lettera della direttiva 2004/38/CE, direttiva che gli si chiede di rispettare pienamente”.
La risoluzione, dunque, affronta il tema del recepimento della direttiva 2004/38/CE inerente al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente
nel territorio degli Stati membri ed il Parlamento e, nell’esprimere apprezzamento per il dialogo intercorso tra Prodi ed il premier rumeno Calin Popescu-Tariceanu, ha dato il suo appoggio per
l’appello avanzato dai due relativamente l’impegno dell’Unione a favore dell’integrazione sociale delle popolazioni meno avvantaggiate e della cooperazione fra gli Stati membri in termini di
gestione dei movimenti della loro popolazione, in particolare mediante programmi di sviluppo e di aiuto sociale inclusi nei Fondi strutturali.
La Ue ha ricordato che ogni cittadino dell’Unione che soggiorna liberamente e legalmente in uno Stato membro deve godere in tale Stato della parità di trattamento rispetto ai cittadini
nazionali e ha preso atto del fatto che i Rom sono tuttora oggetto di discriminazioni e di abusi nel territorio dell’Unione e che l’integrazione, l’inserimento sociale e la protezione di tale
minoranza sono, purtroppo, obiettivi ancora da conseguire.
Pertanto il Parlamento Ue ha ribadito che tutte le legislazioni nazionali devono rispettare rigorosamente i limiti e garanzie imposte, compreso l’accesso a un ricorso alle vie legali contro
l’allontanamento e all’esercizio dei diritti della difesa e che le espulsioni collettive sono proibite dalla Carta dei diritti fondamentali e dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei
diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Pertanto il Parlamento Ue ha dato incarico alla commissione parlamentare competente di effettuare entro il 1° giugno 2008, in collaborazione con i parlamenti nazionali, una valutazione dei
problemi di recepimento della direttiva 2004/38/CE in modo da mettere in evidenza le migliori prassi nonché le misure che potrebbero portare a discriminazioni tra i cittadini
europei.
Dunque la Ue, respingendo il principio della responsabilità collettiva e ribadendo con forza la necessità di lottare contro qualsiasi forma di razzismo e xenofobia e ogni forma di
discriminazione e stigmatizzazione basate sulla nazionalità e sull’origine etnica, ha invitato la Commissione ad elaborare una strategia globale per l’inclusione sociale dei Rom, anche
mediante l’istituzione di una rete di organizzazioni che favoriscano l’integrazione e promuovano strumenti adatti ad aumentare la consapevolezza in materia di diritti e doveri dei Rom.

Parlamento Europeo, risoluzione del 15 novembre 2007
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