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Se fossi nato a Bra mi farei tatuare una chiocciolina in fronte, quella di Slow Food, di Carlin Petrini

By Redazione

Oggi ci è arrivato il comunicato stampa di Luca Bernardini da Slow Food, come ne arrivano tanti, tutti i giorni, dai vari uffici stampa, giornalisti, aziende…tutti in cerca di pubblicazioni gratis. (vanno bene tutti, l’importante è poter presentare una rassegna stampa corposa insieme alla fattura – un comunicato stampa pubblicato sul blog parrocchiale vale tanto
come un articolo sul Corriere della Sera, o su Newsfood.com  …un tanto al chilo).

Ma torniamo a Slow Food.

1119 Terra Madre day!  124 Paesi!  In contemporanea nel Mondo! Ma ci rendiamo conto di che cosa è stato capace di fare Carlin Petrini? Ed il quartier generale è sempre a Bra, non è a Londra o a Parigi.

Ecco il comunicato:
Da:     xxxxxx@slowfood.it
Oggetto:     10 dicembre – Oltre mille eventi per il Terra Madre Day 2010
Data:     10 dicembre 2010 11:20:55 GMT+01:00

Oltre mille eventi per il Terra Madre Day 2010
Cresce nella seconda edizione il numero di iniziative che celebrano le comunità del cibo nel mondo

Sono 1119 in 124 Paesi i Terra Madre Day che in queste ore si stanno svolgendo in tutti gli angoli del mondo organizzati dai nodi della rete di Slow Food e Terra Madre.

Dalla Nuova Zelanda alle Americhe soci, produttori dei Presìdi, comunità del cibo, cuochi, accademici, giovani e musicisti sono uniti in un evento collettivo su scala globale per celebrare il cibo locale buono, pulito e giusto.

Un successo che si conferma dopo l’entusiasmante edizione 2009 (20° anniversario di Slow Food), che aveva registrato 1028 Terra Madre Day in 118 Paesi.

Per scoprire tutti gli appuntamenti del Terra Madre Day consulta la mappa interattiva:

Per vedere il saluto di Carlo Petrini in occasione del Terra Madre Day:

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Obiettivo del Terra Madre Day di quest’anno è raccogliere fondi per finanziare la creazione di mille orti in Africa: nelle scuole, nei villaggi, nelle periferie delle città. Gli orti di Terra Madre saranno gestiti dalle comunità e coltivati secondo tecniche sostenibili con varietà locali. L’idea non è nuova, ma parte da numerose esperienze (agricole e didattiche) già in corso (in Kenya, Uganda, Costa d’Avorio, Mali, Marocco, Etiopia, Senegal, Tanzania).

La Fondazione Slow Food per la Biodiversità ONLUS gestirà i contributi e coordinerà le attività in Africa. Per contribuire alla realizzazione del progetto si può scrivere a ortiafrica@terramadre.org

Ecco alcuni esempi di come le comunità del cibo festeggeranno il Terra Madre Day 2010:
In Nuova Zelanda, la comunità del cibo dei produttori biologici Maori di Aotearoa celebrerà il proprio patrimonio gastronomico organizzando una settimana di incontri e dibattiti per parlare di Terra Madre e Slow Food in collaborazione con la Ngati Hine Health Trust.

Il 10 dicembre a Kawakawa e Whangarei, nel nord della penisola, si terranno due pranzi chiamati Ata Haere… Go Slowly, pensati promuovere uno stile di vita e alimentare migliore. I partecipanti prepareranno i propri piatti preferiti utilizzando materie prime provenienti dalla produzione biologica locale per poi condividerli con la famiglia, gli amici e la comunità.
Tra i produttori biologici Maori di Aotearoa ci sono coltivatori di Peruperu (patata Maori), di sette varietà di Kumara (patata dolce), di altre radici commestibili e frutti, come arance, mandarini, kiwi, feijoa, e allevatori di bovini. La produzione è praticata utilizzando le tradizionali conoscenze contadine Maori tramandate dai Tupuna (antenati).

In tutti i Paesi dei Balcani verrà presentato il Manifesto sul cibo, sulla biodiversità e sul patrimonio culturale contadino redatto dalla rete di Terra Madre Balcani in occasione del suo primo incontro regionale avvenuto nel luglio 2010.

Il Manifesto richiama l’attenzione della società civile, delle istituzioni e del mondo imprenditoriale sull’urgenza di tutelare l’eredità rurale. Il documento sarà presentato a tutte le istituzioni più importanti in ogni Paese dei Balcani.

