Per i laureati milanesi primo lavoro da 1000/2000 euro
9 Gennaio 2008
Milano – Laureati protagonisti nelle assunzioni delle imprese milanesi 2007: una su tre li ha chiesti, preferite le lauree ingegneristiche e quelle economico-statistiche (56,7% delle
risposte che le vedono con migliore posizionamento rispetto al mercato del lavoro), informatica, chimica, farmaceutica, medicina, biologia, matematica (21,8% in totale), umanistiche (18%).
Per uno stipendio per neoassunti tra 1.000 e 2.000 euro. Serve la conoscenza diretta e la raccomandazione (56,7% delle risposte «utilizzo questa forma sempre o spesso»). Il 70% e
oltre delle imprese non utilizzano mai o quasi mai segnalazioni, stage, inserzioni, agenzie o altri canali. Ma per quali motivi le imprese milanesi si attivano per assumere laureati? Per
funzioni specialistiche (41,8%) o processi innovativi o migliorativi. Come si supera il colloquio? Il laureato deve avere conoscenze tecniche di base accompagnate da autonomia nello svolgere i
compiti assegnati, conoscenze linguistiche, capacità di adattarsi alle esigenze aziendali e a lavorare in gruppo. Sono più richieste le competenze relazionali (64,6% necessarie
più del passato), informatiche (63,9% in più), tecnico-specialistiche (62,1% in più), linguistiche (60,6% in più), organizzative (52,5% in più). E il
curriculum? Contano le esperienze nel settore o nella professione (per più dell’85% delle imprese è molto e abbastanza importante), esperienze di studio in altri Paesi e stage in
azienda. Emerge da un’indagine realizzata con metodo CATI dall’ufficio studi della Camera di commercio di Milano attraverso Cedcamera, azienda speciale della Camera di commercio di Milano su
871 imprese milanesi.
«Le università sono fattori decisivi di competitività per Milano – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano. – Il capitale umano,
l’innovazione diffusa, la formazione sono oggi i migliori alleati delle imprese. L’impegno delle istituzioni – come la Camera di commercio – è quello di migliorare il rapporto
università-imprese. Per una economia milanese sempre più all’avanguardia».