Saving Children, anche la Farnesina aderisce al progetto
7 Ottobre 2007
Firenze, 4 Ottobre 2007 – Si rafforza uno dei progetti di cooperazione per la pace in Palestina che vede la Toscana come promotore e storico capofila, si tratta di Saving Children il
programma che ha permesso finora di curare circa 4500 bambini palestinesi, non altrimenti curabili, in ospedali israeliani con il supporto di centri d’eccellenza italiani come il Meyer di
Firenze.
E’ di questi giorni il sì al finanziamento del Ministero degli Esteri pronunciato dall’apposito comitato operativo presso la Farnesina al nuovo progetto presentato dalla Toscana in
qualità di regione capofila.
L’impegno finanziario sul nuovo progetto, con valenza triennale, sarà di 5 milioni e 700 mila euro e vedrà la compartecipazione al 50% da parte del Ministero e per il rimanente
50% da parte della Toscana e delle altre regioni partner: Emilia Romagna, Umbria e Friuli Venezia Giulia.
L’impegno della Toscana a favore dei bambini palestinesi prese il via nel periodo 2002-03 con l’accoglienza di 18 bambini in condizioni di assoluta emergenza, accompagnati dai loro familiari,
presso ospedali toscani e si ampliò nel corso del 2003 grazie alla stretta collaborazione con il Centro Peres per la Pace, la Ong palestinese Panorama e un gruppo di pediatri
palestinesi. Fu avviato proprio nel 2003, con valenza triennale, il progetto “Salvare i bambini – la medicina al servizio della pace” con la sottoscrizione di un accordo di collaborazione e il
finanziamento da parte della Regione Toscana di 1 milione e 200 mila euro. Nel novembre 2004, con un altro finanziamento di 1 milione e 200 mila euro si è aggiunta l’Emilia Romagna e
successivamente l’Umbria con 100 mila euro. Grazie al partenariato con il Centro Peres per la Pace e l’Associazione Medici Palestinesi è stato possibile ridurre del 50% le parcelle
chieste dagli ospedali israeliani e curare sempre più bambini nelle strutture aderenti all’iniziativa ed è stata questa la chiave di volta che ha permesso di raggiungere ad oggi
il numero di circa 4500 bambini palestinesi che hanno fruito di cure e interventi chirurgici. Gli interventi sanitari hanno inoltre potuto giovarsi del know how specifico di ospedali quali il
Meyer di Firenze, della Usl di Bologna e di quella di Foligno. Contemporaneamente i medici palestinesi hanno potuto effettuare stage di specializzazione in Italia. Le patologie curate grazie a
Saving Children sono nella maggior parte cardiochirurgiche o cardiologiche (527 casi), seguono interventi di riabilitazione motoria e psicologica (148 casi), trapianti del midollo e cure
oncoematologiche (87 casi), ma numerosi sono anche gli interventi all’apparato uditivo (73) e per la ricostruzione del labbro leporino (45). Gli interventi di neurochirurgia sono stati finora
17.
Il nuovo progetto “Saving Children” è stato presentato in accordo con la Presidenza dell’Autorità Nazionale Palestinese e si avvale della stretta collaborazione delle Ong Panorama
e Centro Peres per la Pace. Già nella prima fase del progetto gli allora presidente dell’Autorità Palestinese Abu Ala e vicepremier israeliano Peres avevano indirizzato al
presidente Martini il loro sentito apprezzamento. Apprezzamento ripetuto in seguito a varie riprese dai capidelegazione israeliani e palestinesi e in ultimo ribadito dallo stesso Shimon Peres
nel colloquio avuto il 5 settembre di quest’anno con il capo dello Stato Giorgio Napolitano al Quirinale. In quella occasione Peres aveva tenuto a sottolineare “l’enorme significato” della
collaborazione con le Regioni, il Governo e i medici italiani che ha permesso finora di “salvare le vite di 4200 bambini” esprimendo ringraziamenti “al popolo e ai medici italiani per questa
grande collaborazione di carattere umanitario”.
Laura Pugliesi