Da Sassari a Messina: è boom del Pane in attesa

27 Maggio 2014
Si compra il prodotto, per darlo poi alle persone in stato di indigenza
Comprare il pane, poi lasciarlo a disposizione delle persone in stato di necessità. Questa l’essenza del progetto pane in attesa: nato a Messina grazie all’azione dell’ONLUS “Gli invisibili”, si sta diffondendo in altre città del Meridione.
Le regole sono semplici: per cominciare, i promotori individuano panetterie disposte a partecipare e famiglie in difficoltà. Almeno all’inizio ci si muove con numeri limitati, ed i partecipanti hanno tesserini per l’identificazione.
La misura base del progetto è un sacchetto con cinque panini: quando un cliente entra nel locale, può decidere se e quanto donare. Quando si raggiunge la cifra necessaria, si prepara il sacchetto. Quando poi l’assistito entra, mostra il tesserino ed ottiene il sacchetto. Il progetto prevede controlli continui, un decalogo ed uno stretto percorso fiscale: quando il sacchetto viene ritirato, il panettiere emette regolare scontrino.
A Messina, il progetto si è mostrato subito valido: dopo solo tre settimane di applicazione, le statistiche parlavano di una media di 50 centesimi al giorno di donazioni con punte di 80 Euro. I cittadini si dimostrano interessati, gli assistiti riuscivano ad ottenere il pane.
Ora il progetto sta venendo applicato in altre città meridionali (come Lecce e Sassari), mentre alcuni associazioni di Lazio e Marche lo stanno studiando, in attesa di applicarlo sul loro territorio.
Matteo Clerici