Problemi di memoria? Basta un placebo

Numerose ricerche medico scientifiche sostengono, contro i vuoti di memoria, le virtù di numerosi prodotti, dai succhi di frutta, ai preparati vegetali fino ai composti chimici.

Eppure, per migliorare la memoria, potrebbe bastare qualsiasi sostanza inerte, cioè un “volgare” e plebeo placebo.

Quantomeno, lo afferma una ricerca della Victoria University (Australia), diretta dalla dottoressa Sophie Parker e pubblicata sul sito della facoltà in questione.

La Parker e collaboratori hanno creato una falsa società farmaceutica, dotata di tutte le carte in regola: sito web, materiale promozionale (DVD e poster) e, soprattutto, “pozione
magica” in grado di potenziare la mente. Il super bonus alla memoria, in realtà vitamina C ed acqua, è stato chiamato R273.

Successivamente, sono stati reclutati 300 volontari, scelti tra gli studenti universitari al primo anno di Psicologia. Tali individui sono stati divisi in due gruppi: alcuni hanno ricevuto R273
altri no (gruppo di controllo). Tutte le cavie sono state sottoposte a test su memoria temporale, retrospettiva e prospettica.

I risultati delle prove hanno così mostrato come chi aveva assunto il “farmaco miracoloso” avesse fatto meglio degli altri, anche solo per una sorta di autosuggestione.

Conclude la dottoressa Parker: “Essi credevano anche che la loro memoria, le risposte, la concentrazione e dei sensi fossero state migliorate dal placebo, rispetto al gruppo di controllo che
non ha ricevuto il farmaco finto e non ha mostrato alcun reale miglioramento sia in memoria retrospettiva e prospettica”.

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Matteo Clerici