In Bulgaria il Manifesto sarà presentato ai giornalisti l’11 dicembre. Nello stesso giorno si terrà il primo mercato di Natale organizzato da Slow Food Bulgaria nel Museo di Storia Nazionale di Sofia con cibi e altri prodotti sostenibili. I bambini della Georgi Benkovski School di Cherni Vit e della Petko Karavelov School di Sofia si esibiranno in un programma musicale dedicato al Terra Madre Day. Prepareranno inoltre, per i visitatori, dolci e cartoline natalizie. Le donazioni saranno utilizzate per le prossime attività che Slow Food organizzerà nelle due scuole.

La comunità Sami lavora con Slow Food dal 2003 quando è stato creato il Presidio del suovas di renna (filetto essiccato e affumicato). Da questa collaborazione è nato il primo Convivium interregionale, Slow Food Sápmi, che oggi conta circa un centinaio di soci in Svezia e Norvegia e in futuro si spera coinvolga soci dalla Finlandia e dalla penisola Kola. A Jokkmokk (Svezia), il Terra Madre Day sarà festeggiato con cene a base di prodotti Sami, conferenze e musica tradizionale Joik.

In Uganda, per accogliere l’iniziativa Mille Orti in Africa Slow Food Mukono organizzerà l’evento Living Locally, Eating Locally, una giornata aperta durante la quale genitori e contadini anziani sono invitati a trascorrere la mattinata aiutando i bambini nell’orto scolastico della Buiga Sunrise Pre-School e condividendo con loro la conoscenza dei metodi locali di agricoltura tradizionale. Seguirà un laboratorio di cucina con le ricette tradizionali per ricordare alcuni cibi tipici dimenticati.

Il laboratorio sarà guidato dalle cuoche di Terra Madre del Dembe Women’s Group.

Il Convivium Slow Food Mukuno ha lanciato nel 2006 un programma di educazione alimentare e oggi lavora con più di venti scuole per migliorare l’approccio dei più giovani verso l’agricoltura, sviluppare metodi innovativi per mantenere la sovranità alimentare e soprattutto focalizzare l’attenzione sulla creazione di orti scolastici nei quali frutta e varietà di verdure sono coltivate con tecniche sostenibili.

A Santa Barbara, in Costa Rica, oltre cinquanta persone provenienti anche dai villaggi vicini impareranno come costruire un forno solare, uno strumento che sfrutta i raggi del sole per cuocere il cibo. L’evento è organizzato dalle donne dell’associazione Sol de Vida, una comunità del cibo di Terra Madre che promuove l’agricoltura biologica, la tutela delle sementi locali, le tecniche di coltivazione tradizionale e l’uso dell’energia solare per cucinare. Il pubblico parteciperà anche a laboratori di agroecologia e acquisirà conoscenze pratiche come ad esempio produrre fertilizzanti naturali.

Il linea con lo spirito del Terra Madre Day l’evento si concluderà con un pranzo cucinato con il forno solare. Le donne di Sol de Vida prepareranno cibi a base di nocciola ojoche, il frutto di un albero che cresce nella foresta, tra cui zuppe, tortillas, torte e dolci e altri piatti a base di mais, fagioli, manioca e curcuma. Preparazione e pranzo saranno accompagnati dalla musica afro-latino americana con i ritmi del marimba, strumento tradizionale.

Ogni autunno i membri della comunità di Bellingham, lungo la costa dello Stato di Washington, negli Stati Uniti, si riuniscono per condividere il pescato della stagione e conservarlo per i mesi successivi. Vista l’importanza della piccola pesca in questa regione, per il secondo anno consecutivo Slow Food Fourth Corner organizza l’evento in occasione del Terra Madre Day invitando numerosi Convivium della zona.

Tutto il weekend sarà consacrato a quella che è diventata una festa, in cui ognuno partecipa tagliando e preparando il pesce secondo un’antica ricetta Bretone, per poi conservarlo nei barattoli. Il pesce è tonno alalunga catturato con amo e lenza a largo delle coste degli Stati Uniti. Questo tipo di pesca è certificato dal Marine Stewardship Council e consigliato dalla lista del Monterey Bay Aquarium’s Seafood Watch.

Per saperne di più su Slow Food –  www.slowfood.it

Per saperne di più su Terra Madre –  www.terramadre.org

Slow Food Press Office
Via della Mendicità Istruita, 14
12042 Bra (Cn) – Italy
+ 39 0172 419615/ 45/ 53 /66
press@slowfood.it

Ed ecco chi è Carlo Petrini (Carlin per gli amici):

(Da Piemonte fabbrica di futuro – Regine Piemonte)
Nato a Bra (Cn) il 22 giugno 1949, con studi di sociologia a Trento e un background di impegno in politica e nell’associazionismo, Carlo Petrini comincia a scrivere di enogastronomia nel 1977 sui principali periodici e giornali italiani.

All’attività pubblicistica viene presto ad aggiungersi quella di organizzatore di eventi e di ideatore di manifestazioni.

