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Rapporto della Banca d’Italia sull’Economia della Lombardia

Rapporto della Banca d’Italia sull’Economia della Lombardia

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Colombo Clerici (Assoedilizia): “Non ci sarà fino a quando non riprenderà il comparto immobiliare sul quale pendono minacce di ulteriori tasse”

Più ombre che luci sull’economia lombarda nel Rapporto della Banca d’Italia presentato in Assolombarda: le flebili luci sono costituite da qualche timido segnale di ripresa dei primi mesi dell’anno, le ombre dalle impietose cifre elencate. Nel 2013 il valore delle costruzioni, registrando un ulteriore calo 4,7%, ci ha riportato indietro di 25 anni, mentre il valore dei lavori pubblici è diminuito del 17%. Male anche il mercato immobiliare: – 8,8% di compravendite residenziali, che fa prevedere anche nel 2014 ulteriori rinvii negli acquisti. Dal picco del 2006 la contrazione è stata del 55,6%.

Afferma il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici: “Fino a quando non ci sarà il segno più nell’immobiliare è illusorio parlare di ripresa. Alla recessione dovuta ai noti fattori, a penalizzare gli investimenti nel settore si aggiungono l’incertezza sulle tasse (dalla Tasi alla riforma del Catasto) e l’improvvida raccomandazione dell’Europa di spostare ulteriormente il carico fiscale sulla casa e sui consumi”.

Eppure Milano e la Lombardia stanno meno peggio del resto del Paese: la disoccupazione non raggiunge il 9% (anzi, grazie agli immigrati il 2013 ha realizzato un + 1,7%) rispetto alla media nazionale di oltre il 13%, le esportazioni registrano un  più 1,5%, il Pil è diminuito in misura inferiore, e nei servizi ha raggiunto i livelli pre-recessione. E Milano e Lombardia restano al vertice di tre realtà forti – università che attira studenti da altre regioni e dall’estero soprattutto in campo medico, matematico ed economico;  biotecnologie, con un terzo di tutte le aziende italiane e il maggior numero di brevetti internazionali;  finanza, la Borsa ha segnato un più 14% dall’inizio dell’anno, a Milano hanno sede i maggiori istituti economici internazionali – in grado di trainare la ripresa del Paese.

Questo, in sintesi, il panorama del Rapporto: il prodotto interno lordo (Pil) della Lombardia a prezzi costanti è diminuito del 2,0 per cento nel 2012 (stime Prometeia), portando a oltre 3,5 punti la perdita in termini di Pil dal 2008. Nell’industria regionale è proseguito il calo di attività iniziato nella seconda parte del 2011. Nel 2012 il valore aggiunto dell’industria in senso stretto è diminuito del 2,7 per cento a prezzi costanti (stime Prometeia), dopo un aumento del 2,3 nel 2011 (5,9 per cento nel 2010; dati Istat). Nella media dell’anno l’indice della produzione è sceso del 3,7 per cento rispetto al 2011. Nei primi tre mesi dell’anno in corso, al netto dei fattori stagionali, la produzione industriale è scesa del 2,4 per cento sul trimestre precedente, annullando completamente il recupero dello scorcio dell’anno passato. Se confrontata con il picco pre-crisi raggiunto nell’ultimo trimestre del 2007, la produzione industriale si è contratta complessivamente del 13,9 per cento. La spesa nominale per investimenti in macchinari e attrezzature è ulteriormente diminuita nel 2012 (-7,7 per cento, -2,8 nel 2011; indagine Banca d’Italia) e permane una capacità produttiva inutilizzata.

Secondo l’analisi di Banca d’Italia, la riduzione della produzione industriale regionale tra il 2008 e il 2012 è il risultato di dinamiche eterogenee a livello provinciale, per effetto sia della diversa specializzazione settoriale, sia di altri fattori specifici del territorio. La provincia di Sondrio ha registrato le performance industriali migliori (grazie alla forte presenza del comparto alimentare), seguita da Cremona e Mantova; un calo più netto e persistente si è osservato nei territori di Como (specializzato nel tessile), Pavia (pelli-calzature e minerali non metalliferi) e, in misura minore, Brescia.

I lavoro sono stati aperti da Michele Angelo Verna, direttore generale di Assolombarda. Il Rapporto è stato presentato da Giuseppe Sopranzetti, direttore della sede di Milano della Banca d’Italia; Alessandra Mori e Paola Rossi, divisione Analisi e ricerca economica della Banca d’Italia di Milano. Interventi di Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda; Carlo Messina, consigliere delegato e ceo di Intesa San Paolo; Andrea Sironi, rettore dell’Università Bocconi. Conclusione dei lavori affidata a Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia.

 Redazione Newsfood.com

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