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Stipendi: la tavola ne assorbe un quinto

By Redazione

Bologna – La spesa alimentare è la seconda voce dopo il costo della casa, e assorbe il 19% della spesa mensile totale delle famiglie bolognesi, per un valore che è salito a
467 euro al mese, nell’ordine, questa cifra è spesa per l’acquisto di carne per 106 euro, di frutta e ortaggi per 84 euro, di pane e pasta per 79 euro e di latte, uova e formaggi per 64
euro.

In coda il pesce e le bevande, con 42 euro ciascuno, zucchero, dolciari e caffè per 32 euro ed olii e grassi per 18 euro.
E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti sugli effetti del carovita sulle famiglie italiane, dalla quale si evidenzia peraltro che piu’ della metà dei soldi spesi dalle famiglie per
gli acquisti di alimenti sono destinati a remunerare commercio e servizi. Secondo l’analisi Coldiretti, infatti, dei circa 467 Euro al mese che ogni famiglia destina per gli acquisti di
alimenti e bevande, oltre la metà, per un valore di ben 238 Euro (51%), va al commercio e ai servizi, 140 (30%) all’industria alimentare e solo 89 (19%) alle imprese agricole.

Una tendenza che – precisa Coldiretti – si è accentuata ed oggi i prezzi aumentano in media di cinque volte dal campo alla tavola.
«E’ evidente» commenta Gabriele Cristofori, Presidente di Coldiretti Bologna «che un intervento delle istituzioni per combattere il carovita non può prescindere dalla
necessità di agire nel settore agroalimentare per combattere le speculazioni, rendendo piu’ chiaro e diretto il percorso del prodotto agricolo. D’altro canto, i consumatori possono
tutelarsi scegliendo di comprare prodotti del territorio, senza spese aggiuntive di trasporto, anche direttamente nelle aziende agricole, con un risparmio del 20-25%».

Sono in fatti 760 – secondo i dati dell’Osservatorio sulla vendita diretta promosso da Coldiretti e Agri2000 – le aziende agricole che in provincia di Bologna vendono direttamente i loro
prodotti. Settecento alimenti genuini e gustosi delle terre bolognesi, dagli ortaggi alla frutta, dai salumi ai formaggi, dal latte fresco al vino, dall’olio al miele, che permettono al
consumatore risparmi stimabili in oltre 100 euro al mese, sui 467 che ogni famiglia destina mensilmente all’acquisto di alimenti e bevande.

Sette italiani su dieci hanno fatto almeno una volta acquisti direttamente dal produttore agricolo, giudicandoli in maggioranza convenienti, con un risparmio atteso del 30%. «Oltre alla
ricerca del risparmio – precisa Cristofori -è stata soprattutto la qualità e la freschezza dei prodotti acquistati a spingere il trend positivo degli acquisti diretti in azienda.
E’ un rapporto qualità prezzo che conviene sempre, tanto è vero che chi ha provato almeno una volta a comprare dai produttori torna nelle nostre aziende a fare la spesa: un segno
evidente della soddisfazione del cliente e del successo che gli alimenti genuini continuano a riscuotere tra i bolognesi.»

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