Le prugne secche possono aiutare a ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2

13 Novembre 2014
Il diabete è una malattia molto diffusa in quasi tutti i paesi del mondo, specie nei Paesi altamente industrializzati e, costituisce una delle più rilevanti e costose malattie sociali. Il 14 Novembre è la giornata mondiale dedicata alla sua prevenzione.
Secondo l’International Diabetes Federation (IDF), nei prossimi 25 anni il diabete crescerà almeno del 50%, arrivando a 380 milioni di persone nel mondo. In Italia, il diabete interessa circa il 4,5% della popolazione (3 milioni di italiani; inoltre almeno 1 milione è diabetico senza saperlo) .
Non è possibile prevenire il diabete di tipo 1, legato a complessi fattori ancora in via di studio, ma è possibile tentare una prevenzione primaria del diabete tipo 2, prima che la patologia si manifesti. Una sana alimentazione, insieme a uno stile di vita attivo è certamente uno dei principali fattori di prevenzione. Ecco allora che alcuni cibi possono venire in soccorso, tra cui le prugne secche.
Una ricerca pubblicata lo scorso anno sul British Medical Journal evidenzia che aumentare il consumo di alcuni frutti interi, tra cui le prugne secche, al posto del succo di frutta, può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Lo studio sostiene che c’è una differenza significativa nella relazione tra i diversi frutti e il rischio di diabete di tipo 2: un maggior consumo di succhi di frutta è associato a un aumento del rischio di diabete di tipo 2, mentre sostituire il succo con la frutta intera è associato a un minor rischio.
I ricercatori hanno scoperto che sostituendo tre porzioni alla settimana di succo di frutta con alcuni tipi di frutti interi si riduce il rischio di diabete di tipo 2. Per quanto riguarda le prugne secche, si è osservata una riduzione del rischio pari al 18%.
Le prugne della California, inoltre, contengono carboidrati e sono ricche di potassio e prive di grassi e sali: sono dunque ideali anche per l’alimentazione delle persone diabetiche, per le quali è consigliabile seguire una dieta ricca di carboidrati e povera di grassi.
L’EFSA afferma inoltre che ci sono prove che suggeriscono che assumendo almeno 25 grammi al giorno di fibre, si riduce il rischio di diabete tipo 2 e si migliora il mantenimento del peso. 100g di prugne secche forniscono 7,1g di fibre, ovvero oltre un quarto (28%) dell’apporto quotidiano consigliato.
Le prugne della California possono essere utili nella prevenzione del diabete anche perché possono costituire un sostituto naturale dello zucchero, aiutando in maniera salutare e gustosa a controllare un eventuale eccesso di zuccheri nell’alimentazione.
Semplicemente frullandole e trasformandole in purea, infatti, possono essere utilizzate come dolcificante negli impasti per torte, dolci e biscotti.
Il California Prune Board (consorzio dei produttori di prugne della California) ha recentemente incaricato il proprio team di nutrizionisti di provare a ridurre il contenuto di zuccheri di sette ricette dolci, sostituendolo con purea di prugne. Il risultato è stata una riduzione di zuccheri composti tra il 27% e il 35%, mantenendo intatti consistenza e sapore di tutte le preparazioni.
Un altro grande vantaggio delle prugne essiccate è che hanno un sapore più dolce rispetto al loro corrispettivo fresco. Essendo poi comode e pratiche da trasportare, rappresentano una perfetta alternativa agli snack confezionati, che tendono ad avere un alto contenuto di zuccheri raffinati, grassi e sale.
Infine, 3 prugne della California costituiscono una delle cinque porzioni giornaliere raccomandate di frutta e verdura, e, oltre ad essere molto benefiche per la salute, sono un modo facile e pratico per aumentare l’assunzione di frutta e fibre nella dieta.
Per ulteriori informazioni: www.californiaprunes.it
Redazione Newsfood.com