Trento Doc Toblino Antares Brut Millesimato: Premio Bubble’ Italia 2018

29 Dicembre 2018
Trento Doc Toblino Antares Brut Millesimato: vince il Premio Bubble’ Italia 2018
TRENTODOC, UNA STORIA ANTICA CHE STA RECUPERANDO – 52 BRAND FRA CUI CANTINA TOBLINO AL TOP
TRENTO DOC TOBLINO PREMIATO DA BUBBLE’S ITALIA MAGAZINE FRA LE 83 MIGLIORI ETICHETTE DEL 2018
Il Trentino vitivinicolo è sempre stato un territorio di grandi vini. E’ una zona mista, fra collina e montagna e anche pianura che ha goduto di un clima ideale per i frutti della terra, dalla mela all’uva. Posizione geografica che si presta a mille sfaccettature, da non confondere né con il confinante Alto Adige che con il vicino Garda veronese.
L’eno-trentino offre un ricco ventaglio di vitigni, ma soprattutto alcuni pionieri del vino e alcuni marchi noti in tutto il mondo. Produce vini assai diversi, ma facilmente riconoscibili, soprattutto per una linearità e rigore degustativo e sensoriale. Terra diversa, terra difficile anche se guardiamo a certi vigneti arrampicati sulle pendici delle montagne circostanti, terreni dove il calcare e l’humus abbondano, altri dove l’argilla è forte, altri ancora ricchi di ghiaia e sassi.
Spesso terreni dove troviamo un mix di elementi e substrati friabili, freschi e profondi. Vigne poste ed esposte alle diverse condizioni stagionali, che qui ancora si registrano: la sponda mite del lago di Garda si incunea fino al capoluogo risalendo il corso del fiume Adige. Le vette circostanti invece, dal Bondone alla val di Cembra, guidano le brezze notturne anche nelle estati caldi di pianura abbassando notevolmente i gradi dell’aria.
Poco più di 10.000 ettari vitati coltivati da una ventina di vitigni, posti fra la valle e fino ai 900-950 metri di altitudine. Il Trentino si può considerare una terra di Chardonnay, ma grandi vini si ottengono anche da altri vitigni internazionali come il Muller Thurgau, il Gewurztraminer, il Cabernet Sauvignon, il Pinot Nero, il Pinot Grigio, il Sauvignon, il Merlot. Ma anche quei vitigni di tradizione, tipici, che lasciano il segno e segnano una identità territoriale, dal Kerner al Manzoni Bianco e al Teroldego, dalla Schiava al Lagrein, dalla Nosiola all’unico Rebo.
Ho lavorato in Trentino per anni, ho vissuto, ho girato vigne quotidianamente, cantine, ho avuto l’onore e il piacere di seguire una grande azienda composta di uomini in vigna e in cantina unici, vignaioli nati, cantinieri nati, dediti alla ricerca di fare sempre meglio, di raggiungere obiettivi.
Ecco la vera forza di un marchio! Il Trentino è anche una terra difficile dove difficile è la sinergia o la corretta separazione fra un mondo di piccoli vitivinicoltori con la propria azienda di famiglia e la grande cooperazione vitivinicola che ha fatto grande il territorio, ha lanciato etichette e brand, ha portato i vini trentini fuori da un mercato locali.
Davide e Golia, un dualismo che deve essere la forza vincente di tutta la provincia, una provincia autonoma dove sicuramente la cultura e il senso dell’indipendenza e della individualità è forte. Quante volte mi sono sentito dire che la Serenissima non ha mai superato il confine di Castel Basino! Parleremo prossimamente del Rebo.
Trento Doc spumante
Ora scriviamo del TrentoDoc, vino spumante ottenuto solo con il metodo tradizionale ( no classico per favore), il primo Doc in esclusiva di metodo, un disciplinare aperto con regole base rigide ma che consente a ogni vignaiolo di fare le sue scelte: di cantina e di vigna.
Così negli ultimi anni è sempre più evidente una sana differenzazione sensoriale delle diverse bollicine, ma secondo un binario solido, sicuro, nitido fatto oramai di certezze. Una Doc partita molto bene. Già nei primi anni ’90 produceva più di 4 milioni di bottiglie, poi un periodo di riflessione e di stabilizzazione di prezzi, numeri, qualità. Nel 2017-2018 sicuramente è la zona spumantistica che ha fatto più passi avanti.
Su 52 aziende, ben 11 etichette sono state inserite nella selezione unica delle 83 bottiglie migliori d’Italia nel 2018 a cura del team di Saggiamentali (meglio il latinismo che il francesino sommelier, per favore) di Bubble’s Italia Magazine, l’unico staff dedicato esclusivamente ad assaggiare e degustare e selezionare bollicine.
Cantina Toblino e i suoi vini – Trento Doc Toblino
Esperti fra degustatori esperti di tutti i vini. E fra queste 11 etichette una citazione particolare merita la Cantina Toblino, www.toblino.it, un plauso a Carlo De Biasi, a Lorenzo Tomazzoli come enologo, a Bruno Lutterotti come presidente.
Toblino nasce dai fondi e terreni dell’ex mensa vescovile di Trento e oggi acquisisce l’uva di 560 soci, quasi tutti i vitigni coltivati in Trentino, soprattutto dalle vigne collinari del Vezzanese, valle di Cavedine, zona di Calavino e poi tutta Toblino per un totale di 700 ettari.
Azienda moderna, con tecnologia innovativa, sempre in continuo aggiornamento, interessata alla sperimentazione, segue attentamente le vigne dei soci, diverse le prove in campo messe a disposizione dei vignaioli. Fra la cooperazione una realtà a misura di uomini vignaioli.
====Gli assaggi di Giampietro Comolli====
Trento Doc Toblino Antares Brut Millesimato, premio Bubble’s Italia 2018
Il premio 2018 di Bubble’s Italia Magazine è andato al vino Trento Doc Toblino Antares Brut Millesimato vendemmia 2013, uvaggio Chardonnay in purezza con questa descrizione sintetica finale dei Saggiamentali: Classico abito oro paglierino con lampi smeraldini e carbonica allegra e persistente termina in eterea coroncina di perle minute.
Spettro olfattivo floreale ampio richiama erbe aromatiche, kalicantus e felce. Gusto fresco e bilanciato, d’angolo acido rotondo, palpito di pera kaiser e pompelmo, fragrante cenno di vaniglia, finale salato e di buon pane cotto.
Cantina Toblino
via Longa 1, loc Sarche
38072 Calavino (TN)
Giampietro Comolli
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Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici
Mob +393496575297
Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
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