Siccità in Emilia Romagna
29 Ottobre 2007
Bologna, 25 Ottobre 2007 – La scarsità d’acqua non è solo un «affare» dell’Emilia-Romagna, ma dell’intera area mediterranea, di più: di tutta l’Unione
europea, da qui l’idea di promuovere un network tra Regioni – Emilia-Romagna, Aragona (Spagna) e Assia (Germania), con la collaborazione progettuale e organizzativa di Arpa Emilia-Romagna – per
mettere a punto politiche e azioni integrate allo scopo di conservare e proteggere le risorse idriche e confrontare le «buone pratiche» già esistenti. E’ questo il tema
centrale del convegno internazionale «Water scarcity and drought», organizzato dalle tre Regioni con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Commissione europea, in
programma oggi e domani a Bologna nell’Auditorium di viale Aldo Moro. Due le basi individuate per le discussioni del workshop: «conservazione dell’acqua e siccità» e
«cambiamento climatico e gestione delle risorse idriche».
Qualche cifra: a livello di Unione europea, uno dei fenomeni di siccità di maggiore portata si è verificato nel 2003, interessando oltre 100 milioni di persone e un terzo del
territorio, con un costo per l’economica comunitaria di almeno 8,7 miliardi di euro. Attualmente almeno l’11% della popolazione dell’Ue e il 17% del territorio europeo sono interessati da
fenomeni di carenza idrica che, secondo le tendenze in atto, tendono ad allargarsi e diffondersi; in quest’ottica «è importante che ci sia non solo una politica degli Stati membri,
ma anche delle Regioni – ha ricordato stamani durante il suo intervento Lino Zanichelli, assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile della Regione Emilia-Romagna. Le politiche di
conservazione sono cruciali per affrontare la scarsità d’acqua, soprattutto attraverso un approccio a «doppio binario», che significa «governo della domanda e sviluppo
dell’offerta: interventi mirati in tutti i settori «idroesigenti», associati a un «pacchetto» di misure istituzionali che promuovano una maggiore efficienza e
conservazione della risorsa, possono ridurre sensibilmente i problemi derivanti dalla scarsità d’acqua». Il nuovo sistema tariffario per l’acqua, in vigore dal 1° dicembre
prossimo in Emilia-Romagna, si colloca proprio in questa strategia di «doppio binario», rivolta all’offerta da parte dei gestori e alla domanda degli utilizzatori finali. Ma
risparmio d’acqua significa anche risparmio di energia, necessaria per prelevare l’acqua dal sottosuolo e distribuirla in pressione: «Il Piano regionale di Tutela delle acque della
Regione Emilia-Romagna – ha ricordato Zanichelli – ha affrontato il tema con un obiettivo di risparmio energetico di 90.000 Tep. I progetti avviati in alcuni Comuni, ad esempio Bagnacavallo,
hanno dimostrato la concreta fattibilità di questo progetto».
In Aragona, terra percorsa dall’ampia valle del fiume Ebro, «la scarsità d’acqua è un fenomeno ormai normale, frequente, con ripercussioni importanti a livello ambientale,
sociale ed economico – ha spiegato Alfredo Bonè Pueyo, ministro dell’Ambiente della Regione iberica. Attualmente ci sono 250 municipalità con problemi di approvvigionamento
idrico, a serio rischio di spopolamento. Il problema ambientale, dunque, pone immediatamente rilevanti ripercussioni di tipo sociale». Alla voce «acqua», la preoccupazione
maggiore a Bruxelles, per i prossimi anni, riguarda l’Europa centro-orientale, «con Paesi che hanno prospettive di sviluppo economico più elevato – ha sottolineato Stephanie
Croguennec, della direzione generale Ambiente della Commissione europea – , ma ciò implicherà un consistente impiego delle risorse idriche. Numerose, dunque, le sfide che
aspettano gli Stati membri: tra le principali la tariffazione, un corretto uso del suolo e della pianificazione territoriale, la promozione della cultura del risparmio idrico».