Il percorso esistenziale, politico e culturale di Carlo Petrini e del gruppo che avrebbe dato vita, nel 1989, al Movimento Slow Food comincia e si sviluppa a Bra, nella provincia piemontese.

L’attività nel settore della cultura popolare che culmina nell’organizzazione di una rassegna di musica tradizionale (Canté j’euv), testimonia dell’attenzione per le radici e del legame con le Langhe e le sue tradizioni conviviali e produttive.

Nasce così la Libera e Benemerita Associazione degli Amici del Barolo, primo nucleo di quella che diventerà, nel luglio 1986, Arcigola, Lega Enogastronomica dell’Arci, creata con la benedizione e il supporto del gruppo di intellettuali milanese legato alla rivista La Gola, da un lato, dall’altro del gruppo romano del Gambero Rosso.

Nel frattempo, con la costituzione della Cooperativa I Tarocchi e l’apertura delle osterie del Boccondivino (a Bra, in via della Mendicità Istruita) e dell’Unione, a Treiso, si sviluppa un’attività professionale che si propone come la messa in pratica di precise convinzioni, in equilibrio fra elaborazione teorica e iniziative concrete.

Un percorso, quello di Petrini, che sfocia nella creazione del Movimento Internazionale Slow Food. Il 9 dicembre 1989 a Parigi, dopo tre giorni di confronto e dibattito all’Opéra Comique, oltre venti delegazioni provenienti da tutto il mondo sottoscrivono il manifesto del movimento, che recita: “Contro coloro, e sono i più, che confondono l’efficienza con la frenesia (…) contro l’appiattimento del Fast Food riscopriamo la ricchezza e gli aromi delle cucine locali.

Se la Fast Life in nome della produttività ha modificato la nostra vita e minaccia l’ambiente e il paesaggio, lo Slow Food è oggi la risposta d’avanguardia”.

Negli anni seguenti Slow Food diventa una fucina di idee che si concretizzano presto in eventi: il Salone del Gusto (giunto alla sua quarta edizione nel 2002), Cheese (kermesse dedicata alla produzione casearia), il Premio Slow Food per la difesa della biodiversità, solo per citarne alcuni.

Attraverso la casa editrice, Slow Food Editore, fondata nel 1990, Petrini promuove la realizzazione di numerose pubblicazioni.

Cura inoltre direttamente l’edizione di due pietre miliari nella produzione editoriale del settore: la Guida ai Vini del Mondo, stampata e pubblicata in cinque lingue (italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo) e la rivista Slow.

Insieme a Daniele Cernilli è poi fondatore e curatore di Vini d’Italia, guida enologica di grande prestigio.

Tra le altre attività giornalistiche di Carlo Petrini è stato editorialista prima per il quotidiano L’Unità e dal 1999 per La Stampa, per la quale cura diverse rubriche settimanali.

Petrini riceve anche premi importanti: nel 2000 il Communicator of the Year Trophy (istituito dalla IWSC, International Wine and Spirit Competition) e nel 2002 il Premio Sicco Mansholt, indetto dall’omonima fondazione olandese, per l’attività intrapresa da Slow Food a supporto e difesa di un nuovo modello di agricoltura sostenibile.

Tra i più recenti progetti ideati e promossi da Carlo Petrini all’interno di Slow Food, sono da segnalare l’Arca del Gusto e i Presìdi italiani e internazionali, il Premio Internazionale Slow Food per la difesa della biodiversità, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Bra) e Colorno (Parma).

Quest’ultima è la realizzazione di un sogno di Carlo Petrini: rendere possibile lo studio della gastronomia a livello accademico, andando oltre i ricettari e degli aspetti nutrizionali, includendo lo studio di questa materia dal punto di vista della geografia, del diritto, dell’economia e del marketing, della sociologia, dell’antropologia, dell’ecologia, della storia, del paesaggio, della comunicazione, delle tecniche di degustazione.

L’obiettivo è assicurare il massimo livello di ricerca e di aggiornamento, grazie anche all’intervento dei massimi esperti della cultura gastronomica internazionale e alla collaborazione con atenei di tutto il mondo.
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Abbiamo già scritto in articoli precedenti che Carlin Petrini è in Odore di Nobel”, lo ribadiamo nonostante che tante male lingue vorrebbero il suo disarcionamento.
Un grande una volta disse: Ti potranno perdonare tutto, anche un tradimento, ma non il successo.
Fantasmi nell’armadio ne abbiamo tutti, solo chi non prende mai posizioni non può sbagliare. L’importante è perseguire i propri obiettivi nell’interesse della collettività.

Ciao Carlin, ci incontreremo ad Oslo!

Giuseppe Danielli
Direttore e Fondatore
Newsfood.com

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