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Sono allibito dalla cattiveria di Galan

Sono allibito dalla cattiveria di Galan

By Redazione

Intanto i fatti, che evidentemente Galan non conosce.

Venerdì mattina, durante il Consiglio dei Ministri, siamo stati informati che la discussione avviata su proposta mia e del Ministro Sacconi sarebbe stata rinviata perché non erano
arrivate dal Veneto le carte necessarie per poter dichiarare lo stato di emergenza per il trevigiano.

Nel frattempo, come ovvio, abbiamo continuato a lavorare con l’obiettivo di far avanzare una procedura comunque complessa.

Alle decine di giornalisti veneti, già autonomamente informati dei fatti, alla domanda su quale fosse lo stato dell’arte, ho risposto che proclamare lo stato di emergenza ora o fra una
settimana non avrebbe cambiato nulla. Ciò con la palese intenzione di non entrare in polemica con la Regione e di evitare illazioni comunque dannose.
Certamente non devo essere io a stabilire che cosa sia accaduto.

Trovo che Galan e i suoi consiglieri, che andrebbero di sicuro da lui redarguiti, abbiano perso l’ennesima occasione per stare zitti e non mettere in difficoltà il Presidente del
Consiglio, il Sottosegretario alla Protezione civile, il Governo e il Veneto. A proposito del mio iperattivismo, suggerisco al Presidente Galan e ai suoi consiglieri di scoprire dove stanno,
sulla cartina geografica, Vallà e le zone colpite da un uragano di proporzioni per loro inimmaginabili e, magari sfidando la calura, di andare in visita in quelle aree e da quelle persone
che a me hanno raccontato un dolore molto grande.

I fatti sono chiari e inoppugnabili, anche quando si ha a che fare con chi, quando si trova in difficoltà, sposta la polemica su altri temi, fuori l! uogo e f uori tempo.

Ora Galan sostiene, mettendomi in bocca parole che non ho mai detto, che io avrei accusato la Regione di inefficienza. Niente di più falso. Oltre a non averlo detto, ho difeso ieri il
Veneto e l’amministrazione regionale di fronte a una decina di giornalisti che potrebbero testimoniarlo.

Nella loro replica, gli amanuensi del Presidente sostengono che sarebbero gli uffici romani ad essere inefficienti. Bene. Ammesso e non concesso che sia vero, non sono uffici dipendenti da me, ma
dalla Protezione Civile che, nonostante Galan sembri dimenticarlo, è impegnata attivamente nelle aree colpite dal terremoto in Abruzzo, là dove ci sono problemi reali, e non fumose
polemiche.

Non so quale Vangelo piaccia di più al fin troppo laico Galan.

All’esausto Presidente del Veneto, però, consiglio, prima di leggere il Vangelo, di provare a mettere in pratica il suo comandamento più importante: non fare agli altri quello che
non vorresti che fosse fatto a te.

www.lucazaia.it  